Bentornato negozio di quartiere
Mentre la crisi sia economica che sanitaria ci ha richiamato alla consapevolezza, per molti di noi essa è diventata punto di riferimento fondante; è ormai noto che molte cose stanno cambiando, dovendo impegnarci con oculatezza a gestire il nostro futuro. Fra le varie problematiche da riformulare,una importanza sostanziale ritorna ad assumerlo il quartiere, essendo sempre stato il cuore aggregativo di una comunità. Nel particolare è bello e significativo evidenziare“il negozio di vicinanza”,
oggi più che mai rappresenta egregiamente il quartiere, avendo offerto ai residenti in occasione delle restrizioni sanitarie segnali di ritorno.Il vice direttore dell’ Ascom di Bergamo Oscar Fusini dichiara in un articolo pubblicato dal “Corriere della Sera” che presto i piccoli negozi torneranno a ravvivare i centri storici e le periferie delle città e dei paesi,poi che le persone stanno cambiando modo di fare la spesa. Il piccolo negozio come la bottega dell’artigiano significa ancora molto per noi: “sono la storia”, l’identikit del quartiere,il luogo dove il negoziante ti conosce, ti ascolta e non sei solo un numero di scontrino.Esso ti porge sicurezza e socialità, molto importanti in questo periodo essendo l’uomo un essere sociale (molti studi scientifici lo hanno sempre dimostrato).Dobbiamo quindi riappropriarci della nostra storia, della nostra cultura ed esserne orgogliosi, riscoprendo i modelli colmi di originalità e di creatività, i quali ci appartengono ricordandoci che sono il perno della tradizione italiana.I piccoli negozi al dettaglio possono offrire ed esprimersi tranquillamente nei loro punti di forza,con unicità,competenza ed etica,che sicuramente non sono dettagli.
Lucia Desiati
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