martedì 24 ottobre 2017

ANNI '60: UN AUTOBUS SI RIBALTA SU VIA TRE SEGNI

RARE FOTO DI DUE EVENTI DALL'ARCHIVIO DI LINO GILENO.  PUBBLICHIAMO ANCHE LE IMMAGINI DELLA REALIZZAZIONE DELLA PENSILINA DELLA VECCHIA STAZIONE ANNI '50.




di LINO SPADACCINI 

Spesso scavando tra le foto di famiglia riemergono immagini straordinarie della Vasto del passato, che da sole riescono a raccontare delle storie. È il caso questo di alcune fotografie rispolverate da Lino Gileno, molto conosciuto in città per i suoi 30 anni passati come progettista al Consorzio industriale e per il suo impegno in prima linea nel volontariato, che immortalano la costruzione della pensilina della vecchia stazione di Vasto Marina ed il ribaltamento di un autobus lungo via Tre segni.
via Tre Segni: il luogo dell'incidente oggi

Partiamo proprio da quest'ultima foto inedita, decisamente curiosa, che mostra un vecchio autobus di linea ribaltato e adagiato su un'abitazione.
L'incidente dovrebbe risalire ai primi anni '60. Anche le cause sono incerte. "All'epoca c'era il servizio urbano che da San Michele scendeva giù per via Tre Segni", ricorda Lino Gileno. Probabilmente nell'imboccare la discesa, l'autobus o "la máchenatte", come lo chiamavano i vastesi, andò fuori strada, ribaltandosi lungo lo scoscendimento, fino a fermarsi sulla strada sottostante, capovolta, adagiata contro l'abitazione.
"Il proprietario dell'abitazione che
si vede nella foto era Sante Di Risio, che si trovava negli Stati Uniti", ricorda ancora Gileno, "Noi abitavamo in via Adriatica e, in seguito ai movimenti franosi del '56, fummo trasferiti nei palazzi scolastici in corso Nuova Italia. Siccome Di Risio era uno zio di mia madre, la moglie era una Marinucci, e visto che eravamo sfollati, ci diede la possibilità di abitare in quella casa. Dopo l'incidente, mio padre, Tommaso (soprannominato "Palucce") che nella foto si vede sul tetto dell'abitazione, venne richiamato da lavoro per fare una verifica se c'erano stati dei danni strutturali all'edificio. Per fortuna danni non ce ne furono".
L'incidente immortalato nella foto ci fa tornare con la memoria a sessant'anni fa, a quel 28 agosto del 1957, quando un'autocorriera della ditta Tessitore, con trentanove persone a bordo, precipitava in un burrone in località Casarza.Poteva essere una vera e propria tragedia.
La vecchia stazione senza la pensilina 

Nell’incidente rimasero ferite 32 persone, delle quali 17 ricoverate in ospedale con prognosi riservata, tre in gravi condizioni. Primo Iezzi, noto tipografo vastese, morì poco dopo per le conseguenze dell'incidente.
L’evento ebbe ampio risalto anche sulla stampa nazionale:La tribuna illustrata gli dedicòuna delle sue famose copertine, con un suggestivo disegno realizzato da Vittorio Pisani.

LA PENSILINA DELLA STAZIONE.  Facciamo un passo indietro di qualche anno, precisamente agli inizi degli anni '50 e ci trasferiamo a Vasto Marina.
Nelle due foto si nota Tommaso Gileno con la sua squadra di muratori, intento a realizzare la pensilina della Stazione. 











Per la particolarità della realizzazione ebbe anche un encomio.
LA STAZIONE CON LA PENSILINA 
Sul retro delle foto è scritto a penna l'anno 1950, ma, probabilmente, sono state scattate qualche anno dopo. A tal proposito ci viene in aiuto un trafiletto pubblicato nel giugno del 1952 sul periodico Histonium diretto da Espedito Ferrara. "Il Ministro Campilli", si legge nell'articolo, "ha fatto informare la cittadinanza di Vasto che la stazione ferroviaria, abbastanza provata dagli eventi bellici, avrà una sistemazione appropriata al decoro di una città riconosciuta soggiorno di cura e turismo. I lavori preventivati ammontano a 15 milioni. Il 1° lotto è stato già appaltato; il 2° lotto dei lavori invece sarà appaltato entro il 15 giungo". Al termine dell'articolo si fa cenno anche alla pensilina: "Speriamo vivamente che i lavori possano essere ultimati con la nuova stagione balneare e che fra i lavori sia contemplata la costruzione della pensilina da tempo auspicata".
Un ringraziamento particolare a Lino Gileno che ci ha regalato questi splendide immagini inedite.

Lino Spadaccini






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