di Lino Spadaccini
Superato il Camping La Grotta del Saraceno, si
prosegue a sinistra seguendo la strada asfaltata, che ci condurrà alla spiaggia
di Vignola, adesso liberamente accessibile, dopo che per tanti anni alcuni
privati della zona ne avevano precluso l’accesso.
Questa baia prende il nome dalla proprietà della
famiglia omonima, le cui tracce risalgono già nel
1500. Percorrendo il tratto di spiaggia sassosa verso nord si giunge fino alla Grotta del Saraceno, dove si può apprezzare il bellissimo trabocco, uno dei più antichi della nostra costa. Sul lato opposto, alte rocce la dividono dalla successiva baia, dove spiccano un trabocco ed il resort di recente realizzazione Baia Delphins.
1500. Percorrendo il tratto di spiaggia sassosa verso nord si giunge fino alla Grotta del Saraceno, dove si può apprezzare il bellissimo trabocco, uno dei più antichi della nostra costa. Sul lato opposto, alte rocce la dividono dalla successiva baia, dove spiccano un trabocco ed il resort di recente realizzazione Baia Delphins.
Arrampicarsi sugli scogli, passare da uno
all’altro, cercando gli appigli migliori, quelli più sicuri, stando attenti a
non scivolare è uno spettacolo unico che vi ripagherà di tutti gli sforzi.
Questo tratto di spiaggia è molto intimo e non
molto frequentato, ideale per chi vuole rimanere fuori dalla calca. L’acqua
fresca e limpida è una tentazione per un bagno rinfrescante.
Un tempo, in questa zona, esistevano due
laghetti, successivamente bonificati intorno agli anni ’30. Dei laghetti non
sappiamo molto, ma sicuramente dovevano essere quantomeno interessanti, visto
che nel 1909, l’illustre pittore Francesco Paolo Michetti, ospite del cav.
Marchesani, compì "una gita
artistica a S. Nicola della Meta ed ai laghetti di Vignola".
Se
a Woodstock si svolse il famoso festival musicale rimasto nella storia, questo
tratto di costa ha ospitato per quattro giorni, dal 13 al 17 settembre del
1978, la mitica Wastock, di cui quest'anno ricorre il quarantennale. L’evento di portata nazionale, organizzato in occasione
della festa del Proletariato Giovanile, portò nella nostra città tanti giovani nel segno del dibattito politico, della
musica, di eventi vari e soprattutto amicizia, amore, pace e libertà… non senza
eccessi.
A questo splendido tratto di litorale, un tempo
rinomato per gli splendidi giardini e alberi da frutta, il poeta Nicola Del
Casale ha dedicato la poesia dal titolo
La fonde de Vignéule
'Na fonda vicchie a la
‘ccuminzitàure,
acca surgende, nu púnje de cäse,
fiüure, ciardëjne; ‘nascagne, nu
vuäse
de terre,
märe de bbéne e d’amàure.
ÉccheVignéule, vëjve e cchiü’
ssingére;
ma ‘ndurneggiä’ lunuéuve j
s’abbëjje
a ccagnàrie la fâcce. ‘Na manëjje
fatt’asfâsciä’ lubbelle. Che
mmistére!
- Mistiràuse nu cuôrne, nu
curnuàcchie!-
Strilléve a
mma la fonde de Vignéule.
- S’appenne ognüune e ll’ârbe sì
scâcchie.
Fra jurne, märe, terre e
ssopreccéle,
e cchi li sâlvecchiü’ da lu
‘nguacâcchie
canda
la legge j’é ssol’a pparuéule?-
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