Renato Terpolilli |
Renato Terpolilli (1927-2000) fa parte della schiera eletta di poeti del '900 che maggiormente hanno saputo esprimere l'afflato dell'uomo. Autore di numerose pubblicazioni poetiche e letterarie, sottolineate da lusinghieri giudizi critici, è balzato alla notorietà in virtù delle sue composizioni poetiche, per aver saputo interpretare i più intimi sentimenti umani. La sua poetica ha spaziato nel panorama della cultura italiana, affermandosi nelle diverse
manifestazioni che gli hanno procurato significativi premi ed attestati.
Terpolilli è scomparso nel 2000 e allora scrivemmo che “quando muore un poeta, un fremito di sgomento pervade il creato, perché si spegne una voce dell'anima, quella stessa che, interpretando il mistero ed il fascino del mondo, ha saputo cantare il sentimento e la spiritualità dell'uomo. Se non sentiremo più la sua voce, resta pur sempre il suo segno ispirativo poetico, che ha una singolare valenza, in quanto legata ai valori dell'anima, espressi con naturale semplicità”.
Ma quella di Renato Terpolilli è, soprattutto, una vocazione lirica esplosa in numerose raccolte e sorretta da una caratteristica personale: quella del "respiro" dell'universo.
Un "respiro" che è la costante della cultura poetica sua, perché indissolubilmente legata al senso spirituale che riesce ad immergersi nel microcosmo poetico, per coglierne gli aspetti più sensibili.
Ma quella di Renato Terpolilli è stato un atteggiamento in continuo confronto con la realtà del proprio essere, alla ricerca sempre di quei valori morali proiettati sul sentiero del verismo lirico costituito da immagini e riflessioni, talvolta compresse in un ermetismo, ma ancor più eloquenti e densi di più ampio significato.
La poetica e la personalità di Renato Terpolilli sono state cristalline, perché sorrette da un profondo amore per il "sublime" nell'accettazione sacrale. Ed è da sottolineare come il poeta sia riuscito a trasmettere da questa sua "spazialità", messaggi di bontà, e a trascendere dall'alto per accostarsi, con realismo narrativo, ai momenti della quotidianità, ora lieta, ora tristi, anche drammatici, che, poi, sono stati gli stimoli a riflettere sulla condizione umana, radicata alle vicende terrene, ma proiettata verso l'Eterno, i "Quel che resta" il volume di poesie di Renato Terpolilli che ha dedicato alla sua sposa Maria Spina, tragicamente scomparsa, è il compendio, direi la traccia del percorso umano del poeta sopraffatto da un incommensurabile vuoto dell'anima.
Renato Terpolilli e la moglie Maria Spina Petroro, appena sposati |
Da allora Renato Terpollili si è chiuso in se stesso, assumendo un nuovo aspetto esistenziale condizionato dalla solitudine, per discostarsi dal ritmo di un tempo, vivace, pieno di attimi di gioia.
Ne abbiamo più volte evidenziato nei giudizi espressi sulla sua opera poetica, l'atteggiamento di contrasto, giustificato dalla condizione interiore di poeta privato da un palpito che costituiva momenti ispirativi ricchi di risorse ebbre di letizia. Ma a contemplare lo stato d'animo di Renato Terpolilli, sovveniva sempre il sentimento lirico, il segno d'una condizione spirituale, il canto di una solitudine senza scampo e senza confini.
Renato Terpolilli è la testimonianza autentica dell'espressione poetica ricca di passionalità, sì da meritargli la concessione del 'Trofeo della Cultura" al Premio Nazionale di Poesia e Narrativa "Histonium" 1997 di Vasto "per aver dato lustro, come poeta, alla Città del Vasto", oltre a numerosissimi, autorevoli giudizi critici, che hanno contrassegnato l'opera di un uomo che sopravvivrà al divenire del tempo, proprio perché il sentimento poetico è espressione immortale, che trova ispirazione nell'eternità dell'anima.
Giuseppe Catania
LE OPERE
Le sue opere poetiche incluse in "Nuove Note di Letteratura Abruzzese" 1991 ; "Poesia, non poesia, anti poesia del Novecento italiano" 1992 di Vittoriano Esposito; "L'altro '900 - La poesia etico-civile in Italia", vol. II ed. Bastogi, 1997. Ha pubblicato: "II porto di Vasto" (monografia, 1979); Volumi di poesie: "Vele e fantasmi" (Cannarsa) 1984; "Anelli d'acqua" (Cannarsa) 1984; "Castelli di sabbia" (Cannarsa) 1987; "II respiro dell'immenso (Solfanelli) 1991; "Dietro un altro giorno (Bastogi) 1993; "Quel che resta" (Tracce) 1997. Premi per la poesia: "Medusa Aurea" Aiam - Roma 1993; "Giuseppe Ungaretti" Accademia San Marco 1984; "Città di Sorrento" 1987; "Beato Egidio" Città di Taranto 1987; "Poesie di Renato Grassi" di Salerno 1991; "Cesare Pavese - Mario Gori" di Chiusa Pesio 1991; "Città di Milano" 1991; "Petreus" di S. Pietro a Maida - Cosenza 1993; "Donne di Monferrato" 1996. Premio per il libro edito: "II golfo" La Spezia 1996; "Primavera Strianes" XV ediz. 1985. Premi per la silloge: "Premio Letterario Internazionale Sangro" 1984; "Mare Nostrum" Sorrento 1985; "CurzioMalaparte" Prato 1988; "Città di Solofra" 1988; "La Spezia" 1989; "II Gallaratese" 1991 ; "Cinque terre" La Spezia 1992. Trofeo della cultura: "Premio Nazionale di Poesia e Narrativa Histonium 1997" per aver dato lustro come poeta alla Città del Vasto.
G.C.
G.C.
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