Al via da questa sera il triduo di preparazione alla festa in onore della "Vittoria" dell’Arcangelo Michele in programma martedì 8 maggio.
Oggi,
domani e lunedì, dalle ore 17,30 in poi, il programma
prevede la recita del Rosario, le Litanie
cantate e la celebrazione della S.
Messa.
Nella giornata di martedì, giorno
della festa, è prevista una sola celebrazione eucaristica alle ore 10,30,
mentre nel pomeriggio alle ore 18,30 si svolgerà la processione con la statua
dell'Arcangelo per le vie del quartiere, con il seguente itinerario: via S.
Michele, via Tobruk, via delle Croci, via del Giglio, via delle Gardenie, via
S. Michele. Al rientro, nel piazzale antistante l'antica cappella, seguirà la
celebrazione eucaristica conclusiva presieduta dal parroco don Antonio Totaro.
In serata animazione e ballo in
piazza con Rita Dance Club.
La
festa chiamata della "Vittoria", venne istituita da papa Pio V
(1566-1572), in ricordo delle apparizioni di San Michele sul Gargano, tra il
490 ed il 493. Apparizioni avvenute al Vescovo di Siponto Lorenzo di Maiorano
che permisero ai cristiani di sconfiggere il re barbaro Odoacre. In segno di
ringraziamento e per volere dell’Arcangelo Michele, il vescovo Lorenzo con
tutta la popolazione, andò in processione sul Monte dell’Arcangelo per
ringraziarlo, ma non osò entrare nella grotta indicatagli in sogno
dall’Arcangelo. Alquanto indeciso, l’anno successivo il vescovo Lorenzo chiese
consiglio al papa Gelasio I, il quale gli ordinò di occupare quella grotta e di
recarvisi con i vescovi di Puglia a consacrarla, dopo un triduo di digiuni.
Ma l’Arcangelo Michele si manifestò per la terza volta all’indeciso vescovo, dicendogli che non era necessario consacrare la grotta, perché già consacrata con la sua presenza, quindi poteva entrare e innalzare preghiere e celebrare la Messa.
Ma l’Arcangelo Michele si manifestò per la terza volta all’indeciso vescovo, dicendogli che non era necessario consacrare la grotta, perché già consacrata con la sua presenza, quindi poteva entrare e innalzare preghiere e celebrare la Messa.
Lino
Spadaccini
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