1959 Via Madonna dell'Asilo non ancora urbanizzata |
1959, cerimonia di inaugurazione |
Sessanta
anni fa, il 29 settembre del 1959, veniva inaugurato il nuovo Istituto delle
figlie della Croce in via Madonna dell’Asilo.
Le Suore delle Figlie della Croce sono presenti nella nostra Città da circa 140 anni, esattamente dal 16 aprile del 1879, quando su invito dell'Arcivescovo di Chieti Mons. Ruffo,tre suore, accompagnate
70 FOTO STORICHE con molti gruppi scolastici >>>
dalla Superiora generale suor St. Roger, iniziarono la loro missione nel Palazzo Tiberi in via Laccetti. Successivamente, nel 1886, a causa della sede insufficiente ad accogliere coloro che desideravano beneficiare dell'opera delle suore, si trasferirono in via Lago, nella casa donata dal canonico Giacomo Tommasi.
Le Suore delle Figlie della Croce sono presenti nella nostra Città da circa 140 anni, esattamente dal 16 aprile del 1879, quando su invito dell'Arcivescovo di Chieti Mons. Ruffo,tre suore, accompagnate
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dalla Superiora generale suor St. Roger, iniziarono la loro missione nel Palazzo Tiberi in via Laccetti. Successivamente, nel 1886, a causa della sede insufficiente ad accogliere coloro che desideravano beneficiare dell'opera delle suore, si trasferirono in via Lago, nella casa donata dal canonico Giacomo Tommasi.
Negli
anni successivi le suore presero in carico il fabbricato e lo ristrutturano nel
migliore dei modi con stanze e arredamento idoneo per ospitare le classi
dell’asilo, della scuola elementare e un laboratorio di ricamo per le
giovani,con la precisa finalità di avviare al lavoro la gioventù femminile
vastese "rendendola esperta nelle
occupazioni più confacenti alla donna chiamata tra le pareti domestiche alla
missione di sposa e di madre".
Un'antica
lapide, ancora oggi visibile all'interno della nuova sede, ne ricorda le
origini e la benemerenza del canonico Tommasi:
GIACOMO TOMMASI SACERDOTE
ULTIMO DELLA STIRPE QUI IMPIANTATA
DA QUASI TRE SECOLI
A DIO O.M. CONSECRAVA
QUESTA SUA AVITA CASA
IN CUI ADATTATA INGRANDITA
VEDE OGGI I. SET. M.DCCC.LXXX.VI STABILIRSI
LA CONGREGAZ. DELLE FIGLIE DELLA CROCE
DEDITE ALL’ISTRUZIONE
O FANCIULLE
CHE QUI EDUCATE LA MENTE 'L CUORE
UNA PRECE PER CHI FU ISPIRATO
AL VOSTRO BENE
GIACOMO TOMMASI SACERDOTE
ULTIMO DELLA STIRPE QUI IMPIANTATA
DA QUASI TRE SECOLI
A DIO O.M. CONSECRAVA
QUESTA SUA AVITA CASA
IN CUI ADATTATA INGRANDITA
VEDE OGGI I. SET. M.DCCC.LXXX.VI STABILIRSI
LA CONGREGAZ. DELLE FIGLIE DELLA CROCE
DEDITE ALL’ISTRUZIONE
O FANCIULLE
CHE QUI EDUCATE LA MENTE 'L CUORE
UNA PRECE PER CHI FU ISPIRATO
AL VOSTRO BENE
Le suore delle Figlie della Croce furono tra le "vittime" della frana del 22 febbraio 1956.
Come tutta
la popolazione presente nella zona orientale di Vasto, in prossimità del Muro
delle Lame, anche le suore delle Figlie della Croce vissero i tragici
avvenimenti del 22 febbraio 1956 in prima persona.
Tutta la
zona era già stata evacuata per le profonde lesioni apparse su via Adriatica,
che non lasciavano presagire nulla di buono. Solo alle suore era stato concesso
di rimanere nell’istituto per qualche giorno in più.
"Quella notte nessuna delle dodici suore
dell’asilo aveva pensato di dormire", raccontò Giorgio Pillon in un
commovente articolo apparso agli inizi di marzo sulla Settimana Incom, "Riunite
in cucina, le religiose erano rimaste in preghiera fino all’alba. La cappella
era stata chiusa per ordine del vicario. Sgombrate e chiuse erano state anche
una ventina di altre stanze poste sul lato orientale minacciato dalla frana.
All’alba, prima ancora che si alzasse sull’orizzonte (un sole di fuoco in un
cielo limpidissimo) le suore avevano cominciato a prepararsi. Alle sette
sarebbero giunti i pompieri. Caricati su alcuni camion tutte le masserizie, le
dodici suore avrebbero lasciato per sempre quel loro istituto che un
benefattore aveva regalato all’ordine delle Figlie della Croce novanta anni
prima".
