Lezione-conferenza dello scrittore all’I.T.S.E.T. “F. Palizzi” Vasto
“Il Mediterraneo aspetta solo di essere raccontato. Essere scrittori è un lusso e te ne accorgi quando senti restituire le parole dei tuoi libri”. Alessandro Vanoli, storico, scrittore e profondo conoscitore delle culture dell’area mediterranea, ha salutato così gli studenti dell’ITSET “F. Palizzi” prima di iniziare la sua lezione- conferenza sul tema “Mediterraneo, il mare che unisce” organizzata con l’associazione Med- Mari e deserti di Casalbordino. “Quando ho cominciato il mio mestiere avevo solo una convinzione: mi piaceva il Mediterraneo. All’inizio degli anni Novanta si riteneva che questo mare rappresentasse il futuro. Credevo in questa idea. Ed ancora oggi ne sono convinto. Il Mediterraneo una generazione fa veniva usato con una accezione positiva, oggi forse spaventa” aggiunge. “Il Mediterraneo ha avuto la strana caratteristica di unire tre spazi geografici giganteschi, tre continenti. È uno spazio piccolo, centrale, fatto di porti, di genti, di migrazioni, di scambi, storie che si intrecciano. Per capire l’essenza di questo, basta andare a Punta Penna e guardare il faro, la torre. Una come tante in questo mare” racconta Vanoli. La storia è il modo utile per sapere chi sono io nel presente attraverso il passato. E questo cambia di generazione in generazione. La storia per me è scoprire, conoscere. La storia ufficiale, quella fatta di date e personaggi noti, già la conosciamo” aggiunge lo scrittore. “A voi ragazzi lascio un messaggio che allo stesso tempo è un augurio, una scommessa per il vostro futuro. Dovete farvi un’idea nuova di mondo e di coordinate. Abbiamo radici profondissime, nel Mediterraneo. Voi ragazzi dovete sapere in grande chi siete e da dove venite. Se c’è una cosa chiara della vostra storia è che siete parte del Mediterraneo” conclude Vanoli.
“Il Mediterraneo aspetta solo di essere raccontato. Essere scrittori è un lusso e te ne accorgi quando senti restituire le parole dei tuoi libri”. Alessandro Vanoli, storico, scrittore e profondo conoscitore delle culture dell’area mediterranea, ha salutato così gli studenti dell’ITSET “F. Palizzi” prima di iniziare la sua lezione- conferenza sul tema “Mediterraneo, il mare che unisce” organizzata con l’associazione Med- Mari e deserti di Casalbordino. “Quando ho cominciato il mio mestiere avevo solo una convinzione: mi piaceva il Mediterraneo. All’inizio degli anni Novanta si riteneva che questo mare rappresentasse il futuro. Credevo in questa idea. Ed ancora oggi ne sono convinto. Il Mediterraneo una generazione fa veniva usato con una accezione positiva, oggi forse spaventa” aggiunge. “Il Mediterraneo ha avuto la strana caratteristica di unire tre spazi geografici giganteschi, tre continenti. È uno spazio piccolo, centrale, fatto di porti, di genti, di migrazioni, di scambi, storie che si intrecciano. Per capire l’essenza di questo, basta andare a Punta Penna e guardare il faro, la torre. Una come tante in questo mare” racconta Vanoli. La storia è il modo utile per sapere chi sono io nel presente attraverso il passato. E questo cambia di generazione in generazione. La storia per me è scoprire, conoscere. La storia ufficiale, quella fatta di date e personaggi noti, già la conosciamo” aggiunge lo scrittore. “A voi ragazzi lascio un messaggio che allo stesso tempo è un augurio, una scommessa per il vostro futuro. Dovete farvi un’idea nuova di mondo e di coordinate. Abbiamo radici profondissime, nel Mediterraneo. Voi ragazzi dovete sapere in grande chi siete e da dove venite. Se c’è una cosa chiara della vostra storia è che siete parte del Mediterraneo” conclude Vanoli.
“È fondamentale che la scuola si apra al mondo. Le conoscenze devono diventare circolari per essere spendibili. È con questo obiettivo che l’Itset organizza momenti di approfondimento come questo” sottolinea il dirigente scolastico, la professoressa Nicoletta Del Re.
Tra i relatori, anche Lucia Valori, presidente dell’associazione Med di Casalbordino che ha tra le sue finalità quella di far conoscere le culture del Mediterraneo.
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