di
Lino Spadaccini
Ogni
anno a Pasqua torna alla ribalta la questione dell'agnello e del consumo della
carne, tra favorevoli e contrari.
Ovviamente
non ci permettiamo di entrare sull'argomento, lasciando il dibattito ad altri,
ma vogliamo ricordare una simpatica poesia,di autore ignoto, pubblicata a cura
dell'Unione Esercizi Elettrici di Vasto, dove si pubblicizzava un nuovo
prodotto: il "fornello elettrico", particolarmente adatto a Pasqua
per cucinare l'agnello.
Ecco
il testo integrale:
L'AGNELLO PASQUALE
Tutti sanno che
l'agnello
è una bestia
disgraziata,
e che appena
grandicello
la sua sorte è
decretata.
Fatto a pezzi e
preparato,
dal beccaio
sempre astuto,
ben pulito e mal
pesato,
a gran prezzo
vien venduto.
Nel comprarlo,
la massaia
chiude l'occhio
sul suo costo,
vuol che Pasqua
sia ben gaia:
niente fumo e
tutto arrosto.
È già pronto un
buon coltello,
rosmarino, pepe
e sale
ma per colpa del
fornello,
la cucina è un
arsenale.
Carta, ventola e
carbone,
c'è tutto un
gran consumo:
ma l'agnel va in
consunzione,
niente arrosto e
tutto fumo.
Anche stando a
sorvegliare,
mal cucinasi
l'arrosto,
è il calore
irregolare
che lo brucia ad
ogni costo.
E di Pasqua il
bel pranzone,
e di Pasqua il
gran contento,
festa, canti,
tradizione,
sfuma tutto in
un momento.
Per il tempo
ch'ha sprecato
la massaia si
lamenta,
pel denaro ch'ha
buttato
il marito si
spaventa.
S'incomincia una
battaglia
e la suocera
furente,
contro il genero
si scaglia
richiamando
molta gente.
Fra gli accorsi
c'è un compare
che alla lite
pon suggello,
suggerendo di
comprare
un elettrico
fornello.
"Un
fornello con fornetto
"è un
gioiello sopraffino,
"molto
semplice e perfetto
"lo manovra
anche un bambino.
"Di
assoluta pulizia,
"economico
e mai guasto,
"un sol
nome è garanzia:
"Casa Elettrica del Vasto".
"Casa Elettrica del Vasto".
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