L'OPERA FU REALIZZATA DALLO SCULTORE ORTONESE ALDO D'ADAMO
di LINO SPADACCINI
Anche
la Bagnante è entrata negli "anta". Di solito non si dovrebbe dire
l'età di una signora, ma la nostra Bagnante, uno dei simboli della nostra
terra, dal fisico sempre smagliante, che ci osserva in ogni momento della
giornata dalla sommità dello scoglio di Scaramuzza, dopo tanti anni ha
conservato intatto il suo fascino e rimane la più fotografata, dalle prime luci
dell'alba fino al tramonto.
Certamente
la nostra Bagnante,alta tre metri e sessanta, non ha nulla da invidiare alla più
celebre e osannata Sirenetta di Copenaghen, una scultura bronzea alta 125
centimetri e dal peso di 175 kg, opera dello scultore Edward Eriksen, che
raffigura la protagonista di una delle più celebri fiabe di Hans Christian
Andersen, La Sirenetta.
Anche
se spesso viene erroneamente chiamata "Sirenetta", il nostro
monumento è dedicato alla bagnante, indiscussa protagonista dell’estate
balneare vastese. "Bagnante era una
volta colei che scendeva in spiaggia a prendere il sole e, appunto, bagnarsi
– si legge in una nota stampata su un volantino realizzato dall’Azienda di
Soggiorno e Turismo alcuni anni fa – per
difendersi dal caldo, per assestare la linea, o semplicemente in ossequio di
una delle più felici consuetudini dell’estate. Oggi dirsi bagnante presuppone
qualcosa di più, al punto che si fa lecito parlare di uno stile (estivo) di
vita… Di questa è la donna che si elegge a naturale
emblema, è che lei è chiamata a fare il colore di una spiaggia, a contrassegnare la caratura, a diventare insomma la signora indiscussa. Parità dei diritti maschili a parte, è fuori di dubbio che la spiaggia abbia non un re, ma una regina; e non una sola, bensì una serie innumerevole di regine oltre che di principesse".
emblema, è che lei è chiamata a fare il colore di una spiaggia, a contrassegnare la caratura, a diventare insomma la signora indiscussa. Parità dei diritti maschili a parte, è fuori di dubbio che la spiaggia abbia non un re, ma una regina; e non una sola, bensì una serie innumerevole di regine oltre che di principesse".
LO SCULTORE ALDO D'ADAMO AL LAVORO. |
Un
monumento dunque dedicato alla bellezza femminile , che si erge imponente ed
elegante su uno scoglio di Scaramuzza, nata dall’idea di Nicola Notaro, allora
sindaco di Vasto, in collaborazione con l’Azienda di Soggiorno e Turismo
guidata dal dinamico e indimenticato avvocato Roberto Bontempo.
Per
la sua realizzazione fu chiamato lo scultore ortonese Aldo D’Adamo (1928-1990).
Approvato il primo bozzetto, l’artista lavorò
alacremente al modello in gesso a grandezza naturale (opera che si può tuttora
ammirare a Ortona nello "Spazio D’Adamo" in via Giovanni XXIII).
L’artista
modellò il suo personaggio in un atteggiamento naturale, ma se vogliamo, anche
ambiguo, in quanto non è ben chiaro se si sta allacciando o slacciando il ridottissimo
bikini, per godere, in maniera integrale, il sole e la spiaggia di Vasto
Marina.
L’opera
venne fusa nel bronzo presso la Fonderia Artistica Fracaro Arte di Vicenza. Aveva
un peso di mezza tonnellata e un’altezza, come si diceva, di tre metri e
sessanta. Il costo, secondo quanto riferito da Paolo Notaro, figlio del Sindaco,
fu di 17 milioni di lire, di cui 5 a
carico dell’Azienda di Soggiorno.
Complessa
fu l’operazione di installazione del monumento sopra lo scoglio.
Il sindaco
Notaro incaricò il consigliere comunale Lucio Basso Ritucci, uomo di mare, a seguire l’intervento. "La prima operazione che si fece fu la predisposizione della base
– ricorda –ma ci vollero dieci giorni per
farla essiccare bene. Tutti i lavori erano coordinati da mastro Nicola Gileno
(alias Ciuffullatte), capo operaio dell’ufficio servizi del Comune". Per trasportare la statua fino allo scoglio
fu usata la barca "Anna Marinucci" dell’omonima famiglia. "Mio marito Gino Marinucci – racconta
Grazietta Costantino – fu contattato dal
Sindaco Notaro per questo non facile lavoro.
