RICONOSCERE I SINTOMI FONDAMENTALI PER SALVARSI
di Angelo Del Moro
C'è un 'ora per salvarsi la vita: arrivare al pronto soccorso entro sessanta minuti dell'insorgere di un accidente è considerato strategico. E' l'ora cosiddetta d'oro, la golden hour che, se rispettata, può salvarvi la vita, in ospedali con reparti di emergenza-urgenza, per avere terapie efficaci somministrate, e quindi ad effetto immediato, spesso utili a stroncare sul nascere la patologia acuta nella sua fase dì insorgenza, per raggiungere una risoluzione della stessa, senza esiti probabilmente fatali.
Infatti, ictus, traumi e sepsi si possono risolvere in modo
soddisfacente.
In Italia non mancano, come nel resto del mondo, i casi di buona sanità che non fanno notizia e che i medici che vi lavorano ininterrottamente andrebbero ringraziati, perché continuano in silenzio a salvare migliaia di vite umane. Gli esempi recenti di personaggi pubblici, come Albano Carrisi, Paolo Gentiloni o Massimo Lopez, dimostrano appunto come sia possibile evitare le conseguenze di infarto del miocardio conclamato e risolverlo con applicazione di stent coronarici, quando esso viene diagnosticato precocemente, nel momento stesso della sua insorgenza.
Diana Spencer, per esempio, se fosse arrivata in un centro di rianimazione entro la golden hour anziché dopo quasi due ore, forse oggi sarebbe ancora vìva, mentre il campione di motociclismo Max Biagi, con dodici costole fratturate e l'intero polmone inondato da un'emorragia che gli impediva di respirare, trasportato in ospedale in meno di un'ora oggi racconta in tv la sua drammatica vicenda che altrimenti sarebbe stata sicuramente mortale.
Quindi, quando si avverte un sìntomo cardiaco o cerebrale, quando insorge una febbre resistente agli antipiretici o quando si subisce un trauma o si percepisce un malessere sconosciuto che non si riesce ad identificare, è bene farsi controllare dai medici di pronto soccorso, gli unici in grado di identificare un codice rosso, di diagnosticare la vostra patologia in meno di un'ora, documentarla con analisi ematochimiche, e confermarla con quelle radiologiche, ma soprattutto in grado di eseguire terapie salvavita per via endovenosa, con la tempestività che spesso attenua i sintomi, impedendo lo sviluppo della patologia in atto, il suo decorso inesorabile, spegnendo o depotenziandone la gravità. Arrivare, dunque, in ospedale e mettersi nelle mani di esperti medici entro la vitale golden hour è veramente strategico.
Vasto, 15.10.2017
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