Il Rotary Club Vasto da diversi anni finanzia la realizzazione di uno studio sulla percezione della sicurezza e della legalità nel territorio vastese affinché i dati emersi possano essere di aiuto alle istituzioni locali, regionali e nazionali, oltre che di stimolo alla riflessione e al dibattito su temi di grande attualità. “Con spirito di servizio lavoriamo per contribuire alla crescita civile e sociale del nostro territorio mettendo a disposizione delle istituzioni, di ogni ordine e grado, dati scientifici su cui poter ragionare e costruire strategie di contrasto alla criminalità e a garanzia del principio di legalità”, ha dichiarato Arnaldo Tascione – Presidente Rotary Club Vasto.
Lo studio 2019 è stato condotto, come in passato, dal dott. Christian Lalla, giornalista professionista, che ci ha fornito una sintesi dei dati raccolti.
ANALISI DEL DATO E RELAZIONE FINALE
di Christian Lalla
Le città di Vasto e San Salvo, nonostante vicine geograficamente, si distinguono nella percezione
della sicurezza e della legalità in particolare alla domanda 3 dove San Salvo ritiene maggiore (57%) il rischio di infiltrazione della malavita organizzata rispetto a Vasto (46%). La fiducia nelle Forze dell’Ordine, nonostante sia equivalente nel dato globale (Vasto 77% - San Salvo 75%), rileva una mancanza di fiducia nel corpo della Polizia Municipale da parte dei cittadini di San Salvo. La fiducia nella magistratura, invece, è maggiore (63%) nei cittadini di San Salvo rispetto a quelli di Vasto (58%). Infine, i cittadini di Vasto ritengono più sicura la loro città (61%) rispetto a quelli di San Salvo (52%) dove un intervistato su due ritiene la città poco o per nulla sicura.
Interessante notare come i reati ritenuti di maggior allarme sociale siano gli stessi per le prime due posizioni (furto e spaccio benché invertite) ma a San Salvo l’estorsione è al terzo posto (26%) mentre a Vasto al quinto (18,3%). Quest’ultimo reato, insieme alla minaccia (San Salvo 20.5% - Vasto 19.3%), negli ultimi anni è salito dalle ultime posizioni fino a toccare il «podio» di quelli ritenuti più allarmanti. Se a Vasto la parola «mafia» non è stata pronunciata da nessun intervistato a San Salvo il 2.5% l’ha indicata come reato di maggior allarme sociale. Infine, il reato di corruzione ottiene il 3.6% a Vasto e l’8% a San Salvo. Mentre la concussione si posiziona all’ultimo e al penultimo posto della classifica.
Rispetto alle vicende del Tribunale sembra esserci maggiore consapevolezza tra i cittadini di Vasto (82%) rispetto a quelli di San Salvo (66%) in merito ad una sua eventuale chiusura. Il 73% degli intervistati di San Salvo non è a conoscenza dei processi celebrati alla malavita organizzata nel presidio di giustizia vastese. Infine, Vasto (63%) attribuisce al Tribunale un ruolo di legalità e sicurezza maggiore rispetto a San Salvo (51%).
(VASTO) Gli intervistati che hanno espresso una valutazione compresa tra «1» e «5» sono stati invitati ad esprimere una motivazione qualitativa rispetto al proprio giudizio negativo.
Pertanto, chi ritiene di non aver fiducia (23%) nelle Forze dell’Ordine (domanda 4) a Vasto giustifica tale giudizio affermando che gli agenti sul territorio «sono pochi» e che alcuni di loro «lavorano poco o nulla». Mentre per i magistrati (domanda 5) il giudizio negativo (41.3%) è relativo al fatto che gli stessi sono considerati «corrotti», «incapaci di dare risposte certe in tempi ragionevoli» ai cittadini e che la «legge non è uguale per tutti» a causa della loro parzialità. Infine, Vasto non è considerata sicura (39%) per i troppi «furti» che si registrano quotidianamente nel territorio, per la presenza di «extracomunitari» che vengono percepiti come un pericolo ed infine per un’idea romantica di una Vasto che «non è più come prima».
(SAN SALVO) Mentre, chi ritiene di non aver fiducia (25%) nelle Forze dell’Ordine (domanda 4) a San Salvo giustifica tale giudizio affermando che gli agenti sul territorio «sono pochi» e in particolare che la Polizia Municipale «lavora poco o nulla». Mentre per i magistrati (domanda 5) il giudizio negativo (37%) è relativo al fatto che gli stessi sono considerati «corrotti e falsi» e che la «legge non è uguale per tutti» a causa della loro parzialità. Infine, San Salvo non è considerata sicura (48%%) per i troppi «furti» che si registrano quotidianamente nel territorio, per la presenza di«extracomunitari albanesi» percepiti come un pericolo reale ed infine per «l’attività di spaccio» di sostanze stupefacenti.
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