di Lino Spadaccini
Il Venerdì Santo è il giorno del dolore e del lutto
universale, ma è anche giorno di digiuno ed astinenza dalla carne. Tra le 15 e
le 17 del pomeriggio,nelle chiese parrocchiali vastesi si svolgerà il rito
della Passione, sostanzialmente divisa in tre momenti: la
liturgia della
parola, con la lettura della Passione secondo S. Giovanni, l’Adorazione della
Croce e la santa comunione. Al termine della celebrazione i fedeli in silenzio
scioglieranno l’assemblea.
In serata intorno alle ore 19 si svolgerà la tradizionale
processione del Cristo Morto lungo le vie del centro storico,con i simboli
della passione: il gallo, i dadi, gli strumenti della flagellazione, la
Veronica, la Croce e la Madonna Addolorata.
A causa della chiusura della chiesa di Sant'Antonio di
Padova, per il parziale crollo del tetto, la processione uscirà dalla chiesa di
S. Filomena a Porta Nuova.
Saranno presenti tutte le confraternite cittadine,alcuni
gruppi religiosi e la Schola Cantorum "A.Zaccardi", diretta dal M° Luigi
Di Tullio, che intonerà lo struggenteMiserere
del Perosi.
Analoga processione si terrà anche a Vasto Marina, a cura
della comunità parrocchiale di Stella Maris, al termine della liturgia presso
la chiesa di San Francesco d'Assisi.
Chiediamo con una poesia del canonico Francesco Vassetta,
pubblicato nel 1886, dal titolo "La
morte di Cristo":
Oh Cielo!.. E perché
mai l'oceàn freme
E di nera gramaglia il
Sol velosse?..
Perché natura
impallidita geme,
E son del monte le latèbre
scosse?..
Perché s'urtan fra lor
le pietre insieme
Ed emergon gli estinti
dalle fosse?..
O dei Figli di Adam
muore la speme,
O torna il mondo nel
primiercaosse. –
Ma oimè!.. languente
il Regnator del Cielo,
Profferto il detto
estremo, il capo inchina,
E copre il sacro volto
un mortal velo. –
Ma tu trema, o Sion!..
L'ira divina
Ad assalirti quando
più si arresta,
Tanto più scoppia con
maggior ruina. –
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