Abbiamo seguito con molta attenzione lo studio particolareggiato che ha effettuato la Cgil sui problemi che attanagliano la nostra povera città.
Le criticità più evidenti che sono emerse riguardano la situazione del Porto di Vasto (che attende il dragaggio da più di dieci anni); l'Ospedale “San Pio”, ormai privo di primari, personale e strumentazioni necessarie; il Tribunale, la cui prossima chiusura, se non scongiurata, avrà riflessi di ordine economico e sociale, nonché la mancata istituzione della Zona Zes nelle aree industriali del nostro territorio, privato, di conseguenza, della benché minima possibilità di essere appetibile e competitivo.
Lo studio ha avuto ad oggetto gli ultimi dieci anni, guarda caso coincidenti con le sciagurate amministrazioni Lapenna-Menna, a riprova ulteriore dell'immobilismo che ha contraddistinto la prima e continua a (de)qualificare la seconda.
Si può senz'altro affermare, senza timore di essere smentiti che, dopo le amministrazioni di centrodestra, Vasto non solo non ha fatto passi avanti, ma è addirittura tornata molto indietro, a causa della perdurante mancanza di una qualsiasi progettualità.
Del resto, come si può chiedere di progettare a un’Amministrazione che da un mese, con la scusa delle elezioni europee non convoca né un Consiglio comunale né una Commissione. Un silenzio lungo un mese mentre, per quanto ci consta, il silenzio dovrebbe essere di appena ventiquattro ore. Continua l’immobilismo e continua la decadenza di Vasto, come l’accurato studio della Cgil dimostra con una chiarezza disarmante.
Alessandra Cappa
Davide D’Alessandro
Le criticità più evidenti che sono emerse riguardano la situazione del Porto di Vasto (che attende il dragaggio da più di dieci anni); l'Ospedale “San Pio”, ormai privo di primari, personale e strumentazioni necessarie; il Tribunale, la cui prossima chiusura, se non scongiurata, avrà riflessi di ordine economico e sociale, nonché la mancata istituzione della Zona Zes nelle aree industriali del nostro territorio, privato, di conseguenza, della benché minima possibilità di essere appetibile e competitivo.
Lo studio ha avuto ad oggetto gli ultimi dieci anni, guarda caso coincidenti con le sciagurate amministrazioni Lapenna-Menna, a riprova ulteriore dell'immobilismo che ha contraddistinto la prima e continua a (de)qualificare la seconda.
Si può senz'altro affermare, senza timore di essere smentiti che, dopo le amministrazioni di centrodestra, Vasto non solo non ha fatto passi avanti, ma è addirittura tornata molto indietro, a causa della perdurante mancanza di una qualsiasi progettualità.
Del resto, come si può chiedere di progettare a un’Amministrazione che da un mese, con la scusa delle elezioni europee non convoca né un Consiglio comunale né una Commissione. Un silenzio lungo un mese mentre, per quanto ci consta, il silenzio dovrebbe essere di appena ventiquattro ore. Continua l’immobilismo e continua la decadenza di Vasto, come l’accurato studio della Cgil dimostra con una chiarezza disarmante.
Alessandra Cappa
Davide D’Alessandro
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