martedì 3 aprile 2018

Una foto antica, con bagni che usavano un particolare stratagemma come "scarico"

Questa foto anni 40-50, che ha pubblicato oggi Filippo Marino, merita qualche ricordo. In primo piano si può ammirare Loggia Amblingh di una volta (prima non esisteva la passeggiata completa fino a palazzo d'Avalos), la casa con la tettoia   che era "lu trappite di Rimiggelde", le cui macine in pietra ora giacciono vicino l'ingresso dei giardini d'Avalos. In fondo sotto la Villa Comunale, su via Tre Segni, si vede la casa di zi' Ndonie lu Saurille (D'Adamo, ortolano), l'edificio degli attuali bagni pubblici (dove per molti anni c'è stata la falegnameria di Raffaele Smargiassi), al cui lato c'era la ricca fontana dell'acquedotto romano delle Luci.  Al di sotto della strada, proprio sul dirupo,  in una piccola struttura erano ubicati i bagni pubblici di una volta, "alla turca" con un foro centrale, cioè con pedane e senza vaso. Come "scarico" veniva usato un sistema particolare: l'abbondante acqua di risulta della fontana era stata canalizzata e passava a mo' di torrente sotto i vari bagni turchi portando via tutto molto velocemente, anche perchè andava in discesa. Non c'era certo bisogno di sciacquone!
NDA

1 commento:

Unknown ha detto...

L'antica fontana di Via tre Segni, che noi ragazzi della zona utilizzavamo anche noi ragazzi per ripulirci prima di tornare a casa, è ormai da molti anni asciutta. Dove è stata dirottata? Credo che sia importante fare un'indagine, data la portata non indifferente che aveva la fontana, potrebbe provocare dei danni all'area che da su detta via e Piazza Marconi.