1957, LA VISITA DEL MINISTRO TOGNI. Alle spalle del gruppo a sinistra la chiesa di San Pietro, lesionata ma ancora intatta. Fu demolita successivamente. |
di LINO SPADACCINI
Sono
passati poco più di sessant'anni dalla storica visita a Vasto, avvenuta il 15
settembre del 1957, del Ministro dei Lavori Pubblici Giuseppe Togni,
accompagnato dall'on Spataro e da altri parlamentari abruzzesi, per la verificadella
situazione della frana di via Adriatica, ad un anno dai tragici avvenimenti, e l'inaugurazione
di altre importanti opere.
Anticipato
da un breve acquazzone mattutino, la lunga giornata del Ministro Togni di
quella domenica del 15 settembre,ha inizio a Punta Penna, in occasione della
posa della prima pietra dell'industria chimica Puccioni. "Mentre le macchine e i mastodontici pullman
si ammucchiano
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lungo la strada polverosa", si legge sulle colonne del
periodico Histonium, "abbiamo il piacere di salutare l'industriale
Mario Puccioni e la graziosa figliuola Patrizia, lieta delle sue fresche
primavere e della cerimonia come d'una scampagnata improvvisa, l'ing. Nicola
Manno e la gentile figlia Rosalia più grave nell'aspetto e il tecnico Pietro
Seravelli".
Lo
scoppio di mortaretti annuncia l'arrivo del Ministro Togni, accompagnato
dall'on. Giuseppe Spataro, dai parlamentari abruzzesi e dalle autorità
provinciali e locali. Dopo la benedizione impartita da P. Ambrogio alla
"prima pietra", prende la parola il sindaco di Vasto Idiano Andreini,
per un saluto all'illustre ospite. "Interpretando
i sentimenti unanimi dei miei concittadini", affermail primo cittadino
nel suo discorso, "ho voluto
rivolgerle il benvenuto qui davanti a questo Porto che costituisce la base più
sicura per il progresso della Città. Eccolo, Eccellenza, questo meraviglioso
Porto nel suo arco naturale, ma ancora abbisognevole di opere perché possa
acquistare la sua funzionalità ad essere fonte di lavoro e di benessere".
Nelle parole del sindaco non ci sono
soltanto il Porto e l'imponente opera per il risanamento della frana, ma anche
altre problematiche "vitali per la
città", come la richiesta di fondi necessari per il completamento dell'ospedale,
ulteriori fondi per ultimare la strada di allacciamento tra il centro ed il
Porto, l'assegnazione di fondi attraverso la legge 640, per la costruzione di
case e per la costruzione di un villaggio di pescatori a Punta Penna, e,
infine, la richiesta di un contributo per la costruzione della sede comunale,
in quanto "il Comune di Vasto non ha
mai avuto una sede, ed avendo dovuto riconsegnare quella provvisoria, destinata
ad un collegio d'istruzione, è stato costretto ad occupare le Scuole
Elementari. La popolazione è in continuo aumento, le aule scolastiche sono
insufficienti, orari dimezzati, turni pomeridiani, aule istituite in case
private, rappresentano il triste quadro della situazione, mentre l'attività
degli Uffici Comunali non può essere svolta con la necessaria funzionalità".
Il
Ministro Giuseppe Togni, toscano di nascita, venuto a Vasto per inaugurare la
nascita dell'importante industria chimica, per mano di un coraggioso
imprenditore toscano, Mario Puccioni, dopo aver ringraziato le autorità e i
cittadini, sottolinea la necessità dell'integrazione
dell'agricoltura con l'industria "allo
scopo di assicurare l'equilibrio economico e sociale per un migliore livello di
vita".
Al
termine della cerimonia a Punta Penna, il Ministro viene accompagnato dal
sindaco di Vasto, dall'on. Spataro, dall'on. Gaspari e dal prefetto di Chieti
Benigni, sui luoghi della frana per l'inaugurazione dell'inizio dei lavori per
la costruzione di una serie di cunicoli drenanti per l'intercettazione delle
acque di falda e la sistemazione generale superficiale della zona sconvolta dai
momenti franosi del febbraio e dell'agosto 1956.
Successivamente,
il Ministro Togni effettua una sosta nella sede della Democrazia Cristiana, a
piazza Lucio Valerio Pudente, e quindi in Municipio, per l'incontro con i
sindaci del vastese.
Gli
effetti della visita dell'on. Togni arrivano ben presto: il 7 ottobre
successivo, il Consiglio Superiore dei LL.PP. stanzia 200 milioni per la
ripresa dei lavori del porto di Punta Penna.
Lino
Spadaccini
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