sabato 11 maggio 2019

GIRO D'ITALIA A VASTO (8 DI 13): 1998 la tranquilla tappa Foggia-Vasto

Arrivo in via Ciccarone, partenza per la Vasto-Macerata dal quartiere San Paolo


OTTAVA PUNTATA di 13
di LINO SPADACCINI

Nel 1998 Vasto ospita nuovamente una tappa del Giro d'Italia, la Foggia-Vasto di 157 chilometri.
Un grande avvenimento, non solo sportivo, fortemente voluto dall'amministrazione comunale dell'epoca presieduta dal sindaco Giuseppe Tagliente, a dieci anni di distanza dall'ultima tappa, vinta dallo svizzero StephanJoho.
È l'edizione ottantunesima della grande corsa rosa, in programma dal 16 maggio al 7 giugno, divisa in
ventidue tappe preceduta da un cronoprologo iniziale, per un totale di 3811,6 chilometri.
Alla presentazione del Giro i commenti non sono molto favorevoli, in particolare molto critico è Marco Pantani, perplesso per la presenza di sole quattro salite, peraltro, poco selettive.
Il Giro parte da Nizza, in Francia, con una cronometro individuale di 7 chilometri. Ad affermarsi è lo svizzero Alex Zülle, che vestirà la prima maglia rosa e la indosserà per dodici giorni non consecutivi.
Grande protagonista delle prime volate è il campione Mario Cipollini. La terza vittoria, ottenuta sul traguardo di Lecce, gli costa piuttosto caro a causa di una multa commutata per aver indossato sul palco la maglia numero 10donatagli dall'attaccante dell'Inter Ronaldo.
Le immagini della tappa e dell'arrivo di Vasto fanno il giro del mondo, grazie alle telecamere della Rai. Dopo cinque edizioni consecutive trasmesse dalle reti Mediaset, il Giro torna ad essere trasmesso dalla tv di stato con la telecronaca di Adriano De Zan ed il commento tecnico di Davide Cassani.
La Foggia-Vasto sembra essere una tappa tranquilla adatta ai velocisti. Tutti aspettano Cipollini, ma sul traguardo di via Ciccarone, tra spintoni e qualche scorrettezza, sarà lo svedese Magnusson a vincere su Martinello e Cipollini.
«Mario Cipollini fa il Fenomeno anche quando perde – scrive il cronista della Gazzetta dello SportNel senso che accetta la sconfitta con grande dignità e fa festa lo stesso. Il suo popolo lo chiama a gran voce e allora lui sale sul palco anche se il cerimoniale non lo prevede. Fa una comparsata fugace e c'è da aver paura per la stabilità' di quei balconi, traboccanti di gente, con vista sul traguardo. Cipollini saluta tutti, scende e stringe la mano di Glenn Magnusson. "Ci fossero stati cinque metri in più avrei vinto io perché rinvenivo a velocità doppia, ma non si può sempre vincere - dice Cipollini -. Sono già più soddisfatto di quello che ho fatto fino ad ora e so di potere fare bene anche nei prossimi giorni perché ogni giorno che passa vado sempre meglio».
Il vincitore, Glenn Magnusson, è nato a Goteborg, in Svezia, il 5 luglio del 1969. È professionista dal 1995 e ha sempre militato nella sua attuale formazione, l'Amore & Vita - ForzArcore di Ivano Fanini.
Ancora in Maglia Rosa lo svizzero Zülle, con un vantaggio di 5" su Bartoli e 50" su Leblanc.
Il giorno successivo, ancora grande festa a Vasto con ritrovo e punzonatura al quartiere San Paolo, per la partenza della tappa Vasto-Macerata di 212 chilometri.
Vincitore dell'ottantunesima del Giro sarà Marco Pantani, che bisserà il successo anche nel Tour de France, creando intorno al ciclismo e alla sua persona, un favorevole consenso, che non si vedeva dai tempi di Coppi e Bartali. Appassionante sarà il duello con Pavel Tonkov, risoltosi nella tappa di Plan di Montecampione, dove il ciclista romagnolo scatterà continuamente sull'ultima ascesa staccando il suo avversario a tre chilometri dal traguardo.

Lino Spadaccini




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