Con la presente, trasmetto copia della mia ultima nota inviata agli Enti in indirizzo.
Con essa viene fatta una descrizione circostanziata e veritiera dell'assurdo stato in cui versa la zona di Punta Penna e della Riserva Naturale di Punta Aderci.
Molte delle situazioni riportate nella nota in allegato, sono state denunciate ai medesimi Enti da oltre 10 anni senza mai aver ottenuto alcuna risposta.
Ancora oggi, dopo questo mio ultimo sollecito, gli Enti invocati continuano a rimanere silenti.
L'ARAP addirittura sta espropriando del terreno per darlo a industrie di dubbia compatibilità ambientale che avanzano verso il mare, ignorando accordi presi recentemente col Comune di Vasto e la relativa delibera comunale che dava un preciso indirizzo ad un territorio martoriato e pieno di contraddizioni.
La situazione è oramai fortemente compromessa al punto che si evidenziano criticità sia di carattere ambientale che di pericolo per la pubblica incolumità.
Manca la pubblica illuminazione; Non vi è alcuna vigilanza; La pulizia delle aree interessate non viene effettuata; Si registrano crolli di interi tratti di viabilità, voragini profonde metri; tratti di costone che franano letteralmente dal promontorio industriale verso il mare (eliminando centinaia di metri quadri di falesia); La gran parte dei giorni dell'anno l'aria è irrespirabile e non vi è traccia di alcuna centralina in grado di misurarne la qualità (forse unica zona in Italia dove non si può conoscere cosa si respira); La viabilità è ormai appannaggio soltanto dei cinghiali che contribuiscono a rendere pericolosa tutta la zona; L'aumento, poi, del traffico portuale (che ha incrementato il trasporto su gomma) rende oltremodo pericolosi gli innesti "a raso" sulla SS16, già teatro di incidenti, anche mortali.
È evidente il disinteresse degli Enti che, anche con due semplici rotatorie, potrebbero migliorare gli accessi ed eliminare il pericolo.
Tutte queste problematiche, da me condivise con molti altri imprenditori ed Associazioni, continuano a non avere risposte né formali, né sostanziali e dopo quasi venti anni questo atteggiamento è davvero non più sopportabile.
Nei prossimi giorni presenterò un corposo "dossier" di denuncia presso l'autorità giudiziaria competente.
Tanto si comunica, per opportuna conoscenza
Vasto, 18 giugno 2020
Punta Penna s.a.s
_Arch. Roccarlo Iacovitti_
_Arch. Roccarlo Iacovitti_
Allegati:
- Foto
- Copia lettera del 28/02/2020
- Copia lettera del 28/02/2020
Spett.le ARAP
ABRUZZO
arapabruzzo@pec.it
e.p.c. COMUNE DI VASTO
comune.vasto@legalmail.it
Sig. SINDACO Assessore
all'Ambiente
Dirigente
all' Urbanistica
Servizio Lavori Pubblici
al COMITATO
DI GESTIONE
RISERVA DI PUNTA ADERCI
.
e.p.c. PROTEZIONE CIVILE
Vasto
protezionecivilevasto@pec.it
e.p.c. COMANDO VIGILI
URBANI
Vasto
g.delmoro@comune.vasto.ch.it
e.p.c. REGIONE ABRUZZO
dpc@pec.regione.abruzzo.it
e.p.c. PREFETTURA DI CHIETI
protocollo.prefch@pec.interno.it
e.p.c. ALLA PROVINCIA
DI
Chieti
protocollo@pec.provincia.chieti.it
e.p.c. VIGILI DEL FUOCO
Vasto
com.chieti@cert.vigilidelfuoco.it
e.p.c. ARTA - ABRUZZO
sede.centrale@pec.artaabruzzo.it
Oggetto :
Aree di proprietà della Punta Penna
s.a.s. ricompresi nel Piano di assetto Naturalistico della Riserva di Punta
Aderci (Foglio di mappa n.7, partt. 118, 339, 4025, 4032, 119, 4023, 4019 e
4001 – Dissesto idrogeologico causato dalle condotte di acque bianche di
proprietà dell’ARAP - Diffida ad intervenire.
Il sottoscritto Arch. Roccarlo Iacovitti, nella sua
qualità di l.r. della Soc. Punta Penna s.a.s., proprietaria dei terreni
emarginati in oggetto, espone quanto segue.
Come noto a codesta Amministrazione, sui terreni
richiamati in oggetto, di proprietà della scrivente società, insiste un sistema
di raccolta delle acque bianche realizzato dall’ex C.O.A.S.I.V. (oggi ARAP)
costituito da cunette, zanelle, caditoie e collettori, il tutto convogliante le
acque di raccolta del sistema viario della zona Industriale verso dei tombini
terminali che consentono l’attraversamento della sede viaria lasciando defluire
le acque bianche verso la sottostante scarpata di proprietà della scrivente
società.
E’ noto, altresì, a codesta Amministrazione, come
tali interventi, per come realizzati, consentono alle acque bianche di
raccolta, di “sversare” direttamente e senza alcuna regimentazione, sui terreni
della scrivente.
Nel corso degli anni, il sottoscritto ha più volte
denunciato l’assoluto pericolo ambientale che tale situazione ha
arrecato (e sta ancora arrecando) non solo ai terreni della scrivente società
(per i quali come noto è in corso un giudizio innanzi al “Tribunale delle Acque
pubbliche”) ma anche e soprattutto per il lento ed inesorabile (oggi irreversibile)
crollo di una importante area di falesia della Riserva Naturale di Punta Penna.
Ma vi è di più!!!
Nonostante tali segnalazioni siano state fatte dalla
scrivente società già da decenni, a distanza di tanti lunghi anni nulla è stato
fatto per porre rimedio a tale emergenza.
Questo stato di degrado si è nel frattempo acuito in
maniera esponenziale al punto che, ad oggi, non è più solo una problematica di
natura civilistica e/o risarcitoria in danno della scrivente società (che a tal
proposito sta agendo nelle opportune sedi giudiziali come già precisato),
ovvero di un “allarme ambientale” tale da porre la massima allerta alle
Amministrazioni interessate.
Oggi è di tutta evidenza che si è già verificato, in
maniera irreversibile, un vero e proprio “danno ambientale” consistente non
solo nel crollo di un intera area di costone verso il mare, ma anche nella
creazione di vere e proprie voragini sull’asse viario con un rischio, più che
concreto, di pericolo per la pubblica incolumità.
Come può evincersi dalle foto che si allegano alla
presente, la strada in questione (di proprietà dell’ARAP) proprio in virtù del
costante lavoro delle acque non correttamente regimentate, è letteralmente
franato in più punti creando delle grosse voragini costituenti un pericolo
concreto per coloro che percorrono detto tratto di strada.
Come se ciò non bastasse, all’interno delle voragine
createsi, vengono ripetutamente versati, da ignoti, rifiuti di ogni tipo
creando delle “discariche abusive a cielo aperto”.
Detti rifiuti (molti dei quali anche c.d.
“speciali”) si riversano, a caduta, sul costone della spiaggia di Punta Penna e
cioè su uno dei più tutelati sistemi ambientali regionali come la “Riserva
Naturale Regionale di Punta Aderci”.
Nonostante le innumerevoli segnalazioni fatte dallo
scrivente, nonostante un giudizio civile avviato innanzi al Tribunale di Vasto
e riassunto al Tribunale delle Acque pubbliche, nonostante l’evidente pericolo
per la pubblica incolumità (ben noto all’ARAP che si è limitata a transennare
le voragini createsi), alla data odierna nessun intervento è stato fatto non
solo per ripristinare lo stato dei luoghi, ma anche per garantire la tutela sia
della pubblica incolumità che quella “ambientale” della Riserva di Punta
Aderci.
A voler tacere della circostanza che le acque
piovane (non regimentate), che continuano a sversare “a cielo aperto”
sull’intero costone di falesia, raccolgono le acque di dilavamento dei piazzali
delle industrie limitrofe con tutto quello che conseguentemente comporta se si
considera che le acque di raccolta non hanno certamente il colore che può
inquadrarsi tra le tonalità del “bianco”.
Infatti, ad ogni pioggia continua il danneggiamento
morfologico del costone con acque derivanti anche dai piazzali/deposito di materiale
ferroso arrugginito con la conseguente
“contaminazione” sia dei terreni di proprietà della scrivente che, ancor
più grave, della falesia, della spiaggia e del mare della Riserva di Punta
Aderci.
E’ evidente, ancora una volta, che tale situazione
“stride” con le scelte stesse delle Amministrazioni locali che, in un ottica di
tutela massima per la Riserva di Punta Aderci, hanno stabilito che la perimetrazione della
zona industriale deve arretrare rispetto alla linea di costa ( Delibera del
Comune di Vasto, n.88 del 29/03/2018.)
Infatti, l’Amministrazione Comunale con la citata
delibera, concordata con gli Enti competenti e supportata da una puntuale
relazione tecnica dell'Ufficio Urbanistico, ha svolto precise ed oculate scelte
pianificatorie per fare, finalmente, chiarezza su un territorio martoriato e
pieno di contraddizioni ponendo dei limiti e regole ben precise a tutela di un
area di particolare pregio ambientale.
Volendo superare la circostanza che l’ARAP avrebbe
dovuto adeguare la perimetrazione del P.T.I. già dal 1998 (come da Bollettino
Regionale di pubblicazione del Piano di Assetto Naturalistico “Punta Aderci“) e
che, di contro ha continuato ad operare con un Piano non in linea con le scelte
Pianificatorie sovraordinate e con gli standard urbanistici, non può non
evidenziarsi che codesta spett.le ARAP seppur oggi ha avviato una
“riperimetrazione” del Piano Consortile, continua ad operare in senso diametralmente
opposto alle stesse scelte pianificatorie, consentendo l’avanzamento delle
industrie verso il mare e addirittura a diretto confine con la Riserva
Regionale senza compiere, preventivamente, una verifica “ambientale”
coinvolgendo magari anche il Comune di Vasto quale Ente di Gestione della
limitrofa Riserva di Punta Aderci.
Alla luce di tutte le considerazioni svolte,
chiede
1) A
codesta spett.le ARAP l'immediato ripristino dello stato dei luoghi, nonchè di porre
in essere ogni azione a tutela e salvaguardia della Pubblica incolumità, della
tutela ambientale della Riserva di Punta Aderci ed alla bonifica delle
discariche abusive createsi a seguito della mancanza di intervento sulle aree
interessate;
2) Alle
Amministrazioni in indirizzo, a cui la presente viene inviata per conoscenza,
di porre in essere ogni azione, per quanto di propria competenza, finalizzata
alla tutela ambientale sotto ogni profilo e di verifica urbanistica ove
concerne.
Con riserva di
valutare ogni azione, anche di natura risarcitoria, a tutela degli interessi
della scrivente società; nonché con l’espresso avvertimento che, in caso di
perdurante inerzia di codesta spett.le Amministrazione, si procederà in tutte
le sedi opportune affinchè si valutino le responsabilità dei soggetti interessati
Vasto
lì, 28/02/2020
Punta Penna s.a.s.
Arch. Roccarlo Iacovitti
Allegati:
1)
Servizio fotografico;
2)
Precedente nota con allegati;
3)
Delibera Comune di Vasto .
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