L’Aquila, 30 maggio 2019
COMUNICATO STAMPA
Una foltissima partecipazione di allevatori venuti da tutta la regione e numerose autorità ha caratterizzato il seminario "Allevare in Abruzzo – progetti ed esperienze per ripartire" organizzato oggi dall’Associazione Regionale Allevatori d’Abruzzo nella prestigiosa location
dell’Auditorium del Parco, in pieno centro storico de L’Aquila, gentilmente concessa dal Sindaco Pierluigi Biondi.
Dopo i saluti istituzionali di Fabrizio Taranta, Assessore del Comune de
L’Aquila, il neo-eletto Presidente dell’ARA Pietropaolo Martinelli ha introdotto i temi della giornata mettendo
in luce le problematiche che attanagliano il comparto zootecnico, tra
difficoltà di mercato e vincoli burocratici.
Sviluppando tali aspetti il
direttore Francesco Cortesi ha
richiamato l’importanza dell’attività zootecnica nella nostra regione sotto il
profilo economico, sociale ed ambientale, evidenziando una serie di punti
concreti sui quali ha richiesto impegno da parte dell’amministrazione regionale
sotto il profilo normativo, programmatico e di coordinamento tra i vari
soggetti che hanno competenze in materia di allevamento.
Cortesi ha inoltre rinnovato
l’offerta di collaborazione da parte dell’ARA per la realizzazione di un
programma tecnico a supporto degli allevatori nel campo dell’innovazione,
dell’informatica, del miglioramento genetico, del benessere animale e della
valorizzazione dei prodotti, campo nel quale esistono positive testimonianze
anche in Abruzzo.
Introdotti da Michele Blasi direttore del
Dipartimento Qualità Agroalimentare hanno così raccontato la loro esperienza Ugo Ciavattella per il Pecorino di
Farindola e Giulio Petronio per il
Canestrato di Castel del Monte e per l’Associazione Pecunia che opera nella
raccolta e valorizzazione della lana.
È stato quindi presentato
ufficialmente il marchio collettivo “Arrosticino d’Abruzzo” promosso e
registrato dall’ARA a tutela di un prodotto identitario della pastorizia
abruzzese, caratterizzato da uno specifico disciplinare di produzione che si
richiama alla tradizione autentica ed esclude le carni ovine di origine estera
oggi invece largamente impiegate dai trasformatori del settore.
Incoraggianti, a questo
proposito, le segnalazioni e gli inviti ai produttori, pervenute da Roberto Di Domenico, titolare della
ditta Spiedìsrl, impegnata nel lancio dell’Arrosticino d’Abruzzo sul mercato
nazionale ed estero.
Numerosi e autorevoli gli
interventi a seguire, da Antonio Delle
Monache rappresentante di Federconsumatori Abruzzo a Romano Di Marco responsabile del settore carni del gruppo Conad
Adriatico, dal dirigente della ASL de L’Aquila Mazzetti al Preside della Facoltà di Medicina Veterinaria
dell’Università di Teramo Augusto
Carluccio e al direttore di Coldiretti Chieti Luca Canala.
È stata quindi la volta di Roberto Maddè, direttore generale
dell’Associazione Italiana Allevatori, che ha ricordato il ruolo tecnico del
“sistema allevatori” a supporto dell’impresa zootecnica e della biodiversità
animale.
Le conclusioni, non rituali, sono state tratte da Emanuele Imprudente, Vice Presidente
della Giunta Regionale con delega all’ Agricoltura, Caccia e Pesca, Parchi e
Riserve, Sistema Idrico, Ambiente, il quale ha evidenziato il ruolo strategico
del comparto zootecnico all’interno del settore agricolo regionale e
riconosciuto le molteplici difficoltà che gli allevatori devono quotidianamente
affrontare.
L’Assessore ha indicato obiettivi e interventi che
caratterizzeranno l’attività di governo regionale in materia, e ha preso
impegni per dare risposte- per quanto di propria competenza - alle criticità evidenziate dall’ARA e dagli
allevatori presenti, come la regolamentazione dell’utilizzo dei pascoli ed un
serio contrasto ai danni provocati dai cinghiali.
Ha garantito inoltre maggiore attenzione al comparto
zootecnico in ambito del Piano di Sviluppo Rurale ed una semplificazione delle
procedure di accesso da parte dei produttori che tuttavia ha invitato ad
associarsi per meglio cogliere le opportunità offerte appunto dal PSR.
E proprio l’ARA - ha sottolineato Imprudente - deve sempre
più fungere da braccio operativo e interfaccia tra gli allevatori e
l’amministrazione regionale.
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