mercoledì 17 giugno 2020

Come salvare l'ospedale: Laudazi da "tecnico" propone le sue soluzioni, tutte concrete e fattibili

dall'ing EDMONDO LAUDAZI  Nuovo Faro riceviamo e pubblichiamo

PER L’OSPEDALE DI VASTO, SUBITO UN PASSO INDIETRO  PER FARNE DUE IN AVANTI  .
 Ci sono dei momenti nella vita in cui , valutato il drammatico stato dell’arte  di una particolare situazione, gli amministratori responsabili ,sono chiamati a valutare e a decidere.
Vogliamo parlare  dell’Ospedale San Pio  su cui   - per almeno 25 anni – molte amministrazioni  pubbliche hanno complessivamente operato , promettendo la luna nel pozzo in cambio di voti , omettendo di onorare gli impegni  assunti e, soprattutto, disconoscendo nel tempo  le responsabilità delle loro scadenti  azioni .

Il risultato è sotto gli occhi di tutti : si è toccato il fondo di un degrado   che sembrava impossibile da raggiungere. Le  strutture edilizie del nosocomio vastese  - già impoverito di risorse umane e tecnologiche, vetusto e mai manutenuto in maniera adeguata - presentano  rischi di instabilità e di  crollo, minacciando  addirittura la sicurezza fisica di operatori e pazienti .
Tutti  i politici gridano, lamentandosi non si sa bene di cosa o perché , come se si fossero svegliati da un torpore  e fanno finta, solo oggi, di accorgersi di ciò che fino a ieri non li riguardava, aggiungendo tanta  confusione ad una situazione angosciosa.
A questo punto Il Nuovo Faro espone una propria valutazione, per evitare di acccomunarsi nelle lamentazioni e nelle recriminazioni di quanti , in politica o in amministrazione , credono sia possibile risolvere i problemi della sanità del nostro territorio, recriminando o continuando solo a lamentarsi, nel tentativo di  autoassolversi. Noi non vogliamo che muoia.

Sui Primari mancanti e sulla dotazione del personale infermieristico, tecnico e sanitario insufficiente, non vi sono trattative :  venga immediatamente restituito al San Pio quello che è stato colpevolmente tolto e manca  . Altrimenti saranno dolori per chi porta la responsabilità .
Sappiamo , inoltre , che a Vasto occorre la costruzione di un nuovo ospedale , dea di I°  livello , per cui  esistono una antica progettazione preliminare e la disponibilità dei terreni – per altro completamente da urbanizzare -, già acquistati dalla Asl n. 2 ed inseriti  nel vigente Piano Regolatore cittadino , in loc. Pozzitello  . Ma sappiamo anche  che la ciambella predisposta , per tante ragioni , è riuscita senza il classico  buco , se è vero come è vero , che dopo oltre  20 anni di programmazione ci troviamo ancora alla fase iniziale e che per il completamento dell’opera – ammesso che si trovino i circa 200 milioni di euro necessari  , magari tra quelli promessi all’Italia  dal MES   - ne passeranno almeno una altra quindicina , prima di realizzare effettivamente  il  nuovo presidio .  
A questo punto si tratta di capire se il San Pio è in condizioni di arrivare integro e funzionante fino  a quella data .

Noi pensiamo di no . E nello stesso tempo pensiamo che  ricorrano le condizioni per avviare una immediata operazione di ristrutturazione profonda  che assicuri funzionalità e sicurezza al nostro Presidio . Per tale operazione risultano già disponibili circa 37 milioni di euro ( ex art.20) utilizzabili in tempi brevissimi , senza aspettare la nuova pianificazione  della rete ospedaliera regionale , la nuova progettazione dell’opera , la nuova stesura dell’accordo di programma con il Governo , il nuovo appalto, la urbanizzazione dell’area , la costruzione , etc .

Quindi occorre fare non uno ,ma due passi indietro per mantenere  attivo ed efficiente il nostro ospedale , li dove si trova e dove resterà ancora per tanto tempo   .
Con i fondi disponibili  potranno essere infatti realizzati :
-         l’acquisizione  di un vecchio fabbricato insistente nel sedime ospedaliero per la costruzione di una palazzina pluripiano , in adiacenza alla Palazzina Uffici amministrativi ed in prosecuzione verso il Reparto Dialisi ;
-         la sopraelevazione del blocco a destra del corridoio di ingresso per la realizzazione del reparto malattie infettive ,con ingresso dedicato, già progettato negli anni 90 ;
-         la rotazione in continuità prestazionale  e la successiva riallocazione  dei Reparti ospedalieri del I e II padiglione,  abbisognevoli di ristrutturazione e consolidamento statico , con la eventuale dismissione della superfetazione del IV livello e la riprogettazione dei servizi e reparti peggio ridotti ( es. Cardiologia Utic e sala emodinamica , Dialisi e Nefrologia, etc.) ;
-         il ridisegno del Pronto Soccorso e degli spazi dedicati all’Obi  , Covid non interferenti ;
-         la ristrutturazione dell’ Obitorio  con ingresso da Via Santa Lucia;
-         la ristrutturazione  del blocco cucine  e degli spogliatoi ; 
-         il revamping funzionale completo degli impianti medicali, idrotermosanitari  ed elettrici  e delle relative centrali e centraline di ripartizione utenze  ; 
-         La messa a norma dei generatori sussidiari e della dotazione di sicurezza ex dpr. 81/2008 , nonchè dei sistemi antincendio dell’opificio ; 
-         la ristrutturazione dell’eliporto di loc. Trave ;
-         la dotazione di un parcheggio  di circa  200 posti auto  in Via Santa Lucia e di un ulteriore parcheggio di circa 200 posti  auto , a lato della Strada Anghella;
-         la dotazione di un magazzino archivio di circa 800 mq in Via Santa Lucia per liberare il presidio dalla  grande mole  di documentazioni e di refertazioni non cestinabili .
Si tratta di una imponente opera di ristrutturazione e di consolidamento , in ogni caso necessaria ,  realizzabile in 24 mesi, con più interventi programmabili e tra loro non interferenti , ma che  consentano di differire per  la nostra città  l’ orizzonte dei fabbisogni sanitari  di una  quarantina di anni  . E la provvista economica sarà ancora disponibile per rendere il San Pio rinnovato , un  vero e proprio gioiello .
Proponiamo quindi che , condivisa tale impostazione ai vari livelli aziendali e regionali  ,  si lasci operare , con silente collaborazione attiva  , quanti hanno il compito di sistemare la riferita situazione , di breve e di medio periodo  - Direttore sanitario ospedaliero ed aziendale, Direttore generale della Asl   , Assessore regionale alla Sanità  -  , concedendo loro un lasso di tempo, limitato nei termini esposti ma congruo , per ottenere il ribaltamento della attuale grave  situazione , che sarà seguita, passo dopo passo , non a colpi di inutili comunicati stampa ,ma con la verifica assidua  di un percorso condiviso ai vari livelli istituzionali . Noi ci impegnamo a collaborare e a vigilare  .
 Solo dopo ed a problema effettivamente  risolto , potremo slanciare  un passo in avanti  per la costruzione del nuovo ospedale .
Potrà  forse apparire  una impostazione non particolarmente lungimirante , ma – dati i precedenti - l’Ospedale di Vasto  ce lo teniamo li dove si trova , sistemato e  liberato dai problemi che ne stanno minando la sopravvivenza .  Per la tutela del San Pio,  boia chi molla .   E con chi ci sta , staremo vicini a quelli che operano, con abnegazione e competenza , nella sanità vastese  ed ai nostri  cittadini ,per garantirne  il  diritto ad una sanità giusta ed al miglioramento della  qualità della vita  dei vastesi .
 Il Nuovo Faro di Vasto  -
 Edmondo Laudazi    
                             

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