Il soprano Lusine Tishinyan |
Quinta puntata
Fenaroli
Fenaroli
La storia della musica della scuola napoletana nella seconda metà del 700 fu dominata da un grande abruzzese di Lanciano: Fedele Fenaroli. Le enciclopedie purtroppo sono assai carenti di notizie della sua attività artistica anche perché non esistono sue opere pubblicate nei tempi moderni l’unico musicista e musicologo è stato il Maestro Antonio Piovano che ha realizzato una serie di pubblicazioni dedicate al grande lancianese.
Già nel 1996 “Carsa” pubblicò in un elegante cofanetto contenente la cantata “Antiphona et inno per Santa Chiara” per soli, coro, archi ed organo di
Francesco Antonio Fenaroli, padre del grande Fedele, e musicista anche lui. Nello stesso cofanetto c’è un'altra grande raccolta con “Sei cantate sacre” di Fedele Fenaroli per soprano ed archi che sono le prime opere pubblicate del grande Fenaroli. In queste cantate la voce umana, come era in uso nella musica sacra del 700, viene trattata a mo’ di strumento “umano”. La voce in queste cantate acquista una importanza artistica come in tutti gli altri compositori dell’epoca: Bach, Handel ed altri.
In questi ultimi anni il Maestro Piovano ha scoperto 5 DIXIT che sono “Cantate” per soli, coro ed orchestra. Tali opere si sviluppano alternando brani corali con brani solisti. Il testo di queste cantate sono versi latini presi dal salmo 59.
Sono onorata di essere stata la prima interprete del primo DIXIT delle serie ritrovate dal Maestro Piovano presso il Conservatorio L. D’Annunzio di Pescara e presso il teatro “Fenaroli” di Lanciano con il coro ed orchestra del conservatorio diretti dallo stesso Maestro Piovano.
In queste opere la vocalità barocca e le voci impiegate dall’autore fanno di queste opere dei capolavori assoluti che collocano il Fenaroli fra i sommi compositori della storia della musica.
Questo grande musicista per molti decenni è stato relegato solo come grande didatta perché la storia non conosceva ancora questa produzione venuta alla luca in questi anni.
La voce umana viene trattata dall’autore con molta perizia facendo di queste opere dei veri grandi capolavori.
Lusine Tishinyan
Già nel 1996 “Carsa” pubblicò in un elegante cofanetto contenente la cantata “Antiphona et inno per Santa Chiara” per soli, coro, archi ed organo di
Francesco Antonio Fenaroli, padre del grande Fedele, e musicista anche lui. Nello stesso cofanetto c’è un'altra grande raccolta con “Sei cantate sacre” di Fedele Fenaroli per soprano ed archi che sono le prime opere pubblicate del grande Fenaroli. In queste cantate la voce umana, come era in uso nella musica sacra del 700, viene trattata a mo’ di strumento “umano”. La voce in queste cantate acquista una importanza artistica come in tutti gli altri compositori dell’epoca: Bach, Handel ed altri.
In questi ultimi anni il Maestro Piovano ha scoperto 5 DIXIT che sono “Cantate” per soli, coro ed orchestra. Tali opere si sviluppano alternando brani corali con brani solisti. Il testo di queste cantate sono versi latini presi dal salmo 59.
Sono onorata di essere stata la prima interprete del primo DIXIT delle serie ritrovate dal Maestro Piovano presso il Conservatorio L. D’Annunzio di Pescara e presso il teatro “Fenaroli” di Lanciano con il coro ed orchestra del conservatorio diretti dallo stesso Maestro Piovano.
In queste opere la vocalità barocca e le voci impiegate dall’autore fanno di queste opere dei capolavori assoluti che collocano il Fenaroli fra i sommi compositori della storia della musica.
Questo grande musicista per molti decenni è stato relegato solo come grande didatta perché la storia non conosceva ancora questa produzione venuta alla luca in questi anni.
La voce umana viene trattata dall’autore con molta perizia facendo di queste opere dei veri grandi capolavori.
Lusine Tishinyan
Nessun commento:
Posta un commento