sabato 1 giugno 2019

"Allevare in Abruzzo – progetti ed esperienze per ripartire"

"Un programma tecnico a supporto degli allevatori nel campo dell’innovazione, dell’informatica, del miglioramento genetico, del benessere animale e della valorizzazione dei prodotti, campo nel quale esistono positive testimonianze anche in Abruzzo"


L’Aquila, 30 maggio 2019
COMUNICATO STAMPA
Una foltissima partecipazione di allevatori venuti da tutta la regione e numerose autorità ha caratterizzato il seminario "Allevare in Abruzzo – progetti ed esperienze per ripartire" organizzato oggi dall’Associazione Regionale Allevatori d’Abruzzo nella prestigiosa location
dell’Auditorium del Parco, in pieno centro storico de L’Aquila, gentilmente concessa dal Sindaco Pierluigi Biondi.
Dopo i saluti istituzionali di Fabrizio Taranta, Assessore del Comune de L’Aquila, il neo-eletto Presidente dell’ARA Pietropaolo Martinelli ha introdotto i temi della giornata mettendo in luce le problematiche che attanagliano il comparto zootecnico, tra difficoltà di mercato e vincoli burocratici.
Sviluppando tali aspetti il direttore Francesco Cortesi ha richiamato l’importanza dell’attività zootecnica nella nostra regione sotto il profilo economico, sociale ed ambientale, evidenziando una serie di punti concreti sui quali ha richiesto impegno da parte dell’amministrazione regionale sotto il profilo normativo, programmatico e di coordinamento tra i vari soggetti che hanno competenze in materia di allevamento.
Cortesi ha inoltre rinnovato l’offerta di collaborazione da parte dell’ARA per la realizzazione di un programma tecnico a supporto degli allevatori nel campo dell’innovazione, dell’informatica, del miglioramento genetico, del benessere animale e della valorizzazione dei prodotti, campo nel quale esistono positive testimonianze anche in Abruzzo.
Introdotti da Michele Blasi direttore del Dipartimento Qualità Agroalimentare hanno così raccontato la loro esperienza Ugo Ciavattella per il Pecorino di Farindola e Giulio Petronio per il Canestrato di Castel del Monte e per l’Associazione Pecunia che opera nella raccolta e valorizzazione della lana.
È stato quindi presentato ufficialmente il marchio collettivo “Arrosticino d’Abruzzo” promosso e registrato dall’ARA a tutela di un prodotto identitario della pastorizia abruzzese, caratterizzato da uno specifico disciplinare di produzione che si richiama alla tradizione autentica ed esclude le carni ovine di origine estera oggi invece largamente impiegate dai trasformatori del settore.
Incoraggianti, a questo proposito, le segnalazioni e gli inviti ai produttori, pervenute da Roberto Di Domenico, titolare della ditta Spiedìsrl, impegnata nel lancio dell’Arrosticino d’Abruzzo sul mercato nazionale ed estero.
Numerosi e autorevoli gli interventi a seguire, da Antonio Delle Monache rappresentante di Federconsumatori Abruzzo a Romano Di Marco responsabile del settore carni del gruppo Conad Adriatico, dal dirigente della ASL de L’Aquila Mazzetti al Preside della Facoltà di Medicina Veterinaria dell’Università di Teramo Augusto Carluccio e al direttore di Coldiretti Chieti Luca Canala.
È stata quindi la volta di Roberto Maddè, direttore generale dell’Associazione Italiana Allevatori, che ha ricordato il ruolo tecnico del “sistema allevatori” a supporto dell’impresa zootecnica e della biodiversità animale.
Le conclusioni, non rituali, sono state tratte da Emanuele Imprudente, Vice Presidente della Giunta Regionale con delega all’ Agricoltura, Caccia e Pesca, Parchi e Riserve, Sistema Idrico, Ambiente, il quale ha evidenziato il ruolo strategico del comparto zootecnico all’interno del settore agricolo regionale e riconosciuto le molteplici difficoltà che gli allevatori devono quotidianamente affrontare.
L’Assessore ha indicato obiettivi e interventi che caratterizzeranno l’attività di governo regionale in materia, e ha preso impegni per dare risposte- per quanto di propria competenza -  alle criticità evidenziate dall’ARA e dagli allevatori presenti, come la regolamentazione dell’utilizzo dei pascoli ed un serio contrasto ai danni provocati dai cinghiali.
Ha garantito inoltre maggiore attenzione al comparto zootecnico in ambito del Piano di Sviluppo Rurale ed una semplificazione delle procedure di accesso da parte dei produttori che tuttavia ha invitato ad associarsi per meglio cogliere le opportunità offerte appunto dal PSR.
E proprio l’ARA - ha sottolineato Imprudente - deve sempre più fungere da braccio operativo e interfaccia tra gli allevatori e l’amministrazione regionale.



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