Preziosa reliquia della
Sacra Spina di Gesù
LA SPINA CHE CORONO' E TRAFISSE IL CAPO DEL
NAZARENO DONATA DA PIO IV A FERDINANDO
D'AVALOS CUSTODITA NELLA CHIESA
DI SANTA MARIA MAGGIORE DI VASTO
Fiorisce tra l'ora sesta e la nona del Venerdì di Passione
La notizia storica tratta da un documento del 1786
di GIUSEPPE CATANIA
L'antica Chiesa di Santa Maria Maggiore di Vasto, fra le altre cose, conserva una reliquia miracolosa. Una Spina
della Corona di Gesù che rinnova un fatto straordinario, proprio nel
tempo pasquale. Difatti, secondo la tradizione, tra l'ora sesta e la nona del Venerdì di Passione,
la Spina fiorisce, creando una specie di lanugine delicatissima,
quasi fosse bambagia, di colore bianco. Da
questo fatto miracoloso
la gente, nella credenza popolare, trae gli auspici per l'andamento
del raccolto o per interpretare gli avvenimenti; lieti o tristi, dell'anno.
Da una pubblicazione napoletana del 1786, per particolare devozione
di Felice Antonio Di Rosso di Vasto, trascriviamo testualmente:
"Tra gli innumerevoli speciosi vantaggi, che ha sempre riportati, e giornalmente
riporta la Città del Vasto dall'eccellentissima casa d'Avalos, a
cui fin dall'anno 1497 fu dal Re Federico d'Aragona donata, per compenso
di rilevantissimi servigi alla Corona, uno fra i più preziosi è quello
di essere stata arricchita d'una porzione di quel Sacro Spinoso Diadema,
che incoronò e trafisse la Tempia del Redentore. E' questa una
spina intiera lunga once tre ed un minuto di palmo architettonico romano,
aspersa nella punta del divin sangue, graziosamente conceduta
dal Pontefice Pio IV al famoso D.Ferdinando D'Avalos Governatore di
Milano, e delegato al Concilio di Trento, come Ambasciatore del Re di
Spagna Filippo II, e dopo la cui morte fu Ella da D.Alfonso D'Avalos,
di lui erede, trasportata nel Vasto, e decentemente situata nella chiesa
parrocchiale oggi Collegiata insigne di Santa Maria Maggiore, ove presentemente
si venera. Vivea nell'anno 1647 il Marchese D.Diego D'Avalos,
il quale, affinchè questa preziosa e rara Reliquia si guardasse con
maggiore onorificenza e decoro, fece erigere ed adornare nella suddetta
Collegiata un'augusta e maestosa Cappella in di Lei onore, nella
quale oggi conservasi dentro una Nicchia di marmo. E finalmente i
Marchesi coniugi D.Cesare e D.Ippolita D'Avalos successori di Diego,
arricchirono la medesima Cappella di ricche suppellettili sacre e destinarono
rendite sufficienti a farvi celebrare Sacrifici ogni settimana.
Nell'anno poi del 1718 il Capitolo di questa insigne Collegiata, per
sempre più promuovere il Sacro Culto di questa gloriosa Spina, ottenne
per Sé dalla Sacra Congregazione De' Riti l'Officio proprio, e messa,
da celebrarsi nel giorno in cui si solenizza la di Lei Festa; né di ciò ancora
pago; nell'anno 1732 impetro' dalla stessa S. Congregazione l'estensione
di detto Officio e Messa per tutto il Clero Vastese così Secolare
che Regolare; ed ultimamente ha ottenuto dal regnante Pio IV indulgenza
plenaria nel giorno della di Lei Festa, ed altre indulgenze per
cinque giorni, che si premettono per divotamente apparecchiarsi alla
medesima. "
Legato alla miracolosità della Sacra Spina di Vasto è un episodio avvenuto
il 14 giugno 1645, Vigilia del Corpus Domini, quando si sviluppò
un incendio nella Chiesa di Santa Maria Maggiore. Il fuoco
aveva già distrutto l'altare maggiore, il coro, la Pisside, un Palio di
gran valore, l'organo, il pulpito, i banchi della chiesa e i travi del tetto.
Le fiamme stavano estendendosi fin verso la nicchia che custodiva
la Sacra Spina, quando uno schiavo turco, coraggiosamente, si getta
nel rogo, riesce a prendere l'ostensorio che contiene la Reliquia e torna
miracolosamente salvo senza ferite, portandoLa fra il popolo trepidante.
La Sacra Spina viene portata, nel giorno del Venerdì prima delle Palme,
in solenne processione lungo le strade della Città, con la partecipazione
del Clero e delle Autorità.
Giuseppe Catania
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