mercoledì 20 marzo 2019

Dal taccuino di Angelo del Moro: Il linguaggio della burocrazia si può migliorare

LA REGIONE TOSCANA CONTRO IL DIZIONARIO
di Angelo Del Moro

Il personale dell' assessorato alla Cultura, dell' avvocatura e degli affari generali della Toscana ha lavorato un anno intero alla redazione di un manuale che spiega come usare le parole. Viene chiesto ai burocrati di spremersi le meningi per cercare alternative linguistiche,  di non usare un termine maschile per indicare sia gli uomini che le donne.
Uno sforzo creativo per trovare caso per caso la soluzione migliore, facendo
attenzione a non coniare neologismi, tenendo conto del fatto che la nostra lingua non dispone di un genere neutro.
Il manuale invita ad utilizzare locuzioni al femminile, cioè a scrivere " ministra, sindaca, assessora, nel rispetto del credo boldriniano.
Invece dì scrivere: "Gli estensori delle deliberazioni devono attenersi a...",  è meglio usare la formula: "Per la redazione delle deliberazioni occorre attenersi a.,. ".
E poi: " I candidati devono presentare la domanda entro...", bisogna optare per: "La domanda deve essere presentata,..".
 E poi si sollecita il ricorso ai sostantivi promiscui cioè ai nomi che hanno un'unica forma per il maschile e ìt femminile preceduti dall'articolo determinativo quando è nota l'identità del soggetto a cui l'atto si riferisce ( se il sindacalista è donna, meglio scrivere la sindacalista).
Vasto, 15 marzo 2019

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