mercoledì 8 aprile 2020

Crisi Idrica: se ne parla solo d'estate "quando il consumo si triplica e la carenza e i disagi esplodono"

da Ivo Menna riceviamo e pubblichaimo
Comunicato stampa
Volevamo mantenere un silenzio rigoroso sulle questioni politiche della città stante la pandemia che ci vede costretti a stare chiusi in casa, ma che non ci impedisce di riflettere su molte questioni
generali e cittadine. Tra le riflessioni, mentre ascolto il bellissimo concerto n.4 per pianoforte di L.van Beethoven, mi vengono in mente le due emergenze stringenti: il Covid 19 e la carenza idrica. 
Questa ultima mi pare che risulti la più drammatica per diversi ordini di motivi:
in primis le perdite nel sottosuolo che raggiungono il 60 per cento (non esagero, in quanto il Sindaco nel giugno 2019 dichiarava che si perdeva nel sottosuolo circa il 70 per cento per vetustà delle reti);
in secondo per la siccità che ci vede da molti mesi in balia di cambiamenti climatici che impediscono le naturali piogge autunnali e invernali;
terzo la emergenza sanitaria Covid che ci affligge tutti, senza esclusione di nessuno.

Una emergenza sanitaria che ci impone ripetutamente il lavaggio delle mani per moltissime volte il giorno e lavaggi frequenti per il corpo ( siamo solo residenti effettivi circa 45 mila).
Della crisi idrica tutte le fonti statistiche e di controllo e quelle ambientaliste ci confermano che da anni assistiamo a una progressiva diminuzione della disponibilità di questo bene comune; che siamo in presenza di suoli fortemente impermeabilizzati e inquinati che minacciano la quantità e la qualità delle falde e degli acquiferi profondi.

Quindi la questione idrica è una questione che viene sempre rimossa dai ceti dirigenti, salvo quando siamo in estate e in primavera, quando il consumo si triplica e la carenza e i disagi esplodono.

Quindi il risanamento delle reti idriche e fognarie non sembra albeggiare anche se molti mesi indietro il Sindaco ha proposto: una Santa Alleanza con Regione Abruzzo, governo regionale, Comuni e Sasi per avviare a soluzione questo dramma ambientale e civile. E la santa alleanza richiesta ha visto Lega e i 5 stelle concordare con il Sindaco di Vasto.
Volevamo vedere qualche risultato in questi lunghi mesi, ma per adesso vuoi per il Covid 19, vuoi per altri indecifrabili motivi, nessun accenno o avvio di soluzione.

Nel frattempo migliaia di metri cubi di acqua purissima sgorga e si perde nei solchi dei terreni della Fonte Nuova sotto il Palazzo d’Avalos. Queste nostre proposte per il recupero di queste acque datano da moltissimi anni, ma puntualmente ignorate.
Storiche acque che scendono dall’acquedotto romano delle Luci e che venivano utilizzate dagli ortolani per il rigoglioso frutteto e per ortaggi di una economia pulita e senza fertilizzanti chimici.
Ma mi preme sollecitare il Sindaco e i responsabili del Comune, in questo momento di emergenza acquifera e sanitaria per tutta la comunità, affinchè vengano impiegati uomini e mezzi a sua disposizione per serrati controlli verso le zone residenziali, sia in città che sulla costa vastese, dove sicuramente molta acqua viene utilizzata della borghesia cittadina per innaffiare prati e giardini. Ma lo stesso dico affinchè anche gli addetti che operano verso le aiuole e i giardini pubblici non facciano uso di acqua potabile.

Vasto 8 aprile giugno 2019
Menna Ivo ambientalista storico

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