TERZA PUNTATA di 13
di LINO SPADACCINIDue giorni di festa a Vasto il 24 e 25 maggio del 1959, per la prima volta sede di tappa del Giro d'Italia.
di LINO SPADACCINIDue giorni di festa a Vasto il 24 e 25 maggio del 1959, per la prima volta sede di tappa del Giro d'Italia.
Una domenica davvero indimenticabile per la nostra città
vestita di rosa, con Gastone Nencini trionfatore sul traguardo posto a
Belvedere Romani, davanti a Battistini e Massignan.
La frazione Napoli-Vasto di 206 chilometri si rivela più
insidiosa del
previsto per i ciclisti. "Visto che percorso?", dichiara al traguardo ai giornalisti il patron Vincenzo Torriani, "Il meglio che si potesse desiderare! E per di più su strade inedite per il Giro. Per molti di voi sarà stata una sorpresa un tracciato così nervoso e adatto alla lotta".
previsto per i ciclisti. "Visto che percorso?", dichiara al traguardo ai giornalisti il patron Vincenzo Torriani, "Il meglio che si potesse desiderare! E per di più su strade inedite per il Giro. Per molti di voi sarà stata una sorpresa un tracciato così nervoso e adatto alla lotta".
Da tutti gli addetti i lavori e anche dai ciclisti il
tracciato alla vigilia era stato giudicato molto impegnativo, ma in pochi
avevano fatto caso alle cartine altimetriche che annunciavano come nell’ultimo
chilometro si dovesse salire dal livello del mare a quota 100 metri, così
"si trovarono a spalancar tanto
d’occhi allorché si parò loro davanti il muro da scavalcare per toccare il
fatidico striscione di arrivo di Vasto".
Dopo la partenza
fissata a Capua, la tappa entra nel vivo dopo il rifornimento di Agnone,
quando cinque corridori approfittano della stanchezza del resto del gruppo
stremato dal ritmo elevato impresso in salita e sotto una fastidiosa pioggia: Dal
Col, Nencini, Massignan, Battistini i battistrada, raggiunti poco dopo da Boni.
In ottanta chilometri il distacco del gruppo della maglia
rosa sale a sei minuti. L’arrivo è ormai vicino. Provenienti dalla litoranea
adriatica, i corridori imboccano la statale 86 Istonia salendo verso Vasto e
deviando a sinistra per la tortuosa strada della Madonna delle Grazie, definito
un autentico "muro". Il traguardo è posto lungo Belvedere Romani
"su un breve rettilineo in salita
che unificava il breve orizzonte nella foschia vespertina: pareva che i
corridori sorgessero dal mare". La
salita è più dura del previsto: "Allunga
Battistini, cede di colpo Boni. Nencini affianca Battistini e lo supera, mentre
Massignan perde anch’egli contatto. L’azione del bianconero del G.S. Carpano è
davvero irresistibile. Nencini spunta al fondo del rettilineo d’arrivo, situato
in ripida ascesa, con qualche metro di vantaggio, aumenta il proprio margine e
taglia il traguardo con 6" su Battistini, 12" su Massignan e 19"
su Boni". Zamboni giunge a oltre 3 minuti, mentre il gruppo con un
ritardo di 6'14".
Stremato, ma decisamente contento, Gastone Nencini ha dato
una grande prova d’orgoglio ed uno schiaffo morale a quanti lo avevano dato per
finito. "Visto che roba? E chi se
l’aspettava un arrivo così", dichiara il vincitore al cronista di Tuttosport, "Per poco non rimango buggerato come un novellino. Battistini mi ha
sorpreso nella penultima curva, per rimontarlo so soltanto io quanto ho dovuto
penare. Non credevo proprio di farcela e quando con un ultimo disperato
attacco, sono passato in testa sul rettilineo finale in salita, non avevo più
il coraggio di girarmi a studiare la situazione, temevo che da un momento
all’altro il legnanista rinvenisse e mi rimontasse a sua volta. Avevo le gambe
legnose e non solo per la volata".
Delusione per Battistini. Sembrava proprio di potercela
fare, quando è scattato ed ha visto Nencini cedere di netto, ma è stato solo
per un momento: "È la distanza che,
evidentemente, mi ha giocato un brutto scherzo", dichiara il secondo classificato,
"perché al momento di reagire alla
rimonta di Gastone, per poco non rimanevo impietrito sui pedali".
L'entusiasmo degli sportivi vastesi è irrefrenabile. Dopo
l'arrivo inizia l'assalto agli alberghi, soprattutto quelli della Marina, che
ospitano i campioni, a caccia dell'ambito autografo e di qualche foto ricordo.
Una buona accoglienza viene riservata alle vecchie glorie
del ciclismo al seguito della carovana. Il grande campione Gino Bartali riceve
in dono dalla locale sezione del Centro Sportivo Italiano una targa in rame
sbalzato con l'immagine del meraviglioso golfo. Lo stesso omaggio viene offerto
anche al vincitore di tappa, Nencini, ed al campione del mondo in carica
Baldini.
Le strade del centro sono stracolme di gente, soprattutto corso
Nuova Italia, per assistere alla Fiera del Giro. Sul palcoscenico allestito per
l'occasione si esibiscono il Duo-Festival nel brano "La pioggia
cadrà", Fiorella Bini in "Tuppe tuppe marescià", Carmen Castillo
canta "Cuccurucucù Paloma e "Espana", mentre Nella Colombo esegue
"Boccuccia di rosa", "Io" e "Granada".
Lino Spadaccini
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