dal M5S riceviamo e pubblichiamo
Mercato Santa Chiara: come il Comune vuol darla a bere ai cittadini.
Il mercato del pesce diventa una birreria! E’ quanto prevede il progetto di
ristrutturazione e riqualificazione del Mercato Santa Chiara che ha avuto il
via libera dalla Giunta comunale.
Forse il sindaco Menna pensa che la prospettiva di una bevuta di birra
faccia dimenticare ai cittadini
quali erano le premesse di un progetto che
risale al lontano 2015, quando la esternalizzazione della Gestione del
mercato fu affidata con regolare procedura di gara all’unico partecipante
ATI.
Le condizioni dell’affidamento prevedevano un affitto di 1300 euro/anno
(poco più di 100 euro/mese) ed un contributo del Comune a favore
dell’ATI pari a 20.000 euro/anno.
Il concessionario ATI assumeva contestualmente l’obbligo di recuperare
ed adeguare secondo le disposizioni di legge la parte sottostante del
mercato.
Nel 2017, due anni dopo l’inizio della gestione ATI, il M5S ha presentato
un’interrogazione all’Assessore Della Penna per chiedere come mai,
nonostante il notevole tempo trascorso, la parte sottostante del mercato
non fosse stata ancora ristrutturata.
La risposta dell’Assessore Della Penna è stata: “L’adeguamento ed il
recupero dello spazio sottostante è legato all’utilizzo di tale spazio in
accordo con eventuali operatori interessati in base a proposte da valutare
con l’Amministrazione comunale”.
Quanto affermato dall’Assessore è in netto contrasto con la delibera del
Consiglio comunale che stabilisce il trasferimento della somma di 20.000
euro proprio in considerazione del fatto che “l’assegnatario dovrà
procedere ad effettuare ulteriori interventi ed investimenti per adeguare il
piano sottostante”.
Assessore Della Penna! E’ il concessionario ATI che doveva fare i
lavori, non un eventuale operatore interessato. Ogni tanto prima di
rispondere legga le carte!
Il Comune quindi ha erogato un contributo di 20.000 euro/anno, ad oggi
80.000 euro (perché ad oggi sono trascorsi 4 anni) mentre il concessionario
ha incamerato tale cifra senza ottemperare ai suoi obblighi di investimento.
Dagli organi di stampa apprendiamo che l’investimento da oltre
100.000,00 euro è tutto a carico del concessionario privato.
Di grazia, a
carico di chi? Di chi ha incamerato il contributo di 20.000,00 euro l’anno
dal Comune a tale scopo o di chi aprirà la birreria? Nel primo caso di
investimento privato c’è ben poco (o forse nulla). Nel secondo caso, il mal
capitato gestore della birreria si sta assumendo un onere che è tutto
dell’ATI. Occorre, dunque, fare chiarezza.
Ancora una volta quest’Amministrazione si mette in evidenza per i ritardi
dell’attuazione delle Deliberazioni del Consiglio comunale e dei progetti,
oltre che per la scarsa trasparenza dell’azione amministrativa.
Tutto ciò alimenta il dubbio che, ancora una volta, si voglia darla a
bere ai cittadini.
M5S Vasto
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