di
Lino Spadaccini
Tra
la Lebba e la Grotta del Saraceno, in località Fonte dell’Oppio,è presente un
tratto di litorale chiamato Costa Turchese.ù
Facendo
un passo indietro nel tempo, così come riportato dallo storico Luigi Marchesani,
scopriamo che il giorno 24 novembre 1252, in casa Bellino, pubblico notaio di
Pennaluce, in presenza di Rainaldo Pennese, giudice dello stesso luogo, e
davanti ai testimoni Iacopo Picazolo, Pietro d’Osente e Roberto di Giovanni di
Gisone, l’abitante di Pennaluce Tommaso
d’Archi vendette a Pietro di Turretonio un orto esistente nel tenimento di Pennaluce, in contrada Fonte dell’Oppio. E lo stesso Marchesani a fornire alcune precisazioni sul luogo: "Sulle pianure della Penna, la pubblica strada percorrendosi, ch’ è la più vicina al mare e che direttamente mena per la foce della Lebba alla chiesolina della Penna, quando rimane circa un quarto di miglio per giugnersi a questo fiumicello, vedesi a sinistra il sito del fonte dell’Oppio; così, ed anche fonte dell’Opra oggi si appella. Questa fonte, il quale nel 1252 comprendeasi nel demanio di Pennaluce, nel 1503 stabiliva la confinazione tra Penna e Vasto".
d’Archi vendette a Pietro di Turretonio un orto esistente nel tenimento di Pennaluce, in contrada Fonte dell’Oppio. E lo stesso Marchesani a fornire alcune precisazioni sul luogo: "Sulle pianure della Penna, la pubblica strada percorrendosi, ch’ è la più vicina al mare e che direttamente mena per la foce della Lebba alla chiesolina della Penna, quando rimane circa un quarto di miglio per giugnersi a questo fiumicello, vedesi a sinistra il sito del fonte dell’Oppio; così, ed anche fonte dell’Opra oggi si appella. Questa fonte, il quale nel 1252 comprendeasi nel demanio di Pennaluce, nel 1503 stabiliva la confinazione tra Penna e Vasto".
Seguendo
l’indicazione per il Ristorante Il Corsaro, attraverso una strada asfaltata si
giunge fino al Villaggio creato negli anni ’70 dal costruttore
Ciancaglini.Tutta la zona è privata, quindi è praticamente impossibile accedere
alla costa se non si è residenti.
Il
Ristorante il Corsaro, al di
fuori del complesso residenziale, è stato creato da Claudio Crisci nello stesso
periodo. Il locale, molto noto nei decenni scorsi, ha ospitato i personaggi più
famosi del mondo della politica, della cultura e dello spettacolo a
livello nazionale.
Questo
tratto di litorale, che rientra tra i siti di interesse comunitario (SIC), è
molto bello soprattutto per l’intimità che offre e per la presenza di tanti scogli che affiorano
dall’acqua limpida dando vita ad un paesaggio vario e attraente.
Qualche
anno fa Costa Turchese è salita alla ribalta delle cronache a causa di un esposto
alla magistratura presentato dal Wwf Abruzzo, in seguito all’alterazione della
falesia di Punta Opera. Stiamo parlando del 2006, quando l’impresa esecutrice
dei lavori, vincitrice dell’appalto per la collocazione dei frangiflutti al
largo della costa, piuttosto che scaricare i materiali via mare, ha effettuato
il lavoro via terra, creando una strada di accesso per i camione successivamente
una strada verso il largo per scaricare il materiale in acqua. Dopo tre anni,
tra indagini e sequestri cautelativi, l’unico imputato, un noto imprenditore
vastese, è stato assolto per non aver commesso il fatto.
Intorno
al 2009 è stato concluso il secondo lotto di lavori, più a sud, ma questa volta
operando via mare.
Con
la formazione della barriera frangiflutti, anno dopo anno il mare si ritira,
creando la formazione di numerose spiaggette accoglienti e sicuramente più
accessibili e fruibili da parte dei bagnanti.
Molluschi
(soprattutto garusoli) e mitili sono presenti in abbondanza, ma quello che
sorprende di più è la presenza delle ostriche.
Chiudiamo
con i versi del brano Lu Cursare,
dedicati dal M° Aniello Polsi al compianto Claudio Crisci, gestore del noto
ristorante vastese.
I
Tra lu verde e
tande fiure,
a li scujie, a
l'acqua chiare,
ci si specchielu
«Cursare»,
che lu core fa'
'ngandà'…
Cursare, di
jurne,
ti vasce la
brezz' e lu sole!
Cursare, di
notte,
ti 'ngande la
lune e lu mare!
Cursare, Cursare
si'gne 'na
sirene
si' tu
lu richiame
pe' chi vo'
sugnà'…
II
Pe' hudè'
stu paradise
i' ci vajenghe
l'amore
e ci passe belle
l'ore
core a ccore a
fandasià'…
Cursare, Cursare
ecc., ecc.
III
Se caccose ti va
torte,
se la mojie te' lu quarte,
luCursare è
fatte apposte:
ogne male fa
passà'…
Cursare, Cursare
ecc., ecc.
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