Le suore non
avrebbero lasciato la struttura fino a quando non avessero portato via la
pisside dorata con il Sacramento.
E poco prima delle 11 del mattino, proprio
mentre don Michele Ronzitti, il vice parroco di S. Pietro, prendeva la pisside
in mano e se la stringeva al petto, si udì il boato della frana ed il crollo
inesorabile degli edifici e del muraglione. Per miracolo, l’asilo non crollò
subito e don Michele e le suore poterono mettersi in salvo.
Attraverso
l’appello lanciato sul periodico locale Histonium,
cominciò una raccolta fondi denominata "La Crociata della Gratitudine", per la ricostruzione, in tempi
brevi, di un nuovo e funzionale istituto. Da più parti non tardarono ad
arrivare adesione con donazioni, dalle più piccole alle più importanti.
Tra i primi
a rispondere all'appello il cappuccino Padre Angelo Maria da Vasto, con una
somma "simbolica" di 25mila lire "poiché ricorrendo quest'anno il mio 25° di Sacerdozio, era mio
intendimento celebrarlo in intimo raccoglimento nella devota Cappellina
dell'Istituto. Perché qui le Suore Figlie della Croce e particolarmente le
Maestre Suore Gabrielina e Ismaele di santa memoria educarono e guidarono gli
anni della mia prima infanzia: presso quell'altare presi la mia Prima
Comunione, e sul medesimo, inoltre, celebrai il Natale del mio Sacerdozio. Poiché
le dolorose vicende di sopra hanno imposto la doverosa eliminazione del mio
modesto programma, sono ben lieto di ricordare tale ricorrenza con l'offerta
che vuole essere profonda testimonianza del bene che mi fu prodigato e delle
purissime gioie vissute all'ombra dell'Istituto".
Michele
Cicchini, a nome dei residenti di Detroit, insieme all’offerta, inviò una
lettera indirizzata al Sindaco: "Egregio
sig. Sindaco, a nome dei vastesi residenti a Detroit esprimo il nostro dolore
alla notizia della terribile frana di Vasto. Anche se tanto lontani dalla
Patria e dalla cara Vasto, il nostro pensiero è sempre là, nel paese che ci ha
dato i natali… Commosso da tale tragedia, mi sono rivolto alle poche famiglie
vastesi residenti a Detroit e con grande soddisfazione sono riuscito a
raccogliere la somma di duecentodiciassette dollari".
Maria
Montiglio da Milano, insieme all'offerta di mille lire, ricordava che "abitavo colla mia famiglia al secondo piano
di quel palazzo che pare sia sospeso a picco e pericolante vicino alla chiesa
di S. Pietro. Era allora (si tratta di molti anni fa) di proprietà dei sigg.
Ponza. Le lascio immaginare la mia emozione nel rivedere quei luoghi, che mi
parlano della mia infanzia e di tante vicende più o meno liete che formano la
nostra vita". Successivamente, in memoria della tragica morte del
nipote Vittorio in un incidente ferroviario, donò altre 5mila lire.
Questo il
messaggio inviato da Buenos Aires dal mecenate vastese Carlo Della Penna:
"Reverenda Madre, mentre sono
pervaso da vera tristezza per la calamità che si è abbattuta su di Vasto e di
riflesso sull'Educandato delle Figlie della Croce, ho dato ordine al Direttore
della Cassa di Risparmio, rag. Cavallone, di consegnarle L. 150.000, che
accetterà come mio omaggio in riconoscenza all'opera di bene, nel campo
culturale e educativo che esplica in Vasto la Istituzione che lei dirige. Nel
salutarla con deferenza le faccio i migliori auguri".
Trenta mila
lire giunsero da una sorella in ricordo "della fanciullezza e dell'adolescenza trascorse fra le cure nobilmente
formative delle Figlie della Croce". Questo il messaggio dell'anonima
donatrice: "Rev.da Madre Superiora,
seguo con vivo interessamento la Crociata della gratitudine, che Histonium va
pubblicando periodicamente, Ai voti augurali per una sollecita ricostruzione di
una Casa che possa accogliere tutte le Opere educative così altamente esplicate
dalle sue Benemerite Consorelle da circa un secolo, unisco la mia povera
offerta, quale simbolo di riconoscenza imperitura per i principi morali,
culturali e civili inculcati nel mio animo sin dalla fanciullezza. Si uniscano
meco quanto hanno ricevuto le stesse cure, quelli i cui figli si sono
beneficiati o dovranno beneficiarsi del loro insegnamento e delle loro cure
materne, e tutti i generosi il cui animo, commosso dinanzi alla sciagura del
passato 22 febbraio, vuole far rinascere più rigogliosa l'opera di queste
solerti e silenziose sorelle Figlie della Croce così duramente colpite
dall'inesorabile movimento franoso di via Adriatica".