Quel giorno erano presenti tutti i fratelli Marinucci: Gino, Michele,
Giuseppe, Nicola e Cesare"."A
loro si aggiunsero parecchi operai del Comune,
tra cui ricordo Giuseppe Bastonno e altri", aggiunge Ritucci. "Ma l’installazione risultò più difficile del previsto perché il
trespolo predisposto sullo scoglio era
molto più basso della statua di cui non si conosceva l’esatta altezza e nemmeno
il grande peso (3metri e 60 e ben 500 kg
ndr). Comunque con non pochi sacrifici la statua della Bagnante fu
trasportata con la barca, trasferita pian piano sullo scoglio, issata in alto e ben fissata sulla base già
predisposta. Operazione complessa fatta con grande maestria, tanto che in
questi 40 anni il monumento non ha mai dato segni di cedimento. Oggi necessita
solo di una buona manutenzione per la tenuta della fusione".
Non
sappiamo esattamente il giorno in cui vide la luce il Monumento alla Bagnante
di Vasto , ma gli articoli di giornale parlano di fine estate 1979.
"Spazio D'Adamo" a Ortona: la Bagnante in bella mostra a grandezza naturale |
Il
Corriere della Sera, il 19 settembre
del 1979, pubblicò un breve articolo dal titolo
"Inaugurato il monumento alla
bagnante in tanga". "Su uno
scoglio della baia di Vasto, in Abruzzo – si legge nell'articolo – c'è un insolito monumento alto più di tre
metri: è dedicato alla bagnante, ed è l'unico sulla costa Adriatica. La statua
in bronzo raffigura una donna stilizzata che si allaccia - o slaccia - un
«tanga». È il solo indumento indossato dalla figura, opera dello scultore Aldo
D'Adamo. La statua è stata commissionata dal comune e dall'Azienda di soggiorno
di Vasto. L'intendimento dei committenti era quello di porre in rilievo che
«bagnante non vuol dire oggi solo prendere il sole e fare il bagno nel mare»:
bagnante è «severo studio di ricerca comportamentale di massa». Il costume da
bagno è «un modo di predisporsi nei confronti di quella sempre più obbligante
stagione che è la balneare»".
La
stessa Gazzetta di Chieti del 16
settembre parla di "Clou a
conclusione dell'estate '79", e aggiunge: "Ha presto corpo a Vasto, in questa estate '79, una originale, felice
iniziativa del Comune e dell'Azienda di Soggiorno: la posa su uno scoglio
antistante la lunata spiaggia vastese del monumento alla bagnante, vale a dire
alla protagonista indiscussa della stagione balneare".
Chiudiamo
in versi con una bella poesia scritta da Fernando D’Annunzio, dal titolo
"Lu munumuènde a la Bbagnânde"
Si vvi’ a Lu
Uâšte, abbass’ a la Marèine,
sopr’ a nu scuòje šta ‘na signurèine,
tutte di bbrànze, jé lu munumuènde
ch’è štàte dedicäte a la Bbagnânde.
sopr’ a nu scuòje šta ‘na signurèine,
tutte di bbrànze, jé lu munumuènde
ch’è štàte dedicäte a la Bbagnânde.
Âdde, slangiäte,
di bbillezzaräre,
‘i fa da spècchie l’acche di lumuäre;
quas’ a la nìute... sole la mutânde,
tutti li huârde, tutti ci si ‘ngânde.
Ognüne vàite ca šta maštrijènne
vicine a nu fiuccàtte, e s’addummuânne:
- ma la mutânde, chila ggiuvunàtte,
mo si li léve o mo si li màtte? -
Šta cacchidìune che n’ zi ni vo jè’
e aspette pi’ vvidà gna va ‘ ffinè’.
‘i fa da spècchie l’acche di lumuäre;
quas’ a la nìute... sole la mutânde,
tutti li huârde, tutti ci si ‘ngânde.
Ognüne vàite ca šta maštrijènne
vicine a nu fiuccàtte, e s’addummuânne:
- ma la mutânde, chila ggiuvunàtte,
mo si li léve o mo si li màtte? -
Šta cacchidìune che n’ zi ni vo jè’
e aspette pi’ vvidà gna va ‘ ffinè’.
Un
doveroso ringraziamento alla signora D'Adamo moglie dell’artista ed a Valter
Polleggioni, suo allievo per le
informazioni fornite e il prezioso materiale fotografico.
IL MAESTRO ALDO D'ADAMO AL LAVORO
L'installazione del Monumento alla Bagnante sullo scoglio Archivio famiglia Aldo D'Adamo |
Ortona "Spazio DAdamo" |
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