martedì 23 giugno 2020

Coronavirus: Abruzzo, dati aggiornati al 23 giugno. Casi positivi a 3282

Coronavirus: Abruzzo, dati aggiornati al 23 giugno. Casi positivi a 3282
 AGGIORNAMENTO: 23 GIUGNO 2020
(REGFLASH) Pescara, 23 giu. - In Abruzzo, dall’inizio dell’emergenza, sono stati registrati 3282 casi positivi al Covid 19, diagnosticati dai test eseguiti nel laboratorio di riferimento regionale di Pescara, dall’Istituto Zooprofilattico di Teramo, dall’Università di Chieti e dal laboratorio dell’ospedale dell’Aquila.
Rispetto a ieri non si registra alcun nuovo caso

 su un totale di 670 tamponi analizzati.

46 pazienti (-3 rispetto a ieri) sono ricoverati in ospedale in terapia non intensiva; 3 (invariato rispetto a ieri) in terapia intensiva, mentre gli altri 342 (invariato rispetto a ieri) sono in isolamento domiciliare con sorveglianza attiva da parte delle Asl.

Nel numero dei casi positivi sono compresi anche 460 pazienti deceduti (invariato rispetto a ieri); 2431 dimessi/guariti (+3 rispetto a ieri, di cui 113 che da sintomatici con manifestazioni cliniche associate al Covid 19, sono diventati asintomatici e 2318 che hanno cioè risolto i sintomi dell’infezione e sono risultati negativi in due test consecutivi).

Gli attualmente positivi in Abruzzo (calcolati sottraendo al totale dei positivi, il numero dei dimessi/guariti e dei deceduti) sono 391, con una diminuzione di 3 unità rispetto a ieri.

Dall’inizio dell’emergenza Coronavirus, sono stati eseguiti complessivamente 99976 test, di cui 93861 sono risultati negativi.

La differenza tra il numero dei test eseguiti e gli esiti, è legato al fatto che più test vengono effettuati sullo stesso paziente. Nel totale viene considerato anche il numero degli esami presi in carico e tuttora in corso.

Del totale dei casi positivi, 245 si riferiscono alla Asl Avezzano-Sulmona-L’Aquila, 832 alla Asl Lanciano-Vasto-Chieti, 1543 alla Asl di Pescara e 662 alla Asl di Teramo.

Il dato riguarda la presa in carico dei pazienti e non coincide necessariamente con la loro residenza anagrafica, in quanto ci sono pazienti residenti in una provincia che sono in cura in una diversa Asl provinciale. Inoltre, per ragioni cliniche, ci sono pazienti che sono stati trasferiti da un ospedale all’altro, anche in presidi di Asl differenti.

Lo comunica il Servizio Prevenzione e Tutela della Salute dell’Assessorato regionale alla Sanità. (REGFLASH) FRAFLA 200623

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