Molte
donazioni arrivarono da gente sconosciuta, impietosita dall’appello rivolto
attraverso le pagine della Settimana
Incom, grazie al commovente racconto scritto da Giorgio Pillon.
Le suore per alcuni anni furono costrette a
peregrinare in vari locali, fino al 1959, quando venne inaugurato il nuovo
Istituto, in via Madonna dell’Asilo.
La
posa della prima pietra risale all'8 settembre del 1958. "Il sole di domenica", si legge
sulle colonne dell'Histonium, "ha salutato con gli uomini la prima pietra
del nuovo Istituto delle Suore Figlie della Croce, che, volgendosi al luminoso
passato, spezzato improvvisamente dalla furia devastatrice della frana,
trarranno gli auspici dalla giornata del Signore per un avvenire lieto e più
fecondo".
Presenti alla cerimonia il vicario mons. Russi, il sindaco
di Vasto, Idiano Andreini, suor Ismaele, suor Alessandrina e tante altre consorelle
provenienti da ogni parte d'Italia, come anche coloro che avevano trascorso la
loro infanzia e giovinezza nelle aule del laboratorio e della scuola.
Il
29 settembre, in occasione dei festeggiamenti in onore del protettore S.
Michele Arcangelo, avvenne la cerimonia di inaugurazione del nuovo istituto.
"Le Figlie della Croce hanno il
nuovo Istituto", si legge sulle colonne dell'Histonium del 15 ottobre 1959, "che non è soltanto loro, ma appartiene a Vasto, perché è merito della
carità donare tutto agli altri quanto ricevuto, sia pure in parte, dagli altri.
Le care suore , dopo il doloroso addio dato alla storica residenza in via Lago
travolta dalla frana, sono state veramente le figlie della Croce, con tutte le
pene, con tutte le sofferenze, con tutte le speranze, e anche con tutte le
umiliazioni, che la Croce comporta".
Progettato
dall'ing. Luciano Tosone, la costruzione dell'edificio venne eseguita
dall'impresa locale di Michele Canci, mentre i lavori artistici in ferro furono
eseguiti dai fratelli Fernando e Nicola Trivelli, l'impresa Fantini Tozzi si occupò
della costruzione degli infissi, mentre la ditta Nicola Molino dell'arredamento
interno. Costo totale dell'opera 67 milioni di lire. L'edificio venne progettato
per accogliere 100 bambini dell'asilo infantile, 150 alunni delle elementari e
80 ragazze per il laboratorio di cucito e ricamo.
Dopo
il rito di benedizione del nuovo istituto da parte del Vicario Generale della
Diocesi mons. Vincenzo Russi, e la dotta orazione di don Salvatore Pepe, il
ministro Giuseppe Spataro, alla presenza delle autorità locali e provinciali, e
di tanta gente, inaugurò i locali, visibilmente soddisfatto e commosso.
Dieci
anni più tardi, nel 1969, alla presenza di S.E. Mons. Loris Capovilla, venne
inaugurata la chiesa del Crocifisso, annessa all'Istituto.
Le
suore hanno svolto l'attività didattica fino al 2012.
Grazie all’intervento di
una cooperativa formata da personale docente e da genitori, nel 2013 è sorta la
Scuola Cattolica Madonna dell’Asilo, che si ispira proprio alla tradizione
educativa delle Figlie della Croce. Oggi sono circa 260 i ragazzi che
frequentano l'Istituto, divisi tra Asilo Nido con sezione montessoriana,
Sezione Primavera, Infanzia, Primaria e Doposcuola per ragazzi esterni.
Attualmente
le tre suore presenti si occupano essenzialmente del servizio di accoglienza al
mattino e dell'animazione.
La
nostra città porterà sempre nel cuore questa gloriosa istituzione religiosa per
tutto ciò che ha dato nella formazione di tante generazioni
di vastesi.
Lino
Spadaccini
1 commento:
Anch'io ho un bel ricordo Delle Suore dell'istituto Figlie della Croce. Infatti ho frequentato sia le elementari che la scuola media. Tra le foto ho riconosciuto Suor Paolina e Suor Adriana la mia insegnante dalla terza alla quinta elementare.Un saluto affettuoso alle mie compagne che ormai hanno ben 64 anni! Saluto cordialmente ed auguri a tutta la redazione. Rossella Laccetti
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