di Angelo Del Moro
E' stato provato dai ricercatori dello Stanford University che sono sufficienti 30 minuti di lamento perché i neuroni dell'ippocampo si spengano, rendendo meno creativi e meno ricettivi agi stimoli esterni. Insomma, ascoltare le lagne o produrle equivale a staccare la spina al cervello privandolo di ossigeno.
E' stato provato dai ricercatori dello Stanford University che sono sufficienti 30 minuti di lamento perché i neuroni dell'ippocampo si spengano, rendendo meno creativi e meno ricettivi agi stimoli esterni. Insomma, ascoltare le lagne o produrle equivale a staccare la spina al cervello privandolo di ossigeno.
Gli uomini persino più delle donne, proprio a causa della sua reazione. Il minimo che vi possa succedere è che non vi accorgiate della opportunità che vi stanno davanti, proprio sotto il naso sia che la emettiate, sia che la subiate, la lamentela danneggi il vostro equilibrio psico-fisico provocando nella vostra mente un cortocircuito che genera un circolo vizioso di pensieri negativi.
La scienza ha messo in luce diverse buone ragioni per cui varrebbe la pena di non abbandonarsi all'istinto dì esprimere iì proprio disappunto verso tutto ciò che ci circonda.
Alcuni di questi motivi sono stati individuati dallo studioso Steven Parton, che ritiene che lamentarsi non sia solo una perdita di fiato, ma anche un'attività altamente stressante persino per le cellule, come lo è del resto stare accanto ad individui che hanno affinato quest'indole distruttiva.
Dunque, se qualcuno è solito farvi l'elenco di ciò che non funziona nella sua esistenza e vi utilizza ogni dì come se foste dei contenitori dell'immondizia in cui scaricare emozioni e sentimenti dannosi, senza darvi la possibilità di esprimere il vostro parere o dare un consiglio, sappiate che costui vi sta facendo del male, perciò non sentitevi in colpa nello stargli alla larga.
E' un vostro diritto sopravvivere. Inoltre, Parton è giunto alla conclusione che la lamentela indebolisca il sistema immunitario, alzi la pressione sanguigna ed aumenti il rischio di malattie cardiache, obesità e diabete. Ciò significa che, se state cercando di dimagrire, avrete più successo allontanando i lamentosi cronici che la cioccolata. Quando un gemebondo dà il via al suo monologo deprimente innesca in noi e in sé stessi la produzione di cortisolo, ormone dello stress. Quindi, se vogliamo stare in buona salute, oltre che in ottima forma, non ci resta altro da fare che mettere al bando i rompiscatole senza rimorsi né rimpianti e dedicarci a pensieri positivi.
Ma cosa fare se siamo proprio noi ad avere sviluppato la tendenza malsana a vedere il bicchiere mezzo vuoto, nonché a leggere in modo apocalittico la realtà circostante?
In questo caso, se desideriamo tutelare il nostro benessere generale e non renderci responsabili di una serie disparata di omicidi colposi, dobbiamo ribaltare la modalità con cui ragioniamo.
Davanti ad un problema invece di piagnucolare sarebbe il caso di porsi innanzi tutto una semplice domanda: quali sono le possibili soluzioni?
La ricerca delle strade percorribili per risolvere al più presto la crisi in atto ci impedirà di gingillarci nelle lagnanze. E se le vie d'uscita alla problematica mancano, tanto vale smetterla di tormentarsi, passando oltre.
Le recriminazioni non sono altro che un escamotage per restare fermi, inermi, passivi. Insomma, per non agire. Adesso tocca a noi scegliere se fare i rompipalle, danneggiando cervello e salute nostri ed altrui o rivoluzionare i nostri punti dì vista, boicottando l'inutile lamentela a vantaggio dell'azione.
Vasto, 09.08.2018
Vasto, 09.08.2018
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