domenica 22 settembre 2024

Santo Patrono: nel 1656 il popolo venne liberato dalla peste e San Michele divenne "patrono"

di GIUSEPPE CATANIA

Nel 1656 le terre dell'Abruzzo, Calabria, Campania, Puglia vennero colpite dalla peste.
Le popolazioni allora fecero alcune suppliche al Prin­cipe degli Angeli, San Michele Arcangelo invocandolo per essere liberate dal male, rivolgendosi all'Arci­vescovo di Siponto Giovanni Alfonso Lucchese. Il popolo di Vasto liberato dal male, come ricorda Giuseppe de Benedictis nel volume Memorie Istoriche del Vasto, "per atto di gratitudine verso il princi­pe degli Angioli, la città nostra gli eresse un Tempio".


In quel periodo le pietre della Sacra Basilica del Gargano vennero considerate antitodo contro la peste e molte città le trassero e le posero nelle case e in molte chiese.

"Anche la nostra Città - riferisce il de Benedictis - pose sulla porta del Castello e S. Maria le dette pietre, e nelle memorie, che si conservano nell'archivio delle Monache, si ha che a di 4 novembre 1656 fu posta processionalmente da tutte le monache le pietre di S.Michele Arcangelo, sopra la porta della chiesa, acciò ci liberasse dal contagio, che nel mese di marzo cominciò nella città di Napoli, e che si sparge per tutta l'Italia. Si ha per tradizione che venendo i Forastieri, che avevano il mal contagioso in questa nostra, città di passaggio, pure non attaccò questo male nessun Vastese".

Sulla posta della chiesa di San Michele arcangelo di Vasto, si legge la seguente scritta:
MICHAELI/ SVPREMO CAELESTIS MILITIAE DVCI/ SEXQVO ALIIS DEO ADSTANTIBVS HIERARCHIS/ SPIRITIBVS/AMORE FERVIDIS/ VIRTVTE POTENTIBVS/AVXILIO PROPINQVIS/ DEBACANTE CONTAGIO INCOLVMES AC TERREMOTV/ SERVATI CIVES HISTONIENSES/TEMPLVM/ E CONSPECTV GARGANI BASILICAE/BENE ACCEPTI ET STATVVNT/ MONVMENTVM/PIETATIS POSTERIS IMITANDAE PONVNT/ EXEMPLVM/
MDCLXXV SALVTIS VOLVENTE ANNO.

Giuseppe Catania

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