Il
ricordo di Giovanna Lo Bello, madre di Padre Gian Nicola, ad un anno dalla scomparsa
Questo
viso è lo specchio della sua anima e i suoi occhi ne sono lo svelamento. Se
come il suo viso, si mostrasse il suo cuore! Non c’è nulla di più sconosciuto
della faccia di una persona, se poi la guardi a lungo, diventa non so cosa, un
paesaggio…
Abbiamo
visto e conosciuto il tuo volto Giovanna e, stando davanti ad esso, ne abbiamo
appreso l’interiorità. Ora la stessa faccia di Dio risplende su di te quale
segno di felicità e protezione e sei degnissima destinataria della nostra
benedizione sacerdotale: «Il Signore faccia risplendere per te il suo volto e
ti faccia grazia. Il Signore rivolga a te il suo volto e ti conceda pace» (Nm
6,25.26).
Hai
incessantemente parlato di Dio e con Dio mamma Giovanna, ora invece i tuoi
occhi Lo vedono faccia a faccia, ora la parola cede il passo alla visione, alla
contemplazione dell’Eterno. Sei diventata infatti amica di Dio in fede,
speranza e carità. Hai fatto della preghiera il tuo esercizio quotidiano riscoprendo
appunto il “Volto Amico” di Dio che parla al cuore. La tua vita ci ha parlato
della gioia e bellezza di vivere il Vangelo.
Lasciando
gli Stati Uniti nella prima metà degli anni 80, la signora Lo Bello ha
immediatamente profuso ogni sforzo per l’allora erigenda Parrocchia di S. Maria
Immacolata. Don Tommaso Di Stefano era il pastore di quelle primissime anime,
che poi sarebbero diventate strette collaboratrici particolarmente impegnate
nella scuola diocesana di formazione catechetica.
Quindi
Catechesi e animazione parrocchiale a più ampio raggio impegnavano seriamente
Giovanna, la quale già da allora innaffiava quel germe vocazionale del figlio.
Gian Nicola infatti indossa più tardi il saio francescano
diventando Padre Cappuccino. Al contempo sua madre emette la Professione nel
Terz’Ordine Francescano Secolare presso il Santuario vastese di S. Maria Incoronata,
cercando perciò la persona vivente e operante di Cristo negli altri Fratelli,
nella Chiesa, nella Parola di Dio e nella Liturgia. Quando “fratello cancro” si
affaccia duplicemente nella sua vita, Giovanna diventa carne di Cristo
crocifisso per essere accolta in eterno nel Regno dei cieli.
Sempre
Grazie per la tua testimonianza.
Con
affetto filiale,
I
Frati Minori Cappuccini d’Abruzzo
…Era solito
dire, infatti, che la madre di un frate era madre sua e di tutti i frati…
(Francesco
di Assisi).
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