2 novembre 2018
I segni storici di antropologia culturale disseminati in
angoli più o meno riposti della città consentono di aprire percorsi di indagine sovente impensabili (la cosiddetta serendipità, che implica la scoperta di tracce o intuizioni fatte per puro caso). Le stesse tracce dei superstiti monumenti funerari nelle strade del centro antico del Vasto – a volte visibilissimi, ma su cui non viene posta la necessaria attenzione – costituiscono, nel giorno della Commemorazione dei defunti, un momento di approfondimento conoscitivo sulla storia cittadina.
Va detto, inoltre, che non sarà possibile discutere sulle testimonianze funerarie conservate nel Gabinetto Archeologico Comunale in quanto le sale espositive ad hoc sono chiuse per verifica strutturale della parte est del Palazzo.
Da questo punto di vista, ci si
limiterà a un breve commento delle due sculture sepolcrali di primo XV secolo custodite all’ingresso del Museo.
La visita, guidata dal prof. Luigi Murolo, si concluderà con una conversazione dello stesso docente sul rapporto inscindibile tra giorno dei morti (2 novembre) - Epifania (6 gennaio) e il presepe popolare napoletano, storicamente diffuso negli ambienti familiari del Mezzogiorno d’Italia.
Diversamente dal presepe di Festa (elaborato nella corte borbonica), quello popolare restituisce, sul versante antropologico, una grande allegoria sul transito delle anime (ciamarèllǝ, in dialetto) dal camposanto al mondo dei vivi e del conseguente ritorno delle stesse nel luogo di quiete.
L’inizio della conversazione è previsto per le ore 18,00 nella chiesa di S. Filomena.
limiterà a un breve commento delle due sculture sepolcrali di primo XV secolo custodite all’ingresso del Museo.
La visita, guidata dal prof. Luigi Murolo, si concluderà con una conversazione dello stesso docente sul rapporto inscindibile tra giorno dei morti (2 novembre) - Epifania (6 gennaio) e il presepe popolare napoletano, storicamente diffuso negli ambienti familiari del Mezzogiorno d’Italia.
Diversamente dal presepe di Festa (elaborato nella corte borbonica), quello popolare restituisce, sul versante antropologico, una grande allegoria sul transito delle anime (ciamarèllǝ, in dialetto) dal camposanto al mondo dei vivi e del conseguente ritorno delle stesse nel luogo di quiete.
L’inizio della conversazione è previsto per le ore 18,00 nella chiesa di S. Filomena.
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