Lo stato di crisi in cui volge il territorio vastese è desumibile dai campanelli d’allarme che, nonostante alcuni segnali di ripresa, spesso tornano all’onore delle cronache.
Ed è proprio in queste situazioni che ci si accorge di quanto possa sentirsi la mancanza di una logica del gioco di squadra e di quanto, invece, possa essere necessario riacquisire una sana metodologia dello stare insieme e di concertare – ognuno per le proprie competenze – un’unica strategia di sviluppo del territorio.
Assisto ad un frammentato silenzio su quelli che dovrebbero essere i temi cardine del dibattito quotidiano: lo sviluppo industriale, l’energia, l’ambiente ed il turismo.
Sento, pertanto, la responsabilità di aprire un tavolo di concertazione, condividendolo con tutti i protagonisti del territorio, al fine di disegnare insieme non solo le linee guida di sviluppo, ma anche i princìpi di competitività che dobbiamo riacquisire.
Credo in un progetto di crescita partendo da ripristino del ruolo del Patto Trigno Sinello.
Lo stesso inteso non solo come luogo di gestione delle risorse, ma come vero motore delle sinergie esistenti, variegate e presenti, costituite da istituzioni locali e legislative, rappresentanze sindacali, datoriali, ambientaliste, culturali, sociali, ovvero tutti gli attori che quotidianamente scommettono sulle potenzialità del vastese.
Infatti voglio ricordare che grazie al Patto Trigno Sinello, il territorio è stato interessato da investimenti complessivi - pubblico/privati - di circa 90 milioni di euro, di cui 42 provenienti da parte del Ministero del Tesoro.
Ribadisco che è la cultura dello stare insieme che potrà determinare una nuova pagina di coesione sociale e di competitività del nostro territorio.
Occorre pertanto nell’immediato riaprire l’attività di partenariato finalizzato alla realizzazione di un documento e di linee guida per lo sviluppo al passo con i tempi.
Dichiaro infine la mia disponibilità personale e organizzativa dell’associazione che mi onoro di rappresentate per riaprire il “cantiere” del Patto Trigno Sinello.
Il Presidente di Assovasto
Marcello Dassori
Ed è proprio in queste situazioni che ci si accorge di quanto possa sentirsi la mancanza di una logica del gioco di squadra e di quanto, invece, possa essere necessario riacquisire una sana metodologia dello stare insieme e di concertare – ognuno per le proprie competenze – un’unica strategia di sviluppo del territorio.
Assisto ad un frammentato silenzio su quelli che dovrebbero essere i temi cardine del dibattito quotidiano: lo sviluppo industriale, l’energia, l’ambiente ed il turismo.
Sento, pertanto, la responsabilità di aprire un tavolo di concertazione, condividendolo con tutti i protagonisti del territorio, al fine di disegnare insieme non solo le linee guida di sviluppo, ma anche i princìpi di competitività che dobbiamo riacquisire.
Credo in un progetto di crescita partendo da ripristino del ruolo del Patto Trigno Sinello.
Lo stesso inteso non solo come luogo di gestione delle risorse, ma come vero motore delle sinergie esistenti, variegate e presenti, costituite da istituzioni locali e legislative, rappresentanze sindacali, datoriali, ambientaliste, culturali, sociali, ovvero tutti gli attori che quotidianamente scommettono sulle potenzialità del vastese.
Infatti voglio ricordare che grazie al Patto Trigno Sinello, il territorio è stato interessato da investimenti complessivi - pubblico/privati - di circa 90 milioni di euro, di cui 42 provenienti da parte del Ministero del Tesoro.
Ribadisco che è la cultura dello stare insieme che potrà determinare una nuova pagina di coesione sociale e di competitività del nostro territorio.
Occorre pertanto nell’immediato riaprire l’attività di partenariato finalizzato alla realizzazione di un documento e di linee guida per lo sviluppo al passo con i tempi.
Dichiaro infine la mia disponibilità personale e organizzativa dell’associazione che mi onoro di rappresentate per riaprire il “cantiere” del Patto Trigno Sinello.
Il Presidente di Assovasto
Marcello Dassori
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