giovedì 19 luglio 2018

Speciale Costa Vastese: (11) TORRICELLA, "paradise terrestre tu si' ! ".


di Lino Spadaccini

Proseguendo il nostro viaggio lungo la costa vastese, dopo aver visitato il bel golfo di San Nicola, riprendiamo la strada statale e svoltiamo verso i "Bagni Vittoria". Al bivio, prendiamo la strada a sinistra e andiamo ancora avanti per una cinquantina di metri, fino a raggiungere il breve sentiero che ci condurrà sulla costa.
Luigi Marchesani nella sua "Storia di Vasto", scriveva: "Porzione dello spianato e della meridional valle è contrada Torricella: quel che dalla pianura ne resta verso il nord-est, ove s’innalza la Cappella di S. Nicola della Meta, dicesi appunto contrada della Meta. Stette sulla parte piana di Torricella un Castello non picciolo cotanto, quale il nome diminutivo della contrada lo dice, e chiamavasi Castel di Torricella a mare, di cui pochissime rimembranze abbiamo… Quadrilatera esser dovette la forma ed ampio il recinto di Castel Torricella: così da ruderi se ne giudica. Di sua occidental muraglia un pezzo avanza, lungo più che alto, construtto di sassi (forse n’erano la imbottitura) conglutinati dalla consueta ferrigna calcina degli antichi. Stanno in meno interrotta continuazione i bassissimi ruderi della muraglia meridionale, i quali orlano lo spianato, e questo
dalla inferior valle distintamente separano… Singolare nella disposizione e nella forma si appresenta la fabbrica del lato a prospetto di oriente; anzi a muratoria di più vicini tempi sembra appartenere: sono semicilindri incavati, contigui, che avendo la cima a livello dello spianato, si sprofondano verticalmente…".
Si scende per una comoda gradinata verso la costa e lo scenario che si apre davanti ai vostri occhi è spettacolare. Personalmente amò molto Torricella, forse per la presenza delle torri, o per la baia stretta e intima ricca di scogli, delimitata a nord dal trabocco di recente costruzione "Punta S.Nicola", ed a sud da "Bagni Vittoria". Se non ci siete mai stati ve lo consiglio, vi sorprenderà.
Quando il mare è agitato, è un vero spettacolo vedere le onde infrangersi violentemente sugli scogli, provocando schizzi altissimi.


Ideale colonna sonora di questo viaggio alla riscoperta della nostra costa è il bellissimo brano "Nustalgie di Vaste", scritto dal Maestro Aniello Polsi: un vero inno alla nostra terra ed un piccolo omaggio alle nostre bellezze:

Vaste bbelle tra mare e giardine
paradise terrestre tu si'.
nghi lu core ti tinghe vicine,
"nnenz' a l'ucchie tu sempre mi sti'.

Rit.: Vullari' vula', Vaste me',
pé 'na vodda sole da te.
Ma quande, quande sta lundananze
che chiù me separe?
Ma quande, quande i' chi lu ciele
turchine arimire?
Ah!...

Scaramuzze, Casarze, Vignole,
Cungarelle, lu Fare... che chiù?
La chiesette de Sande Nicole,
m'aricorde i' sempre de vu'. Rit.

Tra le cose cchiù care e cchiu' sande,
che cunsirve tu, Vaste, pé me,
ci sta mamme ch'aspette da tande
lu ritorne pé ma revedè'.

Rit.: Vularri' vula', mamma me',
pé 'na vodda sole da te.
Ma' quande, quande sta lundananze
che chiù me separe?
Ma quande, quande i' chi lu nome
adurate arichiame?!...
Ah!...




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