IL
PRESEPE REALIZZATO IN CASA DALLA PROFESSORESSA ANGELA TOMMASI
Con l’avvicinarsi del Natale, puntuali sono arrivate a livello nazionale alcune polemiche sulla opportunità di fare o no il presepe. E qualcuno ha finanche scritto che quest’anno sarebbe più opportuno non farlo “in quanto sarebbe ipocrisia verso la povertà”. In tal modo ci si dimentica il vero senso della venuta al mondo di Gesù, nato povero per i poveri, ricchi d’amore.Per fortuna le polemiche non toccano la nostra città, dove fervono tante iniziative. Molti vastesi e i turisti, che verranno per trascorrere le feste natalizie, avranno la possibilità di ammirare i presepi preparati nelle varie parrocchie e soprattutto “il presepe vivente”. Ma Natale, si sa, è soprattutto la festa della famiglia e in casa è bello allestire il presepe, rappresentazione visiva del Mistero del Figlio di Dio che viene fra noi.
Per questo Natale 2018 la prof.ssa Angela Tommasi, già docente di Arte e Immagine nella Scuola Media “Rossetti”, ha allestito nella propria casa un grande presepe di stile napoletano (5 mq), utilizzando la veranda come spazio. Il cielo è trapuntato da centinaia di luci, tanto da richiamare i bellissimi versi di una celebre canzone natalizia di Sant’Alfonso Maria De’ Liguori, la cui prima strofa recita così: “Quanno nascette Ninno a Bettlemme / Era nott'e pareva miezo juorno. / Maje le Stelle - lustre e belle / Se vedetteno accossí: / E a cchiù lucente / Jett'a chiammà li Magge all'Uriente”.
Il presepe di Angela Tommasi, oltre a contenere alcune vecchie statuine, che la professoressa ha ereditato ad Isernia dal padre Michele e la cui manifattura risale a più di 70 anni fa, presenta quest’anno il fiume, un laghetto, due fontane, una botte da cui esce il vino, e soprattutto varie scene con nove personaggi che si muovono nel compiere i loro mestieri (fabbro, lavandaia, pizzaiolo, ramaiolo, contadina, fabbricatore di mattoni, pescivendolo, venditore di caldarroste, uomo che solleva il secchio dal balcone). Suggestivi sono, infine, con le varie ambientazioni i numerosi paesaggi, la maggior parte dei quali sono stati realizzati a mano.
LUIGI MEDEA
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