Da Edmondo Laudazi riceviamo e pubblichiamo
Leggiamo, con grande stupore, dell’intervento del Nucleo dei carabinieri ambientali eseguito a ridosso del Sic 109 di Marina di Vasto-San Salvo.
Il sequestro eseguito, su denuncia delle associazioni ambientaliste, sul cantiere dei lavori in corso per la sistemazione idraulica del torrente Buonanotte, avrebbe individuato un presunto stoccaggio provvisorio di materiali esistenti sul cantiere e rimossi durante le operazioni di ripulitura del Fosso.
Questo fatto, non solo non evidenzia alcuna fattispecie di rilevanza penale trattandosi di materiali che in ogni caso dovranno essere allocati in una discarica autorizzata ma, a nostro parere, rappresenta l’unico possibile modo di intervento su una area la cui vulnerabilità, non solo non sarà minimamente intaccata dai lavori di ripulitura, ma che al contrario risentirà positivamente degli interventi in corso di esecuzione, che evidentemente si cerca, in maniera ostinata, di ritardare.
Tutti ricorderanno i danni da esondazione del torrente Buonanotte non ripulito e i disagi provocati dalla impossibilità manutentiva perseguita da talune associazioni ambientaliste che, evidentemente, ritengono di poter gestire, a proprio uso e consumo, quella parte di territorio.
Ci auguriamo che il prezioso intervento della Magistratura e della Procura della Repubblica abbia ad evidenziare anche possibili responsabilità a carico dei firmatari degli esposti che, evidentemente, perseguono fini diversi dalla tutela ambientale e dalla tutela della popolazione.
A nostro parere agli amministratori comunali, promotori della iniziativa di bonifica del Fosso Buonanotte, andrebbe attribuito un premio, oltre al riconoscimento della popolazione, per la volontà di promuovere azioni di bonifica mirata sottoponendosi alla “Spada di Damocle” di persone e personaggi che, più che alla salvaguardia dell’ambiente, si occupano della salvaguardia degli ambientalisti.
Sulla compatibilità e sulla consistenza del Sic 109 di Marina di Vasto-San Salvo, rispetto alla Pianificazione urbanistica, c’è bisogno di uno studio approfondito e qualificato – cosa che fino ad oggi non è stata fatta - per rendere effettivamente valorizzabile – dal punto di vista sociale ed economico - il pregevole tratto del litorale sabbioso dell’estremo sud dell’Abruzzo, che vede la presenza estiva di decine di migliaia di persone, danneggiate da una impostazione pianificatoria vincolistica del tutto errata e che penalizza il territorio.
FIRMATO
Edmondo Laudazi
“Il Nuovo Faro” di Vasto
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