lunedì 20 settembre 2021

Come sono di temperamento oggi i Vastesi? Come quelli descritti dal Marchesani nel 1841?

N. Anelli Annina Cilli (Archivio Lino Spadaccini)
di Lino Spadaccini

Nella sua "Storia di Vasto", pubblicato a Napoli nel 1841, il medico e storico Luigi Marchesani, oltre a descrivere la città, i suoi personaggi e le tappe fondamentali della sua storia, dedica alcuni paragrafi ai cittadini vastesi, evidenziandone le qualità morali, il temperamento, costituzione e fattezze.
Ma leggiamo direttamente dal Marchesani come sono i vastesi:

"Contegnoso è il Vastese dell'un sesso e dell'altro: ei sembra lo Spagnolo del regno; tale lo dimostrano i modi di riverire ristretti ad un addio, ad un leggero inchino, ad un mezzo scappellarsi, i quali di poco ingrandisce quando gli ossequi ad alto personaggio tributa: tale altresì lo dimostra la non molta fortuna che nella capitale, ove vuolsi assai di umiliazione, ei si procaccia, quantunque quivi i Vastesi in ogni mestiere e professione rifulgano. Nella volgar gente il contegno confina con l'alterigia, e se quella piegasi, gli è ciò per motivo di dipendenza e clientela; non per tanto manca di rispetto: nel cuor di lei alligna anche un tantino di fierezza, la quale talvolta, come nel 1799, in ferocia si converte. Il Vastese mal soffre la prepotenza ed è geloso della parità, che dalla legge procede: sulle prime dissimula le conculcazioni, indi ne mormora, ed al presentarsi della opportunità piega con violenti atti il covato rancore; rammento all'uopo il tumulto del 1820: da tal carattere emergono scissure, di cui una per le preminenze chiesastiche fu durevolissima. Non amò servire altro signore che il Re… specialmente dalle ribellioni del 1346, del 1493, e da altre anteriori a queste, venuta a mia cognizione non à guari di tempo, nella quale i Vastesi con le armi alla mano insursero contro Russo de Soliaco, e 'l possesso della di terra di Vasto concessagli da Carlo II gli negarono; della quale insurrezione Re Roberto diede amnistia nel dì 25 Gennaro 1308. La urbanità verso dei forestieri è inconsideratamente eccessiva. Può dirsi ignotissimo il suicidio specialmente per amorosa fiamma, la quale non fa impazzire il Vastese. I legati pii numerosissimi, che notati troviamo nei testamenti e nei registri delle chiese, sono irrefragabile prova del religioso spirito Vastese".

Nel secondo paragrafo del Capitolo IX, il Marchesani si sofferma, sul temperamento, costituzione e fattezze del vastese, che propende per la "corpulenza", a causa dello scarso esercizio fisico, dell'umidità, ma anche dell'uso frequente di pesce e olio:

"Primeggia il sanguigno temperamento con cui la robustezza gareggia. Regolarissime sono le fattezze e quasi verticale il fronte. Vedonsi i maschi del signoril ceto tanto frequentemente belli, quanto nell'inferior classe le forosette: eglino generalmente presentansi alti della statura, laddove gli uomini della campagna sono per lo più bassi talché nelle leve di milizia ben difficilmente quei primi se ne esentano per ragione di statura.
Propendono i galantuomini alla corpulenza, di che le cagioni io ripongo nel poco esercizio fisico, nel continuo usar pesce ed olio, e nella spesseggiante umidità del cielo".



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