mercoledì 8 maggio 2019

GIRO D'ITALIA A VASTO (5 di 13): 1983, la tappa TERNI-VASTO grande festa! (FOTO)

Tappa Terni-Vasto 1983: il sindaco Prospero con lo spagnolo Chosaz vincitore di tappa;  avv. Bontempo, cav. Miscione, Peppino Forte e Nicola Gileno, membri del Comitato

QUINTA PUNTATA  di 13
di LINO SPADACCINI
Nel 1983, dopo 24 anni, in occasione 66° Giro d'Italia,  la carovana rosa arriva nuovamente a Vasto, sede di tappa della Terni-Vasto di 269 chilometri.
Per l'occasione il comune di Vasto costituisce un Comitato, presieduto dal Prof. Fernando Fiore, con il compito di appoggiare l'organizzazione per la buona riuscita della manifestazione. Tra i componenti è presente Nicola Gileno, grande sportivo e appassionato di ciclismo, a cui rivolgiamo un sentito ringraziamento per tutto il materiale che ci ha messo a disposizione.
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La vigilia della tappa vastese è piuttosto movimentata a causa della volata di Todi vinta dal campione del mondo Beppe Saronni, accusato di aver dato una spallata a Moreno Argentin durante lo sprint finale.
La quinta tappa, la Terni-Vasto di 269 chilometri è la più lunga del Giro. Il percorso è piuttosto tortuoso con alternanza di tratti pianeggianti e brevi strappi in salita,con un Gran Premio della Montagna dopo 75 chilometri, il Sella di Corno. Le previsioni della vigilia, di una semplice tappa di trasferimento, vengono presto smentite. Sarà battaglia dalle prime battute, tanto che alla fine si arriverà con un'ora e mezza di anticipo rispetto alla tabella di marcia.
Lucien Van Impe passa per primo sotto lo striscione del G.P.M. con quasi tre minuti di vantaggio sul primo gruppo di inseguitori pilotato da Moser e Baronchelli. A Popoli, quando mancano 122 chilometri al traguardo, i primi vengono ripresi. Nel gruppone formato da un'ottantina di corridori c'è lo spagnolo Chozas particolarmente attivo: ci prova prima conil francese Arnaud e poi da solo. La fuga prende presto corpo e arriva a guadagnare fino a 5'23". A questo punto Saronni, che punta alla vittoria di tappa ed a guadagnare gli abbuoni, mette sotto la squadra per cercare di riprendere il fuggitivo. Chozas resiste: all'altezza di Vasto Marina, lungo la litoranea adriatica, devia all'innesto della statale 86 Istonia, per l'ultimo strappo e raggiungere  il centro città. Il gruppo guadagna metro dopo metro, ma il distacco è sufficiente per tagliare il traguardo di corso Garibaldi a braccia alzate.
Edoardo Chozas vince con il tempo di 6 ore 15 minuti e 25 secondi. Il gruppo giunge in volata con un ritardo di 21": Vittorio Algeri s'impone nello sprint su Saronni e Chioccioli.
In classifica generale Silvano Contini strappa la maglia rosa a Paolo Rosola e mantiene un vantaggio di 22" su Saronni.
A fine gara Saronni è particolarmente nervoso e critico, e non ha mezzi termini nell'accusare la nuova maglia rosa: "Contini non è degno della maglia che indossa. Dispone di una squadra forte, eppure non ha mai tirato, sfruttando soltanto il lavoro della mia squadra".
Le tappe successive si svolgeranno all'insegna della combattività, con medie altissime soprattutto in alcune tappe di montagna, con un Saronni sempre vigile e spesso al contrattacco. Determinante per la maglia rosa sarà il sostegno avuto da Dietrich Thurau, fedele compagno di squadra. Come due anni prima, alla fine saranno gli abbuoni a fare la classifica. Alla fine si imporrà Beppe Saronni con un vantaggio di 1'07" su Visentini e 3'40" su Alberto Fernandez.

Lino Spadaccini


in seconda fila il giornalista Marcello Bertoncini 
Prospero, Bertoncini,  Moser, Gileno

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