Tappa Terni-Vasto 1983: il sindaco Prospero con lo spagnolo Chosaz vincitore di tappa; avv. Bontempo, cav. Miscione, Peppino Forte e Nicola Gileno, membri del Comitato |
QUINTA PUNTATA di 13
di LINO SPADACCINI
Nel 1983, dopo 24 anni, in occasione 66° Giro d'Italia, la carovana rosa arriva nuovamente a Vasto, sede di tappa della Terni-Vasto di 269 chilometri.
di LINO SPADACCINI
Nel 1983, dopo 24 anni, in occasione 66° Giro d'Italia, la carovana rosa arriva nuovamente a Vasto, sede di tappa della Terni-Vasto di 269 chilometri.
Per l'occasione il comune di Vasto costituisce un
Comitato, presieduto dal Prof. Fernando Fiore, con il compito di appoggiare
l'organizzazione per la buona riuscita della manifestazione. Tra i componenti è
presente Nicola Gileno, grande sportivo e appassionato di ciclismo, a cui
rivolgiamo un sentito ringraziamento per tutto il materiale che ci ha messo a
disposizione.
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La vigilia della tappa vastese è piuttosto movimentata
a causa della volata di Todi vinta dal campione del mondo Beppe Saronni,
accusato di aver dato una spallata a Moreno Argentin durante lo sprint finale.
La quinta tappa, la Terni-Vasto di 269 chilometri è la
più lunga del Giro. Il percorso è piuttosto tortuoso con alternanza di tratti
pianeggianti e brevi strappi in salita,con un Gran Premio della Montagna dopo
75 chilometri, il Sella di Corno. Le previsioni della vigilia, di una semplice tappa
di trasferimento, vengono presto smentite. Sarà battaglia dalle prime battute,
tanto che alla fine si arriverà con un'ora e mezza di anticipo rispetto alla
tabella di marcia.
Lucien Van Impe passa per primo sotto lo striscione
del G.P.M. con quasi tre minuti di vantaggio sul primo gruppo di inseguitori
pilotato da Moser e Baronchelli. A Popoli, quando mancano 122 chilometri al
traguardo, i primi vengono ripresi. Nel gruppone formato da un'ottantina di
corridori c'è lo spagnolo Chozas particolarmente attivo: ci prova prima conil
francese Arnaud e poi da solo. La fuga prende presto corpo e arriva a
guadagnare fino a 5'23". A questo punto Saronni, che punta alla vittoria
di tappa ed a guadagnare gli abbuoni, mette sotto la squadra per cercare di
riprendere il fuggitivo. Chozas resiste: all'altezza di Vasto Marina, lungo la
litoranea adriatica, devia all'innesto della statale 86 Istonia, per l'ultimo
strappo e raggiungere il
centro città. Il gruppo guadagna metro dopo metro, ma il distacco è sufficiente
per tagliare il traguardo di corso Garibaldi a braccia alzate.
Edoardo Chozas vince con il tempo di 6 ore 15 minuti e
25 secondi. Il gruppo giunge in volata con un ritardo di 21": Vittorio
Algeri s'impone nello sprint su Saronni e Chioccioli.
In classifica generale Silvano Contini strappa la
maglia rosa a Paolo Rosola e mantiene un vantaggio di 22" su Saronni.
A fine gara Saronni è particolarmente nervoso e critico,
e non ha mezzi termini nell'accusare la nuova maglia rosa: "Contini non è degno della maglia che indossa. Dispone di una squadra forte,
eppure non ha mai tirato, sfruttando soltanto il lavoro della mia squadra".
Le tappe successive si svolgeranno all'insegna della
combattività, con medie altissime soprattutto in alcune tappe di montagna, con
un Saronni sempre vigile e spesso al contrattacco. Determinante per la maglia rosa
sarà il sostegno avuto da Dietrich Thurau, fedele compagno di squadra. Come due
anni prima, alla fine saranno gli abbuoni a fare la classifica. Alla fine si
imporrà Beppe Saronni con un vantaggio di 1'07" su Visentini e 3'40"
su Alberto Fernandez.
Lino Spadaccini
in seconda fila il giornalista Marcello Bertoncini |
Prospero, Bertoncini, Moser, Gileno |
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