Vasto, sede di cultura, soggiorno e turismo; spiaggia di sabbia fine e dorata, ricettività all'avanguardia con resort e alberghi di lusso, intrattenimenti nella città alta e alla marina, avvenimenti che attraggono turisti e villeggianti, un panorama splendido che spazia sull’Adriatico con la visione delle isole Tremiti e del promontorio del Gargano.
Un entroterra disseminato di paesi attraenti che sono
custodi gelosi delle antiche e nobili tradizioni e dove i tesori enogastronomici sono i più celebrati in Italia e all'estero.
Vivere qui significa assaporare quanto vi sia di più bello dal punto di vista panoramico, ma anche scoprire le inestimabili opere l'arte dei più rinomati e celebrati artisti dell'antichità dell'Histonium municipio dei Romani, del settecento ed ottocento italiano con i vastesi Filippo Palizzi e fratelli, Gabriele Smargiassi, Juan Del Prete, d’Aloisio da Vasto…
Il problema è risiedere nel "centro storico" della città.
Qui, peraltro, sono ancora in piedi (nonostante i ripetuti sussulti dei terremoti e la disastrosa frana del 1956, case antiche, modelli di architettura urbana di notevole pregio, che erano le dimore delle famiglie nobili e facoltose: Palazzo dei Marchesi d’Avalos, dei nobili De Mayo, Spataro, Ciccarone, Genova-Rulli, Barbarotta, Pampani, Caprioli, Miscione. Un immenso ei inestimabile tesoro, gloria e vanto della città.
Ma abitare nel "centro storico" è un problema che affligge i vastesi.
Ma abitare nel "centro storico" è un problema che affligge i vastesi.
Delimitato dalle strade via Roma, Corso del Plebiscito, via Adriatica, corso storico Luigi Marchesani, piazza Virgilio Caprioli,Via Bebia,Via Giacinto Barbarotta, piazza del Popolo, piazza Lucio Valerio Pudente, corso Riccio de Parma, piazza Gabriele Rossetti, Corso Garibaldi, il "centro storico" vive una realtà problematica.
Perché la storia,1'architettura,l'arte pittorica,l'urbanistica di cui gode prestigio rinsaldato nei tempi, oggi costituisce un appannaggio discutibile a causa dell'abbandono in cui il "centro storico" di Vasto è relegato. I tipici negozi di vario genere che popolavano zona, sono emigrati altrove, gli edifici antichi bisognosi di ristrutturazione sono in abbandono anche a causa delle incongruenze imposte dai tre discutibili e infausti piani regolatori che impongono norme astruse. Per non parlare della difficoltà di parcheggio e delle salate multe.
E allora il "centro storico" si è spopolato, i pochi negozi che resistono sono in affanno, anzi hanno preferito zone periferiche; e le strade e le piazze sono deserte; qualche spettacolo di notte quando i locali di intrattenimento, imbandiscono i tavoli per gli occasionali clienti che bivaccano fino all'alba al suono tridente ed assordante di musiche ad alto volume. Questo durante la stagione estiva, giacché, d'inverno la realtà cambia radicalmente: deserto e poca voglia di uscire dalle abitazioni, preferendo starsene in casa a godersi la tiepida atmosfera familiare .
GIUSEPPE CATANIA
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