di Lino Spadaccini
Oggi, solennità dell'Invenzione della Croce di Gesù,senza la
tradizionale processione lungo le strade del centro storico.
La sacra reliquia è attualmente custodita nella chiesa di
Sant’Antonio di Padova, ma prima della demolizione della chiesa di S. Pietro,
era conservata proprio nell'antico tempio in un'apposita cappella decorata a
stucco nel 1746, ricca di ex voto lasciati dai fedeli in segno di riconoscenza,
dov’era presente anche un bel quadro, "L'invenzione della Croce",
dipinto nel 1798 dall’artista vastese Nicola Tiberi.
Dal libro Manna del
Cielo, stampato nel 1920 a cura della Congrega del SS. Sacramento, si può
capire l'importanza di questa festa: "Questa, come quella del Santo Patrono, è la
festa che con maggior pompa la nostra Chiesa celebra fin da tempo immemorabile.
La storia infatti de la Insigne Reliquia
de la SS.Croce si perde ne la lontananza dei tempi, insieme a quella de la
nostra Chiesa stessa; solo sappiamo da le patrie istorie come il popolo vastese
in ogni calamità, e nei tempi di siccità persistente o di tempesta, e nei tempi
di terremoto o altri movimenti tellurici, e nei tempi di pestilenza o invasione
di parassiti, abbia sempre a Lei fatto ricorso con pubbliche preghiere o
portando la Insigne Reliquia
processionalmente ne le vie interne ed esterne de la città".
A Vasto la festa risale al 1690 quando il Cardinale Altieri,
protettore della chiesa di San Pietro, le donava una insigne Reliquia della S.
Croce, raccomandando che
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(forse ci sei pure tu...)
la si tenesse con grande venerazione e che se ne celebrasse con grande solennità la festa il 3 maggio, giorno che la chiesa ci ricorda l’Invenzione della Croce di Gesù.
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(forse ci sei pure tu...)
la si tenesse con grande venerazione e che se ne celebrasse con grande solennità la festa il 3 maggio, giorno che la chiesa ci ricorda l’Invenzione della Croce di Gesù.
Da subito cominciò a propagarsi il culto verso questa reliquia.
"A testimoniare la verità parlano
chiaramente i numerosi ex voti dei fedeli in riconoscenza per le ricevute
grazie", affermava nel 1930 il canonico don Domenico Suriani,
penitenziere della Cattedrale, nel discorso recitato la sera della festa nella
chiesa di S. Pietro, "ex voti, sino
a pochi anni or sono, si vedevano appesi alle pareti dell’artistica cappella
dedicata a questa Reliquia. Parlarono i nostri antenati, governanti della
nostra città, i quali vollero che questa Reliquia si esponesse alla pubblica
venerazione in tutti i giorni dei mesi di maggio, di giugno, di luglio e di
agosto e si facessero fervide preghiere per ottenere un abbondante ricolto".
Nel 1922, per iniziativa del parroco don Romeo Rucci, la
cappella venne riedificata e decorata con un artistico tabernacolo contenente
la S. Reliquia.
Lino Spadaccini
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