sabato 23 febbraio 2019

San Salvo: NO ai processi sommari in rete e sulla stampa

L'accorata lettera di una insegnante che esprime la sua amarezza su come la stampa e la rete hanno riportato la notizia di un presunto caso (ancora da chiarire) di maltrattamenti nei confronti di bimbi.

Da Maria Aurelia Del Casale riceviamo e pubblichiamo
Sono insegnante di Musica da 26 anni.
Tanti mi conoscono, sanno quanti progetti ogni anno cerchiamo di offrire ai nostri studenti, sanno il lavoro, il sudore, le lacrime, le gioie.
Oggi, anche per me, è il giorno dell’amarezza e del dolore.
In 26 anni mai, uno dei progetti  realizzati nelle nostre scuole, è stato in prima pagina.

Tanti sorrisi, tanti abbracci, biglietti d’amore dei bambini, lettere vibranti di cuori e sorrisi, tutto consumato solo  nel segreto delle classi, nessuna telecamera, nessun racconto, nessuno che ne parli sui gruppi social,  né voci sulle pagine internet.
Tutto solo nel giardino incantato e distante della scuola..nessun interesse per quanto abbiamo regalato ai figli di questo mondo , a quelli che oggi sono i giovani di questo paese.  E quel che ancora è più grave, nessuna MEMORIA.
Abbiamo costruito eventi, abbiamo dato vita ad  associazioni, abbiamo regalato momenti da condividere, cultura, arte, musica, festival …nessun giornalista della carta stampata ha mai pubblicato spontaneamente  una foto, un racconto, un sorriso, né in prima né in altre pagine.
Oggi no..
Oggi tutti pronti,  la scuola della nostra comunità  guadagna addirittura  la prima pagina.
Mi sorge il dubbio che anche su questo si voglia speculare, che ci faccia gola un giornale venduto in più, un likein più, mi sorge il dubbio che ci siamo abituati  ad interessarci al brutto, perché il Bello no,  non ci interessa.
Io non entro nel merito delle questioni giudiziarie, della superficialità con cui questa notizia è stata trattata dall’inizio. Non entro nemmeno nel merito delle continue notizie dei diversi giornali  anche contraddittorie tra di loro. Non mi chiedo se tutto sia vero o tutto sia falso. Spero che questo sappia accertarlo la giustizia.
Io solo davvero mi vergogno per questo coro di cicale,  come nella canzone di De Andrè “Domenica delle Salme “, di questo coro che si affretta a raccontare  ancor prima che si accerti qualcosa,  che si affretta a fare notizia. Di questo coro assente quando c’è da costruire.
Domenica delle Salme è oggi, per me.

Semplicemente una insegnante che con estrema fatica e passione continua a lavorare nella scuola pubblica.
Del Casale Maria Aurelia

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