RARE FOTO DI DUE EVENTI DALL'ARCHIVIO DI LINO GILENO. PUBBLICHIAMO ANCHE LE IMMAGINI DELLA REALIZZAZIONE DELLA PENSILINA DELLA VECCHIA STAZIONE ANNI '50.
di LINO SPADACCINI
di LINO SPADACCINI
Spesso
scavando tra le foto di famiglia riemergono immagini straordinarie della Vasto del
passato, che da sole riescono a raccontare delle storie. È il caso questo di
alcune fotografie rispolverate da Lino Gileno, molto conosciuto in città per i
suoi 30 anni passati come progettista al Consorzio industriale e per il suo
impegno in prima linea nel volontariato, che immortalano la costruzione della
pensilina della vecchia stazione di Vasto Marina ed il ribaltamento di un
autobus lungo via Tre segni.
via Tre Segni: il luogo dell'incidente oggi |
Partiamo
proprio da quest'ultima foto inedita, decisamente curiosa, che mostra un
vecchio autobus di linea ribaltato e adagiato su un'abitazione.
L'incidente
dovrebbe risalire ai primi anni '60. Anche le cause sono incerte. "All'epoca c'era il servizio urbano che da
San Michele scendeva giù per via Tre Segni", ricorda Lino Gileno. Probabilmente
nell'imboccare la discesa, l'autobus o "la máchenatte", come lo chiamavano i vastesi, andò fuori
strada, ribaltandosi lungo lo scoscendimento, fino a fermarsi sulla strada
sottostante, capovolta, adagiata contro l'abitazione.
"Il proprietario dell'abitazione che
si vede nella foto era Sante Di Risio, che si trovava negli Stati Uniti", ricorda ancora Gileno, "Noi abitavamo in via Adriatica e, in seguito ai movimenti franosi del '56, fummo trasferiti nei palazzi scolastici in corso Nuova Italia. Siccome Di Risio era uno zio di mia madre, la moglie era una Marinucci, e visto che eravamo sfollati, ci diede la possibilità di abitare in quella casa. Dopo l'incidente, mio padre, Tommaso (soprannominato "Palucce") che nella foto si vede sul tetto dell'abitazione, venne richiamato da lavoro per fare una verifica se c'erano stati dei danni strutturali all'edificio. Per fortuna danni non ce ne furono".
si vede nella foto era Sante Di Risio, che si trovava negli Stati Uniti", ricorda ancora Gileno, "Noi abitavamo in via Adriatica e, in seguito ai movimenti franosi del '56, fummo trasferiti nei palazzi scolastici in corso Nuova Italia. Siccome Di Risio era uno zio di mia madre, la moglie era una Marinucci, e visto che eravamo sfollati, ci diede la possibilità di abitare in quella casa. Dopo l'incidente, mio padre, Tommaso (soprannominato "Palucce") che nella foto si vede sul tetto dell'abitazione, venne richiamato da lavoro per fare una verifica se c'erano stati dei danni strutturali all'edificio. Per fortuna danni non ce ne furono".
L'incidente
immortalato nella foto ci fa tornare con la memoria a sessant'anni fa, a quel
28 agosto del 1957, quando un'autocorriera della ditta Tessitore, con
trentanove persone a bordo, precipitava in un burrone in località Casarza.Poteva essere una vera e propria tragedia.
Nell’incidente rimasero ferite 32 persone, delle quali 17 ricoverate in ospedale con prognosi riservata, tre in gravi condizioni. Primo Iezzi, noto tipografo vastese, morì poco dopo per le conseguenze dell'incidente.
La vecchia stazione senza la pensilina |
Nell’incidente rimasero ferite 32 persone, delle quali 17 ricoverate in ospedale con prognosi riservata, tre in gravi condizioni. Primo Iezzi, noto tipografo vastese, morì poco dopo per le conseguenze dell'incidente.
L’evento ebbe ampio risalto anche sulla stampa
nazionale:La tribuna illustrata gli dedicòuna
delle sue famose copertine, con un suggestivo disegno realizzato da Vittorio
Pisani.
LA PENSILINA DELLA STAZIONE. Facciamo un passo indietro di qualche anno, precisamente agli inizi degli anni '50 e ci trasferiamo a Vasto Marina.
LA PENSILINA DELLA STAZIONE. Facciamo un passo indietro di qualche anno, precisamente agli inizi degli anni '50 e ci trasferiamo a Vasto Marina.
Nelle
due foto si nota Tommaso Gileno con la sua squadra di muratori, intento a
realizzare la pensilina della Stazione.
Per la particolarità della realizzazione ebbe anche un encomio.
Sul
retro delle foto è scritto a penna l'anno 1950, ma, probabilmente, sono state
scattate qualche anno dopo. A tal proposito ci viene in aiuto un trafiletto pubblicato nel
giugno del 1952 sul periodico Histonium
diretto da Espedito Ferrara. "Il
Ministro Campilli", si legge nell'articolo, "ha fatto informare la cittadinanza di Vasto che la stazione
ferroviaria, abbastanza provata dagli eventi bellici, avrà una sistemazione
appropriata al decoro di una città riconosciuta soggiorno di cura e turismo. I
lavori preventivati ammontano a 15 milioni. Il 1° lotto è stato già appaltato;
il 2° lotto dei lavori invece sarà appaltato entro il 15 giungo". Al
termine dell'articolo si fa cenno anche alla pensilina: "Speriamo vivamente che i lavori possano
essere ultimati con la nuova stagione balneare e che fra i lavori sia
contemplata la costruzione della pensilina da tempo auspicata".
Per la particolarità della realizzazione ebbe anche un encomio.
LA STAZIONE CON LA PENSILINA |
Un
ringraziamento particolare a Lino Gileno che ci ha regalato questi splendide
immagini inedite.
Lino
Spadaccini
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