domenica 17 novembre 2019

Naufragio 1899, 21 morti: una targa in loro ricordo a Vasto Marina

Un'immagine della Conferenza
In molti naufragi spesso vittime ragazzini dai 9 ai 14 anni.


Il 16 Novembre 1899 fu una data tragica per la città di Vasto. Quel giorno, a causa di un fortunale che si abbatté lungo il litorale vastese, ben 21 pescatori persero la vita mentre erano intenti nelle operazioni di pesca nel nostro mare.
Oggi ha avuto luogo una solenne commemorazione dell’evento con Santa Messa e scoprimento di una targa in piazza Cap. Olivieri con le toccanti parole del presidente ANMI Luca Di Donato, del Comandante della Guardia Costiera Francesca Perfido e del Sindaco Francesco Menna.
Ha concluso la giornata il lancio di 21 rose dal Pontile  e la conferenza sull’evento del 1899 nei locali del Circolo Nautico Vastese, ex mercato ittico all’ingrosso di Vasto.
Dopo il
saluto  del Vice Sindaco Giuseppe Forte, il Presidente dell’Associazione Vastese della Stampa, Nicola D’Adamo, ha parlato dei rapporti della città con il mare, delle tante opportunità che il mare offre. ma anche dei pericoli che esso presenta. Il mare ha portato l’industria nella zona: la SIV (oggi Pilkington)  è arrivata a Vasto perché c’era il Porto di Punta Penna dove potevano attraccare navi di grosso tonnellaggio con le materie prime. Il mare ha portato il turismo, basta vedere quanta gente lavora d’estate in questo settore. Il mare ha ampliato notevolmente la nostra offerta gastronomica con piatti unici e originali della zona. D’Adamo ha parlato poi della Vasto di fine ‘800, con una comunità che faceva fatica ad andare avanti, ma che cominciava già a muovere  primi passi  verso l’era moderna. Erano anni in cui la vita era difficile per tutti e molti cominciarono a prendere anche la via delle Americhe.

La parola è poi passata a Lino Spadaccini, cultore di storia locale, per la rievocazione,  attraverso l'esame della documentazione dell'epoca, di quel drammatico evento che sconvolse la comunità vastese, con la perdita di 21 persone  davanti alla spiaggia di Vasto. Una tragedia immane che ha segnato profondamente tante famiglie con la perdita, oltre che dei propri cari, anche della loro unica entrata economica, trovandosi di fronte alla miseria più assoluta. Comunque segnali di solidarietà arrivarono dalle Istituzioni e dalla stessa comunità locale.

Ma oltre al naufragio del 1899, Spadaccini ha ricordato altri gravi episodi avvenuti  in mare, come riferiscono i numerosi articoli apparsi sui periodici dell’epoca  Istonio e Il Vastese d'Oltre Oceano.
E c’è un aspetto molto triste: in molti casi le vittime dei naufragi erano ragazzini tra i 9 ed i 14 anni. 
Sì, perché in quel periodo era normale imbarcarsi sin dalla giovanissima età, per dare una mano ai propri famigliari o per cercare di riportare qualcosa a casa. La miseria era tanta. Purtroppo, proprio perché più deboli nel fisico o meno esperti nel nuoto, i ragazzini non riuscivano salvarsi.
Insomma una riflessione profonda sul  valore  della vita e sulle evoluzioni  socio-economiche avvenute nel secolo scorso, che hanno portato ad un certo benessere, ma che comunque ci pongono di fronte a nuovi problemi.  

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