Fra i più noti emigranti vastesi c'è Francesco Paolo Votinelli, l'indimenticabile autore di "Uaste bbelle, terra d'eure", considerata 1'emblematica canzone di Vasto.
Come Pietro Di Donato e Carlo Della Penna, anche Francesco Paolo Votinelli fa parte di quella schiera di quei generosi figli di Vasto che, lasciando la terra natia,varcarono l'oceano in cerca di fortuna, onorando il lavoro italiano nel mondo.
Votinelli (il cui vero cognome era Cutinelli) era nato a Vasto il 13 ottobre 1891 nel quartiere Castello, ossia in una casa del rione di Santa Maria Maggiore; il padre Domenico Cutinelli, faceva il vigile urbano, ma secondo i ricordi degli anziani, era dotato di un carattere così buono, non certo proprio severo
quale si compete ad un tutore dell'ordine che i suoi concittadini gli affibbiarono il soprannome "La Mamminelle”.
La madre di Votinelli, Rosalinda Giosi, per aiutare e mandare avanti la famiglia, aveva aperto in un basso di Piazza Barbacani, una bottega per la vendita di setacci per la farina e di quelle caratteristiche “chitarre"per la lavorazione dei maccheroni fatti in casa, appunto alla "chitarra", vanto della gastronomia vastese e abruzzese.
A 16 anni appena, Francesco Paolo si imbarcava per 1'America, trovando subito una occupazione come sarto ed affermandosi grazie al suo carattere aperto, gioviale e disponibile, affabile e sensibile nel mantenere i rapporti di cordialità ed amicizia con i gruppi di vastesi anche essi emigrati in America. Aveva spiccato il senso lirico e poetico, divenendo il beniamino di tutti, ritenuto indispensabile per animare le feste e conviviali fra amici, guadagnandosi l'appellativo "Lu pelajje"cioè 1'origano, giacché senza di lui ogni iniziativa era considerata scialba.
E, certamente, durante una delle tante riunioni fra amici emigrati vastesi, Francesco Paolo Votinelli che di musica non conosceva nulla, intonò con spontaneo trasporto lirico - ispirandosi alle immagini della sua fanciullezza trascorsa nel paese natale - le memorabili parole "Uaste bbelle, terra d'eure" divenendo presto l'inno ufficiale dei vastesi nel mondo, che, struggendosi per la lontananza, col canto almeno riescono ad appagare lo spirito.
Nel 1965 Francesco Paolo Votinelli lasciava l'America e la sua famiglia per far rientro definitivamente a Vasto, attratto dall'irresistibile fascino della terra natale,desideroso dell'essere sepolto nella terra dove aveva aperto gli occhi alla prima luce.
Aveva 78 anni, quando cessò di vivere il 14 novembre 1969.
Di Francesco Paolo Votinelli, oltre ai gilet confezionati per i suoi amici vastesi,che costituiscono altresì capolavori unici, durante la sua permanenza vastese, rimane l'inno degli emigranti abruzzesi,a testimonianza delle doti artistiche e liriche dell'emigrante vastese.
GIUSEPPE CATANIA
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Aveva 78 anni, quando cessò di vivere il 14 novembre 1969.
Di Francesco Paolo Votinelli, oltre ai gilet confezionati per i suoi amici vastesi,che costituiscono altresì capolavori unici, durante la sua permanenza vastese, rimane l'inno degli emigranti abruzzesi,a testimonianza delle doti artistiche e liriche dell'emigrante vastese.
GIUSEPPE CATANIA
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