Una volta veniva "festeggiato in modo veramente eccezionale con musiche, spari fragorosi, illuminazioni e fuochi pirotecnici".
Oggi 1° dicembre la chiesa cattolica festeggia Sant'Eligio vescovo, orafo e alto funzionario della corte dei re merovingi, morto a Noyon nel 660, un tempo molto venerato anche a Vasto.
Di umili origini, Eligio
apprese l'arte orafa a Limoges presso il monetiere Abbone. Secondo la
tradizione, il re franco Clotario II gli commissionò un trono consegnandogli
l'oro necessario per la realizzazione dell'opera. Eligio, invece, ne realizzò
due, dimostrando bravura e, soprattutto, onestà, tanto da essere
nominato orafo di corte e maestro della zecca.
nominato orafo di corte e maestro della zecca.
Sotto il successore di
Clotario, Dagoberto I, ricoprì la carica di tesoriere e fu anche incaricato di
alcune delicate missioni diplomatiche.
Si dedicò incessantemente ad
opere di carità in favore dei poveri e dei malati, finanziò la costruzione di
molte chiese e nel 632 fondò un monastero a Solignac. Dopo la morte di
Dagoberto I, nel 641 fu consacrato vescovo della diocesi di Tournai e Noyon e
si dedicò alla conversione dei pagani ancora presenti nella vasta diocesi.
Sant'Eligio è patrono degli
orafi, dei numismatici, dei maniscalchi, dei fabbri e dei veterinari. La
venerazione a Sant'Eligio si diffuse molto in Francia ed anche in Italia, come
ad esempio a Sciara, nel palermitano, in provincia di Salerno, a San Sepolcro e
nell'Alta Valle del Tevere.
Anche a Vasto, nella chiesa
del convento di S. Spirito, fondato dai padri celestini esisteva una cappella
in onore di Sant'Eligio. Inoltre, fino ai primi decenni del secolo scorso, era
molto sentita la festa soprattutto dai ferrai, come testimoniato dal trafiletto
pubblicato sul settimanale Istonio: "Il 1° dicembre, come di consueto, i ferrai
di Vasto hanno celebrato la festa di Sant'Eligio, il martire di Tarragona, loro
protettore, con musiche, spari fragorosi, illuminazioni e fuochi pirotecnici,
in modo veramente eccezionale".
Espedito Ferrara, ne "Il Nostro Calendario", a proposito
di S. Eligio, ricordava il detto
Sanda 'Lìgge: nenze pache e nenze 'sìgge.
(A Sant'Eligio non si paga e
non si riscuote)
Lino Spadaccini
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