sabato 4 maggio 2019

GIRO D'ITALIA A VASTO (1 di 13): PASSAGGIO DEI CICLISTI NELLA PRIMA META' DEL '900

1933
1935
PRIMA PUNTATA (di 13)
di LINO SPADACCINI
Mancano ormai pochi giorni al via dell'edizione 102 del Giro d'Italia, che porterà la carovana rosa anche nella nostra città.
Venerdì 17 maggio, in occasione della settima tappa interamente abruzzese, la Vasto-L'Aquila di 191 km, la partenza è stata fissata alle ore 12.25 da corso Garibaldi, con il ritrovo e foglio firme a piazza Rossetti.
I ciclisti percorreranno corso Garibaldi, corso Mazzini, via Incoronata per giungere alla Statale 16, dove è fissato il km zero della tappa.
La tappa si preannuncia abbastanza mossa. Prima parte lungo il mare fino a Ortona per poi affrontare tutta una serie di ondulazioni nell’entroterra (tra le altre le salite di Ripa Teatina e Chieti). Unico GPM le Svolte di Popoli prima dell’altopiano abruzzese che porta a l’Aquila. Dopo il GPM si raggiunge L’Aquila per strade diritte e in leggera pendenza attraversando nel finale le zone colpite dal terremoto dell’aprile 2009.
Vasto ha avuto il privilegio di essere stata per cinque volte sede di arrivo di tappa: nel 1959, quando ad imporsi sulla strappo conclusivo di via Roma fu Gastone Nencini, nel 1983, quando a vincere fu lo spagnolo Edoardo Chozas, cinque anni più tardi, nella tappa Ascoli Piceno-Vasto, con la vittoria dello svizzero StephanJoho, ed ancora nel 1998 e nel 2000, dove ad imporsi sul traguardo di via Ciccarone furono rispettivamente Glenn Magnusson e Dimitri Konyshev.In occasione della 91ª edizione, nel 2008, il Giro è tornatonuovamente ad abbracciare Vasto, ma soltanto come sede di partenza della tappa Vasto-Pescocostanzo di 179 chilometri. In diverse altre occasioni la nostra città ha goduto del passaggio dei "girini".
In questigiorni cercheremo di ripercorrere le tappe più importanti della grande kermesse, per vivere al meglio l'importante appuntamento del prossimo 17 maggio.
Il Giro d'Italia è una corsa a tappe che si svolge lungo le strade italiane con cadenza annuale. Il Giro o Corsa Rosa, venne istituito nel 1909 su idea del giornalista Tullio Morgagni.
Il 29 maggio del 1919, in occasione della quinta tappa, la Pescara-Napoli, la carovana rosa attraversò per la prima volta l'abitato di Vasto.
Quell'edizione segnava la ripresa del Giro dopo tre anni di sospensione dovuta al primo conflitto mondiale. Per quanto riguarda la corsa non ci fu storia: Girardengo, nonostante fosse convalescente da un attacco di "spagnola", si aggiudicò sette delle dieci tappe in programma e restò al comando della classifica dal primo all'ultimo giorno.
Passarono molti anni prima che i "girini" tornassero nella nostra città. Addirittura nel 1931 un comitato di appassionati di ciclismo, in collaborazione con l'Unione Sportiva Vastese, inviò al direttore della Gazzetta dello Sport, una lunga lettera con la richiesta di fare di Vasto sede di tappa per il 1932.
Non se ne fece nulla, ma Vasto tornò protagonista nel 1933 in occasione del 21° giro, un'edizione caratterizzata da importanti novità: si disputò la prima tappa a cronometro individuale e si creò la challenge del Gran Premio della Montagna con l’assegnazione di punteggi al passaggio sul culmine di alcune salite e compilazione di una classifica in base alla somma dei punti.
In occasione della tappa Foggia-Chieti, Vasto fu sede di controllo-rifornimento. "La bella cittadina abruzzese per la prima volta toccata dal Giro d'Italia", si legge sulle colonne del Littoriale, "ha predisposto accoglienze fantastiche ai corridori che vi arrivano alle 12,20. Essi si possono rifornire con tranquillità, perché è stata concessa la neutralizzazione, e, trascorsi due minuti, partono tra applausi calorosi, alla volta di Chieti".
Al traguardo di Chieti, il grande Binda ebbe facilmente ragione di Loncke. Il Giro si chiuse con la netta vittoria di Binda seguito da Demuysere e Piemontesi.
Grande entusiasmo a Vasto due anni più tardi, il 26 maggio del 1935, in occasione della tappa Lanciano-Bari. La tappa fu quasi un trasferimento a bassa velocità verso il capoluogo pugliese, forse a causa dell'eccessiva lunghezza, oltre 300 chilometri. Partenza fissata alle ore 6,36 del mattino con passaggio a Vasto, dopo 48 km., alle 8,32. Ma, nonostante l'ora, l'entusiasmo della gente lasciò il segno, come dimostra la foto pubblicata sul Littoriano. Sul traguardo di Bari Guerra s'impose davanti a Binda e Olmo. La vittoria finale del Giro andò a Vasco Bergamaschi.
Ancora un passaggio dei "girini" il 21 maggio del 1937 in occasione della quindicesima tappa, la Campobasso-Pescara di 252 km., con vittoria in volata di Marco Cimatti su Glauco Servadei. Vittoria finale di Gino Bartali che bissò quella dell'anno precedente.
Dopo la sosta forzata per il secondo conflitto mondiale, la corsa rosa segnò un altro passaggio a Vasto nel 1947, in occasione della tappa Foggia-Pescara. "Dopo Termoli", si legge sulle colonne del Corriere dello Sport, "la strada, sempre ottima, torna ondulata, ma la corsa continua a trascinarsi stanca, senza il minimo spunto. Le forature sono abbastanza frequenti (anche Coppi ne è stato colpito prima di Serracapriola), ma gli infortunati non hanno difficoltà a riprendere contatto. Alle 14.23 il gruppo sempre compatto, arriva al rifornimento di Vasto (km. 128) e qui Corrieri non riesce a spuntarla sul traguardo: Casola si impegna a fondo e riesce a batterlo".
A vincere in volata fu Conte su Marangoni e Bof, dopo una fuga di cento chilometri. La vittoria finale andò a Fausto Coppi su Gino Bartali.
"Vittoria di Leoni e 347 km di noia" fu questo il titolo eloquente de La Stampa in occasione della lunghissima tappa Pescara-Bari del 24 maggio 1948. Solo un piccolo sussulto si ebbe alle porte di Vasto, quando Lambertini "partì di scatto, invitato dalla scia di un autocarro, per la conquista del premio di traguardo".

Lino Spadaccini



Nessun commento: