Nicola Tenaglia (Vasto, 1948) sposato con tre figli, risiede da oltre trent’anni a Roma per motivi di lavoro. Laureatosi in ingegneria ed abilitato alla Professione dell’ingegnere (Bologna 1976), ha collaborato, in qualità di Direttore dei Lavori e Responsabile della Sicurezza nelle fasi di progettazione ed in corso di esecuzione, alla realizzazione di importanti opere pubbliche in tutta Italia.
Ha prodotto molti scritti “legati alla sensibilità”, specie in età giovanile e nel presente periodo prossimo al traguardo della pensione, ritenendo solo al termine della propria vita lavorativa da tecnico che fosse, finalmente, giunto il momento di dare alle stampe questo primo volume, intitolato Chimere. Nei versi proposti appare evidente l’affannosa ricerca dell’equilibrio
dinamico tra concetti armonici, formulari operativi ed applicazioni strettamente scientifiche, (strutturati e normalmente utilizzati nel quotidiano impegno di “realizzatore di cose” profuso in una vita di lavoro), con l’urto di pressanti conciliazioni d’espressione emotiva, volendosi ricreare “a tutti i costi” la forza di sensazioni e colori forti, finora presenti solo in bianco e nero, che tra l’altro ora appaiono, finalmente, liberi di sgorgare, abbondantemente, anche da una apparente nuda roccia.
Questa abbondanza di riflessioni sul significato complessivo dell’esistenza è emersa, probabilmente, anche come conseguenza di carica emotiva repressa per troppo tempo, che qualche volta ha osato e che adesso decide sempre più spesso di evidenziarsi senza remore, spinta dalla prorompente necessità di lasciare abbeverare il cuore alla sensibilità dell’intimo, senza riserve e, soprattutto, senza sensi di colpa, con la speranza non più celata che l’uomo possa sopravvivere a lungo, proiettandosi devoto e misericordioso sull’arco di vita che porta a Dio.
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