venerdì 1 dicembre 2017

OGGI E' S. ELIGIO, PATRONO DEI FABBRI


Una volta veniva "festeggiato in modo veramente eccezionale  con musiche, spari fragorosi, illuminazioni e fuochi pirotecnici".

di LINO SPADACCINI 

Oggi 1° dicembre la chiesa cattolica festeggia Sant'Eligio vescovo, orafo e alto funzionario della corte dei re merovingi, morto a Noyon nel 660, un tempo molto venerato anche a Vasto.

Di umili origini, Eligio apprese l'arte orafa a Limoges presso il monetiere Abbone. Secondo la tradizione, il re franco Clotario II gli commissionò un trono consegnandogli l'oro necessario per la realizzazione dell'opera. Eligio, invece, ne realizzò due, dimostrando bravura e, soprattutto, onestà, tanto da essere
nominato orafo di corte e maestro della zecca.
Sotto il successore di Clotario, Dagoberto I, ricoprì la carica di tesoriere e fu anche incaricato di alcune delicate missioni diplomatiche.
Si dedicò incessantemente ad opere di carità in favore dei poveri e dei malati, finanziò la costruzione di molte chiese e nel 632 fondò un monastero a Solignac. Dopo la morte di Dagoberto I, nel 641 fu consacrato vescovo della diocesi di Tournai e Noyon e si dedicò alla conversione dei pagani ancora presenti nella vasta diocesi.
Sant'Eligio è patrono degli orafi, dei numismatici, dei maniscalchi, dei fabbri e dei veterinari. La venerazione a Sant'Eligio si diffuse molto in Francia ed anche in Italia, come ad esempio a Sciara, nel palermitano, in provincia di Salerno, a San Sepolcro e nell'Alta Valle del Tevere.
Anche a Vasto, nella chiesa del convento di S. Spirito, fondato dai padri celestini esisteva una cappella in onore di Sant'Eligio. Inoltre, fino ai primi decenni del secolo scorso, era molto sentita la festa soprattutto dai ferrai, come testimoniato dal trafiletto pubblicato sul settimanale Istonio: "Il 1° dicembre, come di consueto, i ferrai di Vasto hanno celebrato la festa di Sant'Eligio, il martire di Tarragona, loro protettore, con musiche, spari fragorosi, illuminazioni e fuochi pirotecnici, in modo veramente eccezionale".
Espedito Ferrara, ne "Il Nostro Calendario", a proposito di S. Eligio, ricordava il detto
Sanda 'Lìgge: nenze pache e nenze 'sìgge.
(A Sant'Eligio non si paga e non si riscuote)

Lino Spadaccini


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