NEL 1955 ENTRA TRA I PROFESSIONISTI DOVE GAREGGIANO ANQUETIL, GAUL, COPPI, NENCINI, ETC.
di Lino Spadaccini
Con
le tappe pirenaiche è entrata nella fase calda il Tour de France, la corsa ciclistica
a tappe più famosa e affascinante, ma non molti sanno che un giovane di origini
vastesi ha indossato la tanto ambita maglia gialla: il suo nome è Nicolas
Barone.
A
Vasto ci sono ancora tanti parenti che ricordano le gesta di questo grande
corridore professionista, con una buona carriera alle spalle, anche se non
molto
lunga a causa di un brutto infortunio che lo ha costretto al ritiro. Nei suoi sei anni da professionista ha lasciato comunque il segno, grazie ad alcuni successi in importanti gare internazionali, ed ha coronato, seppur per un solo giorno, il grande sogno di ogni ciclista: indossare la maglia gialla, o la "maillotjaune", come giustamente la chiamano i francesi.
lunga a causa di un brutto infortunio che lo ha costretto al ritiro. Nei suoi sei anni da professionista ha lasciato comunque il segno, grazie ad alcuni successi in importanti gare internazionali, ed ha coronato, seppur per un solo giorno, il grande sogno di ogni ciclista: indossare la maglia gialla, o la "maillotjaune", come giustamente la chiamano i francesi.
Le
origini della famiglia Barone iniziano a Vasto a piazza Caprioli, nel cuore del
centro storico di Vasto, a quattro passi da corso De Parma. Quest'angolo della
città ha sempre rappresentato un punto di riferimento per i vastesi: ancora
oggi viene chiamato "lu ciardinette", per la presenza un tempo di un
piccolo giardino circondato da inferriate, al centro del quale c’era un grosso
lampione di ferro a quattro luci, poi sostituito nell'agosto del 1924 con un
busto dedicato al pittore Filippo Palizzi.
La
piazza è sempre stata circondata da numerose botteghe rimaste famose. Agli
inizi del secolo c'erano la cartoleria di Luigi Anelli, la farmacia di Domenico
Giovine e il bar di Crispino Bottari. Mentre al numero civico 4 c'era
l'arrotino Nicola Barone, figlio di Giuseppe e fratello di Sante, il padre di
Nicolas.
Negli
anni '30, Sante, abile muratore, si sposa con Anna Altieri ed emigra in
Francia. Hanno tre figlie, Michelina, Ida e Lucie, ed un maschio, Nicolas
Antoine, nato a Parigi, in Boulevard Port-Royal, nel 14ème Arrondissement, alle
5 e 50 del 6 marzo del 1931.
Persona
gentile ed elegante, in gioventù Nicolas ha come punto di riferimento il padre.
La madre ricordava che mentre il marito lavorava, il figlio lo guardava
attentamente con le mani dietro la schiena come un ingegnere. Divenuto più
grande, Nicolas inizia a lavorare con il padre come ebanista.
Persona
molto gentile, amante del ballo, viene ricordato soprattutto per la sua
eleganza. La madre, su una rivista sportiva francese, ricordava che il figlio
si cambiava la camicia anche tre volte al giorno. Inoltre, quando andava dal
sarto, portava con sé Ida, una delle sue sorelle, per farsi consigliare, visto
che cuciva per Christian Dior.
Sin
da ragazzo a Nicolas piace andare in bicicletta, e da subito comprende che
quella passione può trasformarsi in qualcosa di più. Ancora minorenne, debutta
nel 1948 al Cyclo-Club banlieue sud, e nell'anno successivo gareggia per due
mesi. Nel 1951 comincia a farsi notare grazie a quattro vittorie nelle
Inter-Club. Nel 1951 presta il servizio militare in Germania e l'anno
successivo è campione dell'Ile-de-France militare. Nel 1953 entra nella
compagine dilettantistica della E.S. Vitry del Ciclo Club di Villejuif. La sua
prima vittoria giunge al PrixVilpelle a Drancy. Nel 1953 vince la Parigi-Elbeuf
e segna il cambio di società nella U.S. Créteil. Nel 1954 ci sono le prime
vittorie in gare ciclistiche nazionali come la Route de france, una delle tre
tappe della Parigi-Montereau-Parigi, ed una tappa al Giro del Messico, con
madrina d'eccezione la celebre attrice Maria Félix. A queste vittorie si
aggiunge il buon quinto posto ai Campionati del Mondo dilettantistici di
Solingen in Germania.
Il
1955 segna il passaggio tra i professionisti, nel circuito che conta, dove primeggiano
grandi campioni come Anquetil, Bobet, Gaul, Koblet, Poblet, Van Looy e De
Bruyne, e gli italiani Coppi, Magni e Nencini.
Per
la stampa d'Oltralpe, Nicolas Barone è la rivelazione del ciclismo francese,
grazie alla sua grinta e determinazione che lo portano ad essere sempre tra i
protagonisti delle corse. Alto 1,73 per 73 kg di peso, Barone è un ottimo
gregario e mezzo scalatore. Oltre alle vittorie al Prix de la Trinité di Guéret
ed al Critérium di Langon, collezione durante la stagione un buon undicesimo
posto al Giro di Lombardia, un tredicesimo posto alla Parigi-Nizza, ed ancora
un buon piazzamento alla grande classica Parigi-Roubaix. Alla sua prima
partecipazione al Tour de France chiude in 56aposizione.
L'anno
successivo Nicolas Barone raggiunge ancora risultati interessanti, come il
secondo posto al Gran Premio di Nizza ed il terzo alla Château-Chinon, oltre a
buoni piazzamenti nella seconda e decima tappa del Tour de France (chiusa al
38° posto in classifica generale).
Proprio
durante la Grande Boucle, il Corriere
dello Sport dedica un piccolo trafiletto al ciclista vastese. "Il corridore Nicola Barone", scrive
la testata sportiva, "della squadra
parigina, è di Vasto, come pure di Vasto sono suo padre e sua madre. Egli abita
a Parigi. Stamane cercava tra i giornalisti italiani uno nato a Vasto. Glielo
aveva scritto suo padre. Ma nessun giornalista italiano al seguito è del suo
paese. L'inchiesta però ha concluso che al Tour partecipano due abruzzesi: uno,
il Fantini, nella squadra italiana; l'altro, il Barone, in quella parigina".
Ma
la stagione è pesantemente condizionata dalla rovinosa caduta nella Milano-Sanremo,
lungo la discesa della Colletta, dove riporta la frattura
dell'omero. Operato al braccio gli viene applicata una placca metallica.
Lino Spadaccini
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