Il
Premio Vasto d'Arte Contemporanea,
spegne quest'anno le cinquanta candeline. Un traguardo importante, per una
delle manifestazioni culturali più longeve, non solo del nostro Abruzzo, ma
dell'intera nazione.
In
attesa del vernissage della mostra Collezionando
nel tempo, in programma sabato 22 presso le scuderie di Palazzo Aragona,
vogliamo brevemente ripercorrere le principali tappe del Premio, che
ha rappresentato e ci auguriamo, continuerà a rappresentare un punto di riferimentoimportante per l'arte contemporanea italiana.
ha rappresentato e ci auguriamo, continuerà a rappresentare un punto di riferimentoimportante per l'arte contemporanea italiana.
Se
le due grandi mostre organizzate nel 1950, dall'allora amministrazione comunale
guidata dall'avv. Florindo Ritucci-Chinni, una dedicata ai fratelli Palizzi e
l'altra formata da esponenti di spicco dell'arte contemporanea italiana, hanno
segnato quasi un'anteprima del Premio,
la nascita vera e propria risale al 1959, grazie al mecenatismo
dell'industriale vastese Carlo Della Penna edall'impegno della locale Azienda
di Soggiorno e Turismo.
La
prima edizione viene interamente dedicata al movimento artistico vastese del
Novecento. "L'aver riunito per la
prima volta i pittori vastesi contemporanei sparsi ai quattro angoli della
terra", sottolinea Tito Spinelli nel piccolo catalogo della mostra,
"rappresenta per noi giusta soddisfazione,
perché si desidera dimostrare, al di fuori di illegittime presunzioni, e
attraverso le opere degli artisti intervenuti, la continuazione di una
tradizione che portò la nostra città, in passato, con la fioritura dei vari
Palizzi, Smargiassi e Laccetti, al centro dell'interesse critico ed antologico".
La
mostra antologica di pittori vastesi, operanti in Italia e all'estero, svolta
dal 19 luglio al 16 agosto, nei locali dell'Asilo Infantile "Carlo Della
Penna", tutti premiati ex-aequo con la "Tavolozza d'oro", vede
la partecipazione di Vincenzo Canci, Carlo D'Aloisio da Vasto, Saverio Della
Guardia, Michele Fiore, Nicola Galante, Filandro Lattanzio, Luigi Martella,
Ennio Minerva, Franco Paolantonio e Lucia Perrozzi-Borghi.
Dalla
seconda edizione, il Premio, comincia
a cambiare fisionomia. Sono davvero tanti gli artisti partecipanti provenienti
da tutta Italia, con al centro Vasto e il suo territorio. Infatti, i soggetti
delle opere riguardano esclusivamente gli scorci della città con i suoi angoli più
suggestivi, la natura ed il golfo lunato con l'azzurro mare e le paranze.
Vincitore del primo premio è l'artista veneto Orazio Celeghin, con l'opera Marina di Vasto, al secondo posto Nino
De Gennaro con Punta Penna ed al
terzo posto Saverio Armenio con Angolo
Piazza Gabriele Rossetti. Il 1° premio riservato agli artisti abruzzesi e
molisani viene assegnato al vastese Filandro Lattanzio con l'opera dal titolo Sul molo di Punta Penna, mentre il 1°
premio riservato agli artisti vastesi va a Lucia Perrozzi-Borghi con la
suggestiva opera Processione notturna.
Nell'edizione
del 1962 il Premio cambia fisionomia
diventando collettiva nazionale su invito o selezione, aperto ad artisti
operanti in Italia. Trai nomi di spicco di quel periodo troviamoGuttuso, Maccari,
Sironi, Soffici, Mafai, Tamburi, Annigoni, Brindisi, Sughi, Sassu e Michele
Cascella.
Il
1967 segna la fine del mecenatismo di Carlo Della Penna, che comunque rimane
membro del Comitato. La manifestazione cambia ancora denominazione in Premio Vasto. A causa delle ridotte
disponibilità finanziarie, le opere vincitrici delle varie categorie rimangono
di proprietà degli autori, anziché essere acquisite dal Comitato e consegnate
in custodia alla Pinacoteca Civica.
Tra
le novità della nona edizione anche il cambio di location: la mostra si sposta
a Piazza Rossetti, al Palazzo delle Esposizioni, nelle aule del 1° Circolo
Didattico.
Negli
anni successivi il buon successo di critica e di pubblico, conferma la vitalità
del Premio. "Il Premio Vasto di pittura figurativa",
scrive il critico Giuseppe Rosato nel 1973, "ha toccato nella sua quindicesima edizione un traguardo lungamente
inseguito, e per la verità già avvicinato negli ultimi anni. Un traguardo che è
piuttosto un insieme di risultati: giacché sono caduti per un verso taluni
equivoci, talune remore che avevano escluso la rassegna da una chiarezza di
impostazione che oggi ha potuto annettersi, mentre per un altro verso si è
evidenziata la legittimità di una fedeltà a un genere, la pittura figurativa, a
cui va dando ragione il tempo, nel progressivo chiarificarsi dei ruoli, dei
modi, degli obiettivi che l'esercizio pittorico debba arrogarsi pur quando si
proponga di aderire alle problematiche più pressanti del presente e di rendersi
interprete e compartecipe della vicenda della società e della condizione
dell'uomo".
L'edizione
del 1973, presenziata da Alberico Sala, viene divisa in tre sezioni: la prima
con la partecipazione di artisti al di sotto dei trent'anni, che vede
l'affermazione del ventiduenne bolognese Piero Manai, la seconda con la
partecipazione di quindici maestri operanti nel territorio nazionale, ed
infine, l'esposizione fuori concorso di tre grandi esponenti del figurativismo
abruzzese, Antonio Di Fabrizio, Augusto Pelliccione e Luciano Primavera.
L'edizione
del 1978 è l'ultima allestita nel Palazzo delle Esposizioni. Dopo una pausa di
otto anni, il Premio torna con
cadenza biennale, allestito presso le aule del nuovo Istituto Filippo Palizzi.
Dal
1991, quando si torna alla cadenza annuale, inizia una vera e propria
ricognizionesul Novecento artistico italiano nel secondo dopoguerra, a partire Da Corrente al Realismo, passando Dall'Informale alla Nuova Figurazione
fino a sondare e sviluppare l'iperrealismo ed il postmoderno.A curare le cinque
edizioni, un'équipe di critici coordinata da Floriano De Santi.
Dal
2002 il Premio cambia ancora
location, questa volta ad accogliere la mostra saranno le sale di Palazzo
d'Avalos, ma soltanto fino al 2009, in quanto,dall'anno successivo, con la
XLIII edizione, sede del Premio
saranno le splendide scuderie di Palazzo Aragona.
"Le edizioni più recenti del Premio Vasto",
ricordano Daniela Madonna e Debora De Gregorio nel libro sul quarantennale del Premio, "hanno aperto le porte alle generazioni più giovani dell'arte italiana,
per sollecitare un dialogo attivo con la contemporaneità". Proprio con
questo spirito nel 2002 nasceIncontrarti.
Le Proposte del Premio Vasto, Rassegna d'arte contemporanea a cura di
Daniela Madonna, con la Direzione Artistica di Bruno Scafetta, che lo scorso
anno ha spento le quindici candeline con la mostra dal titolo Tempi Adulti.
Possiamo
senz'altro dire che se il Premio è
arrivato fino ad oggi, e non senza fatica, è grazie alla perseveranza
dell'avvocato Roberto Bontempo. Ma non dobbiamo nascondere che negli ultimi
anni le difficoltà sono state tante e organizzare il Premio, senza il supporto delle istituzioni, Regione e Provincia in
primis, e con gli scarsi mezzi delle casse comunali, diventa sempre più
difficile, basta ricordare il grido d'allarme lanciato a fine aprile da Daniela
Madonna. Se quest'anno si è riusciti a portare a casa la cinquantesima
edizione, per il futuro, se si vuole che il Premio
diventi uno degli appuntamenti culturali più importanti del cartellone estivo, occorre fare una seria riflessione e, soprattutto, dare
risposte concrete.
Lino
Spadaccini
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