COMUNICATO STAMPA
Sempre
sul piede di guerra il Comitato sorto a difesa dell'Ospedale di Vasto. A
conclusione dell'ultima riunione tenutasi il 31 maggio ha diramato il
comunicato stampa
che si riporta per intero di seguito. Alla riunione del
Comitato di cui sono, come si sa, portavoci il dott. Antonio Spadaccini, l'Avv.
Arnaldo Tascione, il dott. Lorenzo Russo, il nostro direttore Giuseppe
Tagliente, hanno partecipato anche i consiglieri comunali Alessandra Cappa e
Davide D'Alessandro.
A sei mesi dalla costituzione di questo Comitato possiamo
dire con tutta tranquillità e senza tema di smentite che il signor sindaco e
l’amministrazione di cui è a capo ci ricordano sempre più la favola della Bella
Addormentata nel bosco e dei sette nani. Lo diciamo a
fronte del silenzio rigorosamente osservato nei riguardi della situazione di
accresciuto, inarrestabile degrado dell’ospedale San Pio e dell’atteggiamento
di fastidio e d’indifferenza ai richiami ed alle sollecitazioni di prendere a
cuore la difesa di questo presidio sanitario nell’interesse della globalità dei
vastesi, della Città e del Comprensorio. Al signor sindaco ed ai componenti
della sua giunta vogliamo da ultimo rappresentare, rinviando per tutte le altre
gravissime questioni a quanto già rappresentato a mezzo di comunicati stampa,
volantini, manifesti, libro bianco, la situazione relativa all’organico della
dirigenza ospedaliera che fa davvero pensare che il San Pio sia davvero prossimo
alla chiusura di fatto e che l’appellativo di “ospedale di primo livello”
graziosamente riconosciutogli qualche tempo fa sia soltanto una sorta di
pennacchio su una divisa logora e stracciata. Per effetto infatti del
pensionamento dei primari dott.ri Francesco Amato, Russo, Di Paolo, Cerasa,
Spadaccini, dell’ormai prossima scadenza dal servizio dei primari dott.ri Del
Forno e Lanci e del trasferimento sostanziale del dott. Schips presso il
Policlinico SS. Annunziata di
Chieti, la condizione del San Pio,
sia sotto l'aspetto organizzativo che funzionale, è precipitata in uno stato
che sembra di preludio alla prossima fine, perché i posti diventati vacanti non
sono stati coperti o sono stati cancellati a seguito di declassamento da Unità
Operatica Complessa (UOC ) ad Unità Operativa Semplice (UOS) o di
accorpamento alla dirigenza di Lanciano e Chieti. Servizi fondamentali quindi
come Cardiologia, Gastroenterolgia, Anestesia, Nefrologia, Pronto Soccorso,
Medicina interna, Chirurgia, laboratori d'analisi restano o resteranno quindi
in panne come un'auto con tutte quattro le gomme a terra. Mentre altrove (
leggi Lanciano ed Ortona) la Regione investe in risorse finanziarie e
professionali.
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