FESTA DELLA MADONNA DI LOURDES NELLA CONCATTEDRALE DI S. GIUSEPPE CON LA PRESENZA DEL CARDINALE EDOARDO MENICHELLI
di Luigi Medea
“Dov’è Dio? Dove possiamo incontralo oggi? Ha ancora significato credere in Lui? Contemplando Maria la donna che ha accolto Dio anche fisicamente nel suo grembo saremo aiutati a rispondere a questo quesito così importante per la nostra salvezza”. Con queste parole il parroco della Concattedrale di S. Giuseppe, Don Gianfranco Travaglini e il parroco emerito don Giovanni Pellicciotti hanno invitato i fedeli a partecipare all’itinerario di fede in preparazione della festa della Madonna di Lourdes, festa nata come devozione popolare dei vastesi, i quali spesso si recano in pellegrinaggio in Francia nel santuario mariano.
80 foto di Massimo Molino>>>
L’itinerario è iniziato Martedì 6 febbraio, con il rosario gaudioso a cura del Movimento per la Vita e con il tema della giornata svolto da Don Travaglini: “Che significato ha parlare di Dio oggi…”. In serata c’è stata la Veglia Mariana, animata dal gruppo “Il buco nel tetto”.
Da 7 all’8 febbraio l’approfondimento della catechesi è stata affidata a don Nicola Fioriti, parroco di S. Marco Evangelista. Il 7 febbraio è stata la giornata dedicata alla contemplazione. Il rosario doloroso è stato recitato a cura dell’Apostolato della Preghiera, mentre la catechesi ha sviluppato il tema “Dio nelle meraviglie del creato e della storia”. Giovedì 8 febbraio (giornata dell’Eucaristica) è stato compito dei ministranti animare il rosario luminoso, mentre la catechesi è stata incentrata sul tema: “Dio presente nel cuore di ogni uomo soprattutto se battezzato”.
Venerdì 9 febbraio è stata la giornata della sofferenza con la celebrazione eucaristica per gli ammalati, gli anziani e per i volontari dell’Unitalsi. Il rosario doloroso è stato animato dalla Scuola catechistica parrocchiale, mentre la Via Crucis di Lourdes ha avuto come guide i Ministri straordinari dell’Eucaristia. La catechesi ha sviluppato il tema: “Dio presente nella realtà della Chiesa e dei suoi sacramenti”. In serata molto coinvolgente è stata la veglia mariana “I giovani a Maria”, a cura della Scuola parrocchiale Sant’Andrea.
Sabato 10 febbraio, giornata dedicata alla testimonianza, ha visto la presenza del prof. Roberto Cipriani, ordinario di Sociologia all’Università Roma 2, mentre l’Azione Cattolica ha guidato la recita del rosario gaudioso.
Ricca di eventi la Festa dell’Apparizione, celebrata Domenica 11 febbraio. Una S. Messa è stata celebrata per gli aderenti all’AVO, poi i bambini della città hanno offerto i fiori a Maria e hanno lanciato i palloncini colorati, dopo una breve marcia per la pace. Infine, alla presenza delle autorità cittadine, tra cui il sindaco Francesco Menna e il presidente del Consiglio Giuseppe Forte, delle confraternite, dell’Unitalsi, di alcuni membri dell’ordine equestre del Santo Sepolcro e di altri gruppi religiosi, c’è stata la Concelebrazione eucaristica, presieduta dal Card. Edoardo Menichelli.
Il porporato, a cui il Parroco don Travaglini ha dato il saluto di “bentornato a Vasto”, durante l’omelia ha affrontato il tema della vita che, anche se è fragile e debole, ha un grande valore per il cristiano, in quanto dono di Dio. Oggi, ha aggiunto il Cardinale Menichelli, sembra che la vita vale se è bella, televisiva, produttiva. La vita invece vale sempre, anche quando è segnata dal dolore, dalla sofferenza e dalla malattia, perché è un valore inestimabile. Spesso si sente dire: “La vita è mia e faccio quello che mi pare”. Questa affermazione è un grave peccato. La vita è un grande dono e tutti noi dobbiamo lavorare per restituirla con responsabilità.
Il card. Menichelli ha voluto rispondere anche ad un’altra domanda: “Fino a quando vale la mia vita?” Vale sempre, perché essa è sacra e come tale è intoccabile. Bisogna, quindi, ragionare molto e con serietà su certe posizioni che portano avanti oggi la cultura della morte e su certe esondazioni del potere.
Al termine del sacro rito è seguita la Processione aux flambeaux. Al rientro in chiesa c’è stato il Canto del Magnificat con la Benedizione conclusiva.
Luigi Medea
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