di Angelo Del Moro
Da una ricerca neurologica risulta che su 34 lavori pubblicati, il buonumore mantiene giovane il cervello e le sue abilità mentali, mentre la depressione lo invecchia e ne accelera il declino cognitivo.
Da una ricerca neurologica risulta che su 34 lavori pubblicati, il buonumore mantiene giovane il cervello e le sue abilità mentali, mentre la depressione lo invecchia e ne accelera il declino cognitivo.
La ricerca è stata svolta nell'University del Sussex e pubblicata sulla rivista Psysichological Medicine, ed ha evidenziato una associazione tra i disturbi depressivi e le modifiche strutturali del cervello, che, nella depressione a
lungo termine rivela il restringimento evidente dei volumi di alcune aree, che sì traducono clinicamente con diversi disagi mentali, alcuni dei quali arrivano fino alla demenza vera e propria.
lungo termine rivela il restringimento evidente dei volumi di alcune aree, che sì traducono clinicamente con diversi disagi mentali, alcuni dei quali arrivano fino alla demenza vera e propria.
Al contrario, nei pazienti di indole positiva, non sono state individuate affatto modifiche della conformazione cerebrale, anzi è stato dimostrato che il buon umore ha effetti antiaging sul cervello, che si mantiene giovane, impedendo nel tempo la perdita delle proprie capacità mentali, con conservazione della vivacità intellettiva.
In questo lavoro infatti, si è andati ad indagare l'impatto dei sintomi depressivi, e dei disturbi collegati alla depressione, sulle abilità mentali degli individui, ed è stato dimostrato radiologicamente e clinicamente che esse iniziano a declinare già dopo dodici mesi di sofferenza psicologica, per procedere inesorabilmente anno o anno. Questo declino cognitivo chiamato "età-dipendente" appare più rapido tra coloro che soffrono di disturbi depressivi e di depressione maggiore, ed arriva a colpire in maniera più diffusa una persona su cinque già nel primo anno del disagio psichico.
La riduzione dei volumi cerebrali è spiegata con il rallentamento della crescita di nuovi neuroni nel cervello di malati depressi, che muoiono senza essere rinnovati o sostituiti, e la maggiore parte dei pazienti vengono curati con farmaci a base di serotonina, un neurotrasmettitore il cui aumento induce il buonumore, ma tali rimedi non risultano totalmente efficaci per la neuro genesi, hanno molti effetti collaterali e devono essere assunti in modo continuativo nel tempo.
La buona notizia è che è stata sintetizzata una nuova molecola che invece agisce direttamente sui neuroni, stimolandone la crescita e che può aprire un'altra strada contro la depressione.
Lo studio, condotto dall'italiano Maurizio Fava presso il Maassachusetts General Hospital di Boston, è stato pubblicato sulla rivista Molecular Psychiatry, e il nuovo farmaco, chiamato NSI-189 ha già superato i test clinici su un gruppo di pazienti, rivelando prove dì efficacia e mostrando effetti antidepressivi già dopo 28 giorni di terapia che perdurano per oltre otto settimane dall'interruzione della stessa che si assume per bocca, agisce rapidamente ed è priva di effetti avversi.
E' stato dimostrato infatti che dietro la depressione si nasconde una diminuzione del processo di rinnovo cellulare chiamato neuro genesi, quello che porta alla nascita di nuovi neuroni, che in caso di stress cronico, si esaurisce e si blocca, e nel tempo provoca la diminuzione dei normali volumi cerebrali con cronicizzazione degli stati di ansia patologici.
Il nuovo farmaco mostra invece abilità nell'aumentare la sinapsi (connessione tra i neuroni) ed è ancora oggetto di studio nello scoprire se sia in grado anche di riportare la massa cerebrale ai suoi volumi fisiologici e quindi di ringiovanire l'encefalo e le sue infinite attività.
L'invecchiamento, nel suo senso più intrìnseco, non è solo la causa dei cosiddetti lapsus di memoria, anche se è dimostrato che quelli più leggeri sono comunque causati dalle stesse lesioni cerebrali associate ai disturbi dell'Alzheimer e altre demenze.
Uno dei peggiori nemici per la salute del cervello è dunque proprio lo stress, che ne ostacola il buon funzionamento, che ossida i soi tessuti con le tossine del cattivo umore e ne favorisce il processo di deterioramento precoce.
Per questo è importate il pensare positivo, l'ottimismo, il buonumore e la gratificazione personale perché se invecchia il cervello, il vero motivo della nostra vita intellettiva e fisica, invecchia rapidamente anche tutto l'organismo.
9. 6. 2018
9. 6. 2018